www.midiesis.it

SOS GAZA: manifestazione del 17/01/2009

 

SOS GAZA: manifestazione del 17/01/2009

| |

Riceviamo dal Gruppo Emergency Prov. di Brindisi www.emergency-brindisi.it e pubblichiamo
-----
Il Comitato provinciale di solidarietà con il popolo Palestinese di Brindisi aderisce alla manifestazione nazionale promossa a Roma per la Palestina da un ampio cartello di associazioni, movimenti ,partiti, sindacati di base per sabato 17 Gennaio a Roma alle ore 15,30 in Piazza Esedra.
Questi gli obiettivi della manifestazione:
Fermare il massacro dei Palestinesi a Gaza ; basta con l’impunità del terrorismo di stato Israeliano che non ha mai rispettato nemmeno una delle centinaia di risoluzioni dell’Onu che la vedono coinvolta;
rompere ogni complicità politica , diplomatica ,militare ed economica tra Italia ed Israele; denuncia di una informazione che uccide le coscienze così come le bombe uccidono le persone.
Per favorire la partecipazione il Comitato organizza un pullman che parte alle ore 5,00 del 17 gennaio dal piazzale del tribunale di Brindisi.
Il Comitato Brindisino dopo aver partecipato alla grande manifestazione del 3 gennaio a Bari , aver promosso a Fasano lo sciopero della fame di diversi cittadini della provincia di Brindisi, continua nelle sue attività a favore del Popolo Palestinese con la partecipazione alla manifestazione di Roma, con una richiesta di incontro al direttore della Base Onu di Brindisi , con l’avvio di una sottoscrizione a favore della organizzazione umanitaria “Mezza Luna Rossa Palestinese” per comprare medicinali ed inviarli a Gaza .
Il Comitato Brindisino ha scritto una lettera con richiesta di incontro al direttore della base Onu di Brindisi che consegnerà personalmente , dove si chiede un maggiore sostegno a favore delle popolazioni colpite dalla guerra a Gaza.
Tutti sanno che Gaza era già sottoposto da tanto tempo ad un embargo operato dagli Israeliani che l’aveva fatta diventare una prigione a cielo aperto .
Gli aiuti umanitari inviati in questi anni di occupazione Israeliana dall’Onu e dalle sue agenzie sono state nei fatti la maggiore fonte di sostentamento delle popolazioni Palestinesi e di Gaza in particolare.
Le Nazioni Unite che nel suo funzionamento è bloccato dai veti degli Stati Uniti e dalle bombe degli Israeliani sui convogli umanitari dovrebbero approntare un piano speciale di aiuti che parta immediatamente da Brindisi.
Per la raccolta fondi da destinare all’acquisto di medicinali il Comitato Brindisino è stato sollecitato anche dal pacifista Italiano Vittorio Arrigoni che è a Gaza per testimoniare degli avvenimenti, ed è in contatto telefonico satellitare con il Comitato , attraverso la espressione locale “Fasano per Gaza” .
Questa mattina sollecitato per molte ore non ha ancora risposto al telefono e quindi temiamo per la sua vita .
Per le prenotazioni del pullman si può chiamare :
>368 582406 , 329 1184097 , 360 884040.

Brindisi 11.01.09

Comitato provinciale di solidarietà con il popolo Palestinese di Brindisi

aggiungi nuovo commento

Submitted by midiesis on Mer, 2009-01-14 09:51.

LA SITUAZIONE A GAZA DIVENTA SEMPRE PIÙ DRAMMATICA.
GLI OSPEDALI SONO AL COLLASSO, I MEDICINALI SCARSEGGIANO E LE VITTIME CIVILI SONO DESTINATE AD AUMENTARE SEMPRE DI PIÙ PER L’IMPOSSIBILITÀ DI RICEVERE CURE E TRATTAMENTI SANITARI ADEGUATI.
L’ASSOCIAZIONE AMICI DELLA MEZZA LUNA ROSSA PALESTINESE (AMLRP) LANCIA LA CAMPAGNA DI RACCOLTA FONDI “SOS GAZA” PER L’ACQUISTO DEI
MATERIALI NECESSARI IN QUESTO STATO D’EMERGENZA (NON È POSSIBILE DONARE O RACCOGLIERE GENERI ALIMENTARI O MEDICINALI A CAUSA DELLE RESTRIZIONI ISRAELIANE).
LE VOSTRE OFFERTE POSSONO ESSERE VERSATE IN TRE MODALITA’
1. Bollettino di conto corrente postale n. 62237201 intestato all'Associazione Amici della Mezza Luna Rossa Palestinese, più la
causale “SOS GAZA”
2. Postagiro online dal proprio conto Bancoposta al conto Bancoposta n. 62237201
3. Bonifico bancario, dalla propria banca, specificando il codice IBAN: IT69 D076 0103 2000 0006 2237 201
Per informazione “SOS GAZA”
DOTT. YOUSEF SALMAN 347.9013013
SIG. RA MARIA PIA POMPILI 330.888572

Submitted by edmondo on Mer, 2009-01-14 14:37.

Se " non è possibile donare e raccogliere generi alimentari o medicinali a causa delle restrizioni israelane" come potranno i "materiali necessari", acquistati con la raccolta fondi promossa da AMLRP (e da midiesis),raggiungere Gaza?

Submitted by midiesis on Mer, 2009-01-14 15:16.

Midiesis ha ricevuto e pubblicato, non rientra, quindi, tra i promotori dell'iniziativa, i quali, questi ultimi, hanno voluto dire che i soldi possono "girar meglio" della merce.

Submitted by edmondo on Mer, 2009-01-14 15:31.

Vedo con piacere che avendo solo "ricevuto e pubblicato"...qualche dubbio sull'iniziativa ...rimane anche a te !

Submitted by Anonymous(P) (not verified) on Thu, 2009-01-15 00:33.

è schifoso chiedere a NOI di essere "umanitari" e "contributivi"
quando le pecore che ci governano, non lo sono....

Submitted by shaggy on Thu, 2009-01-15 19:01.

è schifoso anche fare gli indifferenti fischiettando e scaricare le responsabilità sugli altri.

Aggirare il problema e sparare sentenze, that's the way...

Submitted by midiesis on Mer, 2009-01-14 12:22.

Carissimi,
quello che in questi giorni sta accadendo nella striscia di GAZA - frutto della politica di intolleranza e negazione dei diritti umani, del terrorismo di stato del governo israeliano, che in 60 anni non ha rispettato oltre 100 risoluzioni dell'ONU, occupando e riducendo il popolo palestinese a vivere in dei veri e propri campi di concentramento - ci lascia sconcertati.
Ci lasciano sconcertati le poche immagini che giungono da GAZA delle tantissime vittime civili, che qualcuno ancora si ostina a definire effetti collaterali ma che l'esperienza di EMERGENCY (nel corso dei suoi 15 anni di attività) in Iraq, Afghanistan, Sierra Leone, Palestina, ecc. ci porta ad affermare che sono l'essenza stessa delle guerre moderne.
Ancora più sconcertati ci lascia la linea editoriale di parte perseguita dalle maggiori testate giornalistiche, che uccide due volte il popolo palestinese.
Dopo aver sentito di sfuggita, ieri sera, alcuni passaggi a Matrix e TG2 Dossier, lo schifo per alcune cose ascoltate mi ha portato a metter giu' alcune considerazioni, alcune basate su riflessioni di Gino Strada fatte in questi anni.
Facciamo un breve considerazione:
“Il termine terrorismo significa violenza premeditata che a fini politici viene perpetrata contro bersagli non combattenti da parte di gruppi sub-nazionali o agenti clandestini...” E’ la legge degli Stati Uniti d’America ad affermarlo al Capitolo 22, Sezione 2656f(d), come riportato nel sito ufficiale della CIA.
Una definizione strana, per alcuni versi pazzesca. Perché ne deriverebbe che lo sterminio degli abitanti di un villaggio non è terrorismo se viene compiuto da “gruppi nazionali” , cioè dagli eserciti di qualsiasi Paese. Licenza di uccidere.
Il terrorismo è guerra, e la guerra è la forma più organizzata e devastante di terrorismo.
Non si parla qui di civili morti “per caso” durante azioni belliche, siamo di fronte alla esplicita dichiarazione di volere colpire selettivamente le popolazioni civili. Un gigantesco e premeditato atto di terrorismo di massa. Nel mondo che sempre più si militarizza, “giustizia” significa bombardare una casa e seppellirvi un terrorista e un’altra decina di persone, inclusi donne e bambini. Ed oggi i media "non molto indipendenti" molto semplicemente liquidano cio' che sta accadendo a Gaza come una giustificata risposta di Israele alle azioni terroristiche di Hamas, per garantire la sicurezza del popolo israeliano.

Per finire queste brevi considerazioni vi riporto di seguito un editoriale di Maso Notarianni, direttore di PEACEREPORTER (quotidiano on-line nato da un'iniziativa di EMERGENCY), vi allego un appello di Moni Ovadia e Ali Rashid e una sintesi dei fatti (e non propaganda) che hanno portato a questa guerra.
Vi saluto invitandovi a dare uno sguardo allo Speciale GAZA sul sito http://it.peacereporter.net/articolo/13636/Gaza

Saluti

Giovanni
Gruppo Emergency Prov. di Brindisi
www.emergency-brindisi.it
3394244600

------

La memoria corta dell'informazione
di Maso Notarianni www.peacereporter.it

I quotidiani, i siti, le televisioni, le radio. Il sistema dell'informazione (sic) italiano, ma anche di altri paesi del mondo si è già scordato di Gaza.
Come se non ci fossero più di sessanta morti al giorno. Nel posto in cui è nata la nostra civiltà. Uccisi in nome di una civiltà che è la nostra. Da chi, nel nome di quella stessa civiltà, sempre la nostra, ha avuto milioni di morti.
Non è una guerra qualsiasi, quella che c'è a Gaza. Per prima cosa perché non è una guerra, visto che non ci sono eserciti a fronteggiarsi (più di novecento morti palestinesi e sei soldati israeliani, il bilancio di quest'ultima ondata di violenza). E poi anche perché è, come dicono Moni Ovadia e Ali Rashid, non una guerra ma la questione morale del nostro tempo. O, per dirla con le parole dei premi Nobel per la pace, lì si gioca l' etica fondamentale del genere umano.
Ma al sistema dell'informazione non interessa l'etica, e tantomeno il genere umano.
Del genere umano, al sistema dell'informazione, interessa una minima parte, quella cosiddetta "altospendente", quella che va a comperare quel che la pubblicità suggerisce. E così accade che i giornali e i siti vengano fatti non sulla base di un criterio informativo o pedagogico. Ma sulla base di quel che decidono e dicono gli uffici marketing.
(Anche PeaceReporter ha la pubblicità, ma il giorno in cui un inserzionista ci dirà cosa scrivere, come scriverlo o dove posizionare un articolo, o se ne andrà lui o ce ne andremo noi).
Ce lo siamo sempre detto, del resto, che l'informazione ha dei limiti. Dovuti ai conflitti di interesse, e dovuti alla pericolosa e tollerata commistione tra il mestiere di giornalista e quello del marchettaro, e dovuti anche al fatto che gli editori puri non esistono più.
Ma questa volta il limite è stato superato, anche perché da quasi tutti i grandi gruppi editoriali l'attacco israeliano è stato raccontato in modo vergognoso. Basti pensare che secondo la stragrande maggioranza delle persone gli israeliani hanno attaccato perché Hamas ha violato la tregua. E questa è una bugia. E se è vero che dal letame nascono i fiori non si può dire che dalle bugie possa nascere invece qualcosa di buono.


Dal 14 marzo 2010, midiesis.it rinnova la sua struttura e la sua grafica pur mantenendo sempre lo stesso indirizzo www.midiesis.it.
Il presente sito, invece, rimane on-line come archivio, a disposizione di tutti e rintracciabile al seguente indirizzo: win.midiesis.it.
Per chi volesse ricevere via mail le news degli ultimi articoli pubblicati sulla nuova piattaforma www.midiesis.it, può registrarsi puntando al link in fondo alla pagina, a destra, oppure cliccando qui.