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Barletta Angela

 

Barletta Angela

Gli anni ’60-’70, per la musica in generale, sono stati ricchissimi di protagonisti e di eventi. Le pagine dedicate a quegli anni, in questo sito, continuano a proporci testimonianze di ciò che è stato a San Michele Salentino e si arricchiscono di nuovi contributi: la storia di Angela Barletta.

Nata nel ’58 quando la televisione ancora non troneggiava nell’ambiente domestico della maggior parte dei sammichelani, si appassiona alla musica leggera ascoltando la radio e seguendo il “mito” (perché era un mito) della sua omonima Angela Gatti, che, in quegli anni, già si destreggiava nelle manifestazioni canore della zona.
Fu spinta ad iscriversi al suo primo concorso canoro, tenutosi sotto la tenda del Circo il 01/07/1967, dalla sorella e dalla cugina Anna Barletta, quest’ultima una delle tante sarte del paese. Angela andava alla “mestr” (la sarta) per imparare a cucire ed era forse uno dei pochi luoghi dove le ragazzine si incontravano e socializzavano: in questo ambiente, quindi, matura l'idea di concretizzare la sua passione per la canzone. Ogni “mestr” aveva “in organico” una diecina di ragazzine dai 7 ai 14 anni circa e si lavorava quasi esclusivamente per confezionare vestiti da indossare in occasione delle feste compresa quella del Santo Patrono. La mamma dell’altra Angela (Gatti), invece, aveva un negozio di tessuti e quando si andava a trovare la figlia (amica della nostra protagonista) mostrava con piacere i vestiti che avrebbe indossato nelle varie manifestazioni che si organizzavano.

In occasione del suo primo debutto, Angela Barletta imparò molte canzoni che si ascoltavano alla radio in quell’anno. Partecipò con “BISOGNA SAPER PERDERE”.

Ricorda la radio “Geloso”, regalo dei suoi fratelli, di cui era molto “gelosa”, tanto che ci dormiva tenendola accesa sotto il cuscino. La radio era, allora, l'unico strumento per essere "connessi" con tutto il resto, forse, del mondo e non solo dell'Italia. Le mitiche trasmissioni "HIT-PARADE" di Lelio Lutttazzi e "BANDIERA GIALLA" di Arbore e Boncompagni erano appuntamenti irrinunciabili, momenti di piacere e di "informazione musicale", settimanali distribuiti gratuitamente via etere. Si usciva, quindi, per strada con la radio a tutto volume per ascoltarle insieme alle altre amiche quasi fosse un "rito comunitario adolescenziale".

Al pari della radio, poi, c'era il "gruppo di Fausto" che in un frangente temporale provava in via Parrocchia, nelle vicinanze dell'abitazione di Angela. Si andava ad ascoltarli con l'emozione ancora più forte che può dare la musica dal vivo e forse ignari che di li a poco avrebbero supportato musicalmente la nostra protagonista, come avvenne successivamente in occasione delle tante altre manifestazioni. In quegli anni non esistevano basi musicali e tutto era eseguito rigorosamente dal vivo. Oltre ai I TOTEM con Fausto Turriti, Michele Guglielmo, Lino Domenico ed Enzo Venerito, hanno supportato Angela Barletta anche l’orchestra dei maestri Ciraci e Ferdinando Augurio.

Ha partecipato, negli anni successivi, alle manifestazioni che si svolgevano quasi sempre in occasione della festa Patronale in piazza Marconi, nel cinema (PALLONCINO D’ORO 1969 con la canzone “SONO BUGIARDA” classificata al 3° posto), in parrocchia, in occasione di matrimoni (che si tenevano in quegli anni al cinema), in alcuni paesi limitrofi e sempre in compagnia dei mitici Angela Gatti e Eutimio Donativo, diretti in alcune occasioni dal maestro Vito Bernardino Ciraci di Villa Castelli.

Arrivano Baglioni e Battisti, arrivano gli anni ’70. Inizia la scuola media. Angela non ama mettersi in “mostra” e nonostante la sua passione sia forte, decide di fermarsi.

Questa estate abbiamo conosciuto suo figlio, Pietro Cassano, in una manifestazione tenutasi in piazza. Per me è stata una rivelazione la sua voce. Anche il suo “compagno di viaggio”, il mitico Leonardo Cassano”, non scherza e si cimenta vocalmente nel coro “Michael” della Parrocchia di San Michele Salentino. Insomma, una famiglia di cantanti, che certamente fa da stimolo alle passioni “assopite”. Restiamo ansiosi di vedere cosa accadrà prossimamente.

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