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D ES DEMON A in Cantina

 

D ES DEMON A in Cantina

la lancetta delle ore tocca il numero 5
la lancetta dei minuti tocca il numero 4

...è quasi mattina

Scruto la sveglia
e penso che se mi addormento
non riuscirò a svegliarmi
in tempo
per andare a lavoro.

Mi guardo attorno. Sono stesa sul divano di questa stanza azzurra...le mani sul pianoforte di Khaled Mouzanar allietano il calice di quel Chianti Classico che ho stappato quasi tre ore fa. Ho visto tutto d'un fiato Apocalypse Now...ho iniziato a vede adesso Il Postino...che dolce Massimo.
Lo amo.
Lo amo di amore piangente. Struggente.
Mi manca.
Guardarlo è un tuffo in un dolore incommensurabile...la sua morte come ingiusta fine, immeritato male infierito ad una mente nobile, ad un cuor gentile che rempaira sempre amore...
Ho gli occhi lucidi. Stanchi di Lacrime.
Ho pianto. Tanto. Troppo. Riversa in questa stanza che si diverte a sputare fuori i ricordi come una pistola a piombini...ho messo il fermo immagine e guardo Massimo...

la lancetta delle ore tocca il numero 12
la lancetta dei minuti è nel dubbio:

l'ultima cosa che mi ricordo di stanotte è il volto del postino...
eppure mi sono svegliata nel mio letto, con la finestra spalancata, il sole che colpiva il mio volto e ancora avvolta dal piumone...

Sarà il Chianti...
ma
per fortuna la sveglia l'ho sentita

Desdemona In Cantina

"E questo fue quasi lo principio de l'amistà tra lui e me, quando elli seppe che io era quelli che li aveva ciò mandato..."

dante alighieri

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Submitted by D Es Demon A on Mer, 2007-06-20 18:11.

4 giugno 2007
...la lancetta delle ore tocca il numero 7
la lancetta dei minuti tocca il numero 5

...a soli 12 anni dalla tua morte, ancora piango.
Avevo da poco finito il secondo anno delle medie quando, distratta e annoiata, gironzolavo di canale in canale alla ricerca di qualcosa di interessante da guardare in una televisione che non aveva ancora toccato i bassifondi odierni...quando, su RAI 3...il mio volto si colora di curiosità vedendoti apparire vestito di una calzamaglia nera e un buffo papillon giallo...da allora non ti ho più lasciato. Vivi nella mia vita e della mia vita sei una parte importante. Mi hai insegnato ad amare me stessa e a sprofondare nelle viscere delle mie paure più grandi...ogni tuo personaggio, ogni tuo volto...sembra parlare di una parte di questa mia umile esistenza...c'è qualcosa di me nel Gaetano di Ricomincio da Tre, napoletano "non emigrante", che sa quello che non vuole ma non quello che vuole fare, che prende in giro il padre che prega San Gennaro di fargli ricrescere per miracolo la mano persa in un incidente mentre lui stesso vorrebbe far fortuna spostando gli oggetti col pensiero, che prova a dire la sua ad interlocutori che cercano di spaventarlo citandogli Cooper o Marx...
Massimo ti voglio bene!
I critici ti hanno odiato, non ti hanno mai perdonato di pensare più all'Umanesimo che alla regia vera e propria...e ce l'avevo stampata sul muro della mia stanza la tua risposta a tutti i "sapientoni": Io pè ffà la regia piglio la macchina da presa, no, la butto in aria...dove cade, là io dico: Và bbuono, da ccà fate l'inquadratura"
E ancora mi chiedo chissà cosa avresti risposto a tutti quei detrattori, oggi, che ti ritenevano incomprensibile, ora che il tuo linguaggio misto di dialetto e italiano (ma non solo) è diventato universale e tocca le corde delle emozioni e dei sentimenti di tutti...
Lo sapevo...sarei caduta nel banale. L'amore vero a volte rende un pò troppo romantici...quindi lascio il mio posto, indegno forse, a parole vere come il sole che sorge al mattino.
Ti Amo

Desdemona che Piange

A Massimo Troisi

Non so cosa teneva "dint’a capa",
intelligente, generoso, scaltro,
per lui non vale il detto che è del Papa,
morto un Troisi non se ne fa un altro.

Morto Troisi muore la segreta
arte di quella dolce tarantella,
ciò che Moravia disse del Poeta
io lo ridico per un Pulcinella.

La gioia di bagnarsi in quel diluvio
di "jamm, o’ saccio, ’naggia, oilloc, azz!"
era come parlare col Vesuvio,
era come ascoltare del buon Jazz.

"Non si capisce", urlavano sicuri,
"questo Troisi se ne resti al Sud!"
Adesso lo capiscono i canguri,
gli Indiani e i miliardari di Hollywood!

Con lui ho capito tutta la bellezza
di Napoli, la gente, il suo destino,
e non m’ha mai parlato della pizza,
e non m’ha mai suonato il mandolino.

O Massimino io ti tengo in serbo
fra ciò che il mondo dona di più caro,
ha fatto più miracoli il tuo verbo
di quello dell’amato San Gennaro

Roberto Benigni
__________________________________________

Eccomi qua, io sono sua maestà il Napoletano Normale. Nessuno se lo aspettava un napoletano timido, che parla sottovoce..forse per questo faccio ridere

- Massimo Troisi -


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