LASCIAMO CHE LA VITA SCIVOLI VIA.
DAVANTI AL SUO FLUIRE.

COME TANTI VERGINI UBRIACHI
FRANTUMIAMO GLI SPECCHI CHE CI RIFLETTONO
DI FRONTE ALLE SOLITUDINI DELLE NOSTRE ESISTENZE.

COME SPUNTI EFFIMERI E INCONCLUDENTI.

NON SAPPIAMO NEMMENO SOFFRIRE,
L'IGNORANZA CI NEGA PERFINO LA CONSAPEVOLEZZA
DELLE MANCANZE, DEI RIMPIANTI E DEI RICORDI.

SENTIMENTI COME AUTOMI
E MAI AVVERTIRE IL SANGUE SCORRERE,
RIUSCIRE A PIANGERE LACRIME DI LIBERTÀ,
TOCCARE IL FONDO DELL'ANIMO SENZA PROVARE A GIUSTIFICARE OGNI PASSO.

MI INIBISCO, MENTRE LA SPONDA OPPOSTA DEL FIUME
COSPARGE L'UMIDA TERRA DI ACQUA PUTREFATTA
DAL DISGUSTO DI CHI RIFIUTA LA VITA
E VOMITA SASSATE DI DOLORE
LASCIANDOSI RISCALDARE DAL RIMPIANTO,
DAL TORMENTO,
DALL'IMBARAZZO DI AVER LASCIATO PERDERE
LA GODURIA DELLA VITA, IN NOME DI UNA PAURA
IRRAGIONEVOLMENTE VIVA.

LASCIAMOCI COSPARGERE DALL'INCANTO RAGGUARDEVOLE
DI QUESTO MONDO CHE CI ABBRACCIA,
CHE CI CONCEDE IL DONO DELLA SCELTA
E SI INTERPONE TRA NOI E LA MORTE
COME UN DIAMANTE
DALL'INESAURIBILE FONTE DI ENERGIA.

HO PAURA DEI CALCOLI,
E NON TEMO L'ETA' CHE CORRE FURENTE
LASCIANDO DIETRO I RICORDI,
O POLTIGLIE DI AMARO E DOLORE,
O SCHEGGE DI DESIDERI SOFFOCATI
DA RAGIONI EFFIMERE.
HO INTRAPRESO UN VIAGGIO.
LA COMPRENSIONE DI ME.
ACCETTARMI, MENTRE LO SPECCHIO MI RIFLETTE.
AMARMI, DIFETTOSA, E STANCA.
HO INTRAPRESO UN VIAGGIO.
IL PERDONO.
PRENDERE LA VITA CON LEGGEREZZA,
ADAGIARMI NEI PRATI AUTUNNALI
CON LA LEGGIADRIA DI UN RUBINO
MAI SFIORATO.
ADDORMENTARMI SUL CUSCINO DELLA COLPA
ZITTENDO LE URLA
E ASSAPORANDO IL SAPORE DELLE LACRIME.

NON HO CONOSCIUTO L' AMORE,
L'HO RIFIUTATO E SCHIAFFEGGIATO.
NON HO APPREZZATO I MOMENTI,
LI HO SCARAVENTATI IN ANGOLI ASCOSI.
E HO SOFFERTO,
QUANTO HO PIANTO.

ED ORA, L'ALBA…
IL SOLE CHE, TENUE, VACILLA
MA ESISTE.
SO CHE ESISTE.
NE SENTO L'ODORE.
NE INTRAVEDO LA LUCE.
SORRIDO E, TRISTEMENTE, MI SFIORO IL COLLO
E SOSPIRO…

D Es Demon A

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