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La bambina dalle mani di sughero - di Giulia Barbaro

 

La bambina dalle mani di sughero - di Giulia Barbaro


Pubblichiamo il secondo inedito racconto breve, per piccoli ed adulti, della nostra amica Giulia Barbaro. Ricordiamo che la rubrica su midiesis.it "L'alcova del poeta" raccoglie poesie e racconti.
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La bambina era nata di notte, ai piedi di un maestoso e vecchio albero. La bambina si alzò, si scrollò di dosso il terriccio e si guardò intorno cercando qualcosa per coprirsi. Decise di intrecciare intorno al corpo dell'edera che cresceva avviluppando il tronco del grande albero.
L'operazione risultò un po' difficile e abbastanza complicata; era estremamente complicato tirare via l'edera dal grosso tronco non veniva in alcun modo via !...
Decise di servirsi dei denti staccando a piccoli morsi pezzettini di quella pianta così ostinata.
Ci mise molto tempo a finire il lavoro e ancora di più a intrecciare le foglie. Queste le cadevano continuamente dalle mani, l'intreccio le risultava difficoltoso, faceva fatica ad unire i pezzettini di rami che le sfuggivano continuamente.
Certo non si arrese ma alla fine il lavoro non era perfetto come lo aveva immaginato e lei, alle prime ore di vita, si ritrovava già stanca e un bel po' irritata.
Decise di incamminarsi e di non attendere oltre.
La luna cominciò ad illuminare un sentiero e la bambina, a passi un po' incerti, cominciò a percorrerlo.
Camminando, camminando, per molte miglia, non incontrò nessuno; tuttavia quando dalle rade si inoltrava in sentieri più alberati le sembrava di udire voci sottili che sussurravano parole poco comprensibili e confuse dal rumore delle foglie degli alberi....Questo per un po' la impensierì, ma decise che così giovane non doveva cedere a suggestioni e a timori che la potevano far desistere dal cammino. E poi il tono delle voci, appena percepite, era rassicurante e un po' ansioso sembravano pronunciate da tanti che avevano a cuore la sua incolumità.
Arrivata alla riva di un grande lago decise di riposarsi e di approfittare per specchiarsi nell'acqua illuminata dalla luna. Si protese emozionata, era la prima volta che si rimirava, si piacque, ma l'osservazione di se stessa venne bruscamente interrotta perché dal lago spuntò la testa colorata di un pesciolino.
Si guardarono ambedue stupiti, ma subito il pesce si presentò per rompere il momento d'imbarazzo:
-“ Io sono un pesce, abito in fondo al lago, il nome scientifico datomi dagli uomini è troppo complicato da pronunciare e di solito noi abitatori delle acque non li usiamo mai per presentarci, ci riconosciamo dai colori, dimensioni, pinne, dal modo di nuotare e agitare le code e tentacoli. Vedo che sei una bambina , che sei nata da poco e che sei speciale “-.
-“Speciale, perché” ?- domandò la bambina incuriosita.
Il pesce sorrise sotto i lunghi baffi colorati e disse con tono deciso:
-“Bagnati e vedrai “!-
La bambina decise di seguire il consiglio, pensò che sarebbe stato di buon auspicio per i suoi futuri incontri fidarsi del primo essere vivente che le dedicava tempo e attenzione.
Si specchiò un ultima volta e poi compì un piccolo saltello sulla riva ricadendo sulle ginocchia e sollevando tanti spruzzi che le ricaddero addosso bagnandola completamente.
Si rialzò divertita ma con una strana sensazione alle mani, le guardò attentamente e allibita dovette constatare che si erano gonfiate a dismisura.
Erano mani talmente enormi che potevano afferrare, circondare, accarezzare i tronchi degli alberi più imponenti, circondare rami secolari, contenere le foglie più larghe, contenere i fiori più leggendari. Ed erano di sughero!.
-“Ascolta” - riprese a parlare il pesce – “sei nata dall'amore un po' insolito tra un vecchio baobad e una giovane quercia, da un sentimento che è eccezione in natura. Per proteggerti dalla curiosità degli uomini si è deciso di darti le loro fattezze. Se vorrai potrai vivere tra di loro cercare di conoscerli meglio di come potremmo fare noi che siamo destinati a subirli o a osservarli da lontano. Manterrai per la tua natura la capacità di ascoltare e di essere ascoltata, consigliata e amata da tutte le creature della natura e in qualunque foresta, bosco, giardino incontrerai tuo padre e tua madre “-.
La bambina sorrise, ringraziò della rivelazione e si incamminò verso il villaggio più vicino.

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