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1 - Presentazione

 

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I libri di Jon Sobrino presi in esame dalla Congregazione per la Dottrina della fede (Gesù Cristo liberatore. Lettura storico-teologica di Gesù di Nazareth (Cittadella, Assisi 1995) e La fede in Gesù Cristo. Saggio
a partire dalle vittime, (ib. 2001) hanno avuto ampia risonanza e utilizzazione
anche in Italia. È stata appunto la larga diffusione delle due opere a preoccupare la Congregazione, che nel 2001 ha iniziato un loro esame con procedura di urgenza. La valutazione della Congregazione si
è concretizzata in un lungo elenco di affermazioni giudicate pericolose ed erronee. Esse furono comunicate all’autore tramite il Superiore generale dei Gesuiti nel luglio 2004. L’autore ha risposto nel marzo 2005
chiarendone il senso e mostrandone la corrispondenza con la tradizione
ecclesiale. Ma le risposte non sono state giudicate sufficienti dalla Congregazione che ha ritenuto necessario pubblicare una Notificazione per mettere in guardia i fedeli degli errori e ambiguità contenuti nei
due volumi. La Notificazione porta la data del 26 novembre 2006, ma è stata pubblicata solo nel marzo 2007 ed è accompagnata da una Nota esplicativa che sottolinea alcuni punti sui quali forse si è concentrato maggiormente il dibattito fra i Consultori e che forse spiega anche il ritardo della pubblicazione del documento. Secondo la Congregazione i
due volumi “presentano, in alcuni passi, notevoli divergenze con la Fede della Chiesa”1; sicché, a suo giudizio, “diverse proposizioni… possono nuocere ai fedeli, a causa della loro erroneità o pericolosità”2.
È importante ricordare che non sono state prese misure disciplinari nei confronti dell’Autore, né gli è stato vietato l’insegnamento.
In una lettera a P. Kolvenbach, Preposito Generale dei Gesuiti, Jon Sobrino ha riaffermato la sua fedeltà alla chiesa ma ha ritenuto doveroso difendere le posizioni di fondo sostenute nei due libri, confortato
anche dall’opinione di molti teologi che li considerano fedeli alla dottrina della fede. Egli ha potuto attestare al suo superiore di aver fatto leggere i suoi libri a numerosi teologi cattolici, “rispettosi della chiesa”,
esperti in cristologia e di aver ricevuto da tutti valutazioni positive: “Il loro giudizio unanime è che nei miei due libri non c’è niente che non sia compatibile con la fede della Chiesa”. “Non hanno trovato errori
dottrinali né affermazioni pericolose. Allora non riesco a capire come la notificazione legge i miei testi in modo tanto diverso e persino contrario”.
Questa convergenza non è un semplice dato di cronaca, costituisce infatti un luogo teologico e vale come criterio di verità, anche se con valore di probabilità. L’opinione concorde dei teologi infatti
costituisce un riferimento veritativo che anche il Magistero è tenuto a
considerare. Essa, infatti, nella terminologia scolastica, costituisce uno
dei luoghi teologici “dichiarativi”, che riguardano “la conservazione,
l’interpretazione e la trasmissione del deposito rivelato”3. Ciò tanto più
vale quanto ampia è la convergenza dei teologi nel mondo e la solidità
dell’esperienza di fede alla quale si richiama e su cui riflette.
Credo quindi che sia da salutare con gioia questa edizione italiana in Internet dell’opera: Deporre i poveri dalla croce: cristologia della liberazione.
Essa, composta velocemente per testimoniare la solidarietà dei teologi del terzo mondo, esprime una convergenza significativa sulla cristologia di Jon Sobrino, che costituisce già di per se stessa un orientamento praticabile per la riflessione teologica.
Carlo MOLARI
Roma, Italia

Note:
1 Notificazione n. 1.
2 Nota n. 1.
3 Micron C.-Narcisse G., Luoghi teologici, in Dizionario critico di teologia, Borla/Città nuova,
Roma 2006 p. 786. La terminologia risale a Melchior Cano, De locis theologicis (1714).
Presentazione dell’edizione italiana

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