Dopo i manifesti (del gruppo Torroni) sugli interventi nel settore urbanistico è la volta ora, con l’accompagnamento, sempre, della solita tiritera “…questo e non quest’altro…”, di argomenti più populistici che riguardano la festa patronale, la sagra del fico mandorlato e la fiera delle auto.
E’ questo infatti il tema del manifesto che appare il 19 aprile corredato dallo slogan “…non assenteismo ma presenza e partecipazione”.

Ora ciò che ci appare strano nel confronto tra i diversi gruppi politici è quanto segue.
L’amministrazione uscente stila un consuntivo di ciò che ha fatto negli anni di mandato e dall’analisi risulta che “meglio di così non si poteva fare”.
Gli avversari, dal canto loro, analizzano quello stesso operato e concludono che “peggio di così non si poteva fare”.
Che qualcuno ci stia infinocchiando?
O meglio che lo stiano facendo sia da una parte che dall’altra?

E’ possibile sentire un giorno dichiarare, con consapevolezza e responsabilità:”abbiamo fatto bene questo, ma avremmo potuto fare meglio quest’altro” da una parte, e dall’altra:”hanno fatto male questo, ma quest’altro è stato fatto bene”?
Evidentemente no; non è possibile, perché ciò significherebbe essere corretti.
E in politica, come si sa, la correttezza è un optional.

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