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DIVERSAMENTE ABILI

 

DIVERSAMENTE ABILI

di Dreamland
Anche questa volta il nostro giovane Alessandro ha voluto sensibilizzare l'opinione pubblica.
Già lo scorso appuntamento era stato interessante e di attualità, in quel periodo sono uscite continue notizie di bullismo e maltrattamenti vari verso studenti ed insegnanti. Fatti che hanno fatto dibattere la gente, chiedendosi in continuazione, quale destinazione, potrebbe mai avere una società che parte cosi male?
Questa volta però ha voluto discutere di un tema a lui caro, di cui purtroppo nella maggior parte dei casi, la gente preferisce far finta di nulla, perché non tocca da vicino. Tutto ciò secondo me è triste.
Il teme dei diversamente abili è stato ben trattato, portando l'esempio di integrazione e sensibilizzazione avutasi nella cittadina sammichelana, tra gli studenti della scuola media. Non so cosa abbiano pensato le persone che sono state presenti nel palazzetto giovedì sera, ho notato però che non erano poche. Posso solo parlare di me e di cosa quelle parole mi hanno trasferito. Mi hanno fatto riflettere su eventuali comportamenti che ho avuto e che ho visto fare durante la mia vita nei confronti delle persone diversamente abili; il più delle volte non ci si riesce a comportare in maniera tanto naturale con loro, si pensa alla pietà, che non è una bella cosa, invece ci deve comportare come con gli altri, magari con una maggiore sensibilità. Sento tante volte dire, stare con loro mi ha fatto capire il vero valore della vita, e queste persone in effetti le ho viste cambiate dopo aver avuto esperienza nei servizi sociali o nell'assistenza agli anziani, ma non sarebbe bello partire già con un'educazione neutra, che non vada a notare le differenze fisiche, comportamentali e sottolineo anche morali, sì morali, i cosiddetti normali, in questo purtroppo sono carenti, carenti di umanità, di semplicità. Per me è stato un momento di riflessione e di arricchimento personale, con la prerogativa di fare qualcosa di buono per il futuro nei confronti dei più deboli, cercando di essere una di quelle persone che si renda utile per gli altri. Voi altri cosa ne pensate del tema, e come vorreste che la gente si comportasse nei confronti di chi ha bisogno di una mano ed un sorriso affinché la sua giornata abbia un raggio di sole in più?

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Submitted by midiesis on Sab, 2008-05-17 17:04.

Mi dispiace non essere stato presente il 15 sera. Conosco Alessandro come si rapporta verso la diversità: la sensibilità, l'impegno, l'attenzione, una grande risorsa per la nostra comunità.
Il problema che tu poni è solo un'aspetto del disagio dei diversamente abili. Nelle situazioni di vita reale le cose si complicano ancora di più.
Porterò alcune testimonianze personali successivamente.

Submitted by midiesis on Sab, 2008-05-17 18:14.

La testimonianza che porto è personale (e non faccio retorica) basata su procedure di un iter burocratico che anzicché "spianare" percorsi accidentali, li aggrava ancora di più.
Un disabile che deve rinnovare un ausilio ortopedico (scarpe, tutore, carrozzella, ecc.) che gli permette di "vivere meglio" cosa deve fare?
1 - deve recarsi presso la ditta fornitrice per concordare il tutto;
2 - recarsi dal proprio medico curante per richiedere visita specialistica presso l'ASL;
3 - prenotare la visita specialistica;
4 - effettuare la visita specialistica che autorizza l'ASL a fornire l'ausilio;
5 - con la documentazione deve recarsi all'ufficio handicap della ASL per il visto;
6 - deve ritornare per riprendere l'autorizzazione;
7 - con l'autorizzazione deve andare presso la ditta fornitrice;
8 - trascorsi i tempi per la realizzazione dell'ausilio si ritorna dalla ditta a ritirarlo;
9 - si ritorna alla ASL per il collaudo;
10 - la documentazione di collaudo viene riportata alla ditta perché solo dopo questa fase e con questi documenti verrà rimborsata dalla ASL.
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Immaginate che sta trafila viene fatta ogni anno (perché gli ausili non sono eterni e si usurano, si consumano, si rompono e tu sei a terra);
Immaginate che il soggetto abbia difficoltà di deabulazione e che debba fare tutta sta trafila.
E' VERGOGNOSO.
Pare che la situazione di handicap sia temporanea e/o che vi sia esplosa una epidemia di miracoli per cui lo Stato debba accertarsi di volta in volta se un soggetto è guarito.
In pieno governo Berlusconi (quello scorso) ho scritto al ministro della sanità, al presidente della Regione, alla ASL.
Mi hanno risposto che è la legge ed in tutta Italia si rispetta questo iter.
E' passato il governo Prodi. Tutto è rimasto tale e quale.
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Ritornando al discorso precedente: i problemi ci sono anche nella vita reale, come quello dei parcheggi autorizzati che sovente vengono occupati senza un minimo di pudore ai quali si aggiunge quello che tu hai detto nel post "diversamente abili".

Submitted by dreamland on Dom, 2008-05-18 12:34.

Tutta la trafila di burocrazia che hai esposto è davvero vergognosa. Una soluzione sarebbe creare uno sportello unico che si occupi di tutti gli adempimenti senza fare di volta in volta questi andi rivieni completamente inutili ed estenuanti per una persona che ha bisogno di ausili medico meccanici per vivere meglio. Bisignerebbe fare una raccolta di firme per far cambiare la legge. Il problema dei parcheggi lo conosco, più volte a striscia la notizia hanno cercato di fare informazione educativa, in quel caso è il senso civico dei singoli che deve venir fuori, basterebbe che più persone facessero notare ai vari menefreghisti, che stanno sbagliando, al fine di ottenere un effetto deterrente, che via via dovrebbe risolversi. Logicamente se si lascia sempre fare, senza pungolare, l'andazzo rimane quello che è. E' scorretto allo stesso modo, quando alcune persone che non hanno diritto all'auto per i parcheggi a striscia gialla, usano quella del parente per trarci vantaggi. Su questo ultimo punto credo siamo daccordo. Sul resto c'è da lavorare, spero che in questo forum, si cominici a spargere un pò di buon senso su questo tema, e anche su altri se ce ne saranno.

Submitted by midiesis on Mer, 2008-05-21 13:42.

A proposito, Dreamland, non so se l'hai letto l'articolo "Prima iniziativa dell'associazione T.A.O., vicinanza a chi soffre" su l'ultimo numero di Prospettive, cosa ne pensi?

Submitted by dreamland on Dom, 2008-05-25 13:10.

Ho letto l'articolo, è stato messo in evidenzia la realtà in cui alcune persone purtroppo si trovano a vivere. Ora mi chiedo, se il servizio sanitario non garantisce i servizi, e loro sono accuditi dai parenti, in modo altarnativo, un'associazione come la T.A.O. potrebbe occuparsene? Forse avendo gente che in qualità di volontario possa dedicare un pò del suo tempo libero alla compagnia e all'accudire queste persone. Oppure l'ente locale in cui vivono potrebbe creare un servizio a d hoc. Però poi ci vorrebbero persone preparate dal punto di vista infermieristico.

Submitted by midiesis on Mar, 2008-05-27 20:27.

Forse la TAO non fa assistenza ma sostegno morale, almeno così mi è parso di leggere, non saprei. Comunque gli enti che hai citato dovrebbero intervenire.
PS: a me le foto mi hanno colpito.

Submitted by dreamland on Fri, 2008-05-30 17:49.

Posso essere daccordo che la TAO si un'associazione di sostegno morale, ma a mio avviso se si fonda un'associazione ci dovrebbe essere un minimo di attivismo da parte di questa.

Le foto sono significative, ma di quelle situazione ce ne sono e tante, magari anche più critiche.

Mi spiace che siamo solo in due a tenere banco su questo post, vedo che ci sono più persone che hanno letto, ma un contributo al dibattito da parte di altri manca, questo mi spiace molto.

Submitted by midiesis on Sab, 2008-05-31 15:15.

E' vero, siamo solo in due in questa discussione.
Ritornando al discorso delle foto dell'ass. TAO, dicevo, sono rimasto colpito per due motivi: il primo evidenzia la drammaticità delle situazioni, che è bene che vengano a galla come denuncia sociale del problema; l'altro aspetto che mi ha colpito è la strumentalizzazione del dramma per uno scopo preciso.
Se si vuol fare denuncia sociale e sensibilizzazione, perché mettersi in posa con i disabitli?

Submitted by dreamland on Mon, 2008-06-02 09:42.

Hai proprio toccato il tasto giusto, dalle foto si evince il disagio che vivono quelle persone, ma salta agli occhi, che chi si è messo in posa lo ha fatto per avvicinare a se più simpatie.
Ecco perchè la mia domanda era riferita in precedenza era sullo scopo della TAO.
Sostegno morale, viene dato, spero da amici, parenti, conoscenti, sacerdote e così via. In questo caso e negli altri il sostegno di cui hanno bisogno è più assisetnziale-medico, cge può dare ad esempio un'associazione simil Croce Rossa Italiana, dico così, perchè nella croce rossa si entra a far parte dopo aver frequentato un corso. saluti

Submitted by midiesis on Mon, 2008-05-19 08:12.

...e poi ci sono le situazioni gravi. Ce ne sono tante a San Michele, nascoste, e quelle che si "vedono" (vedi l'ultimo numero di Prospettive) rendono l'idea di come un nucleo famigliare con soggetti gravi all'interno vivono l'annientamento della propria esistenza. L'assistenza statale (accompagnamento, pensione, fornitura ausili, esenzioni tasse di circolazioni, sconti) diventa un pagliativo di fronte alla necessità di garantire presenza e servizi (elementari e specialistici) 24 ore su 24. I costi economici e morali vengono abbattuti in minima parte ed oltre alla vicinanza morale sarebbe fortemente auspicabile un'assistenza reale.

Submitted by vincenzo83 on Thu, 2008-06-05 10:47.

Ancora una volta il mio caro amico Alessandro fà uscire dalla sua intensa attività prolifica nel campo sociale,un tema forte non nuovo,ma del quale è necessario parlarne per sensibilizzare l'opinione pubblica e far si che nel sociale, si concretizzino attività volte all'integrazione dei disabili; in modo tale che esso non possa più essere considerato tale, ma una ricchezza per la nostra società da cui imparare e trarre spunto, da cui imparare la gioia di vivere a tutti i costi se pur con tante difficoltà.
A volte noi "normodotati" non riflettiamo sui disagi che ogni giorno tanta gente incontra nell'eterna lotta a conquistarsi un piccolo spazio nella nostra società, una società individualista ed opprimente con i suoi continui schematismi, volti alla glorificazione del singolo e alla morte della collettività.
Di questi incontri culturali bisogna farne tanti, perchè con l'informazone si possono gettare solide basi per una svolta concreta nella nostra società, se pur utopica, ma realizzabile se ci si crede realmente.
E con ciò che ravvivo ancora una volta l'invito e l'augurio al caro amico Alessandro per continuare su questa strada di solidarietà, ed è con immensa stima che ti dico Grazie per ciò che stai facendo e per le emozioni che ci stai regalando, per i sorrisi visti su tanti volti di bambini col quale la vita è stata poco generosa, ma che con l'impegno di tutti noi possiamo rendergli la vita migliore nell'amore e nell'unità.

Grazie di cuore...

Vincenzo

Submitted by dreamland on Fri, 2008-06-06 08:31.

Caro Vincenzo, spero come dici tu che di incontri se ne facciano tanti, servono, sensibilizzano, mettono in evidenza...

Oltre a ciò sarei felice che chi esce dagli incontri porti con sè quel germoglio che comincia a crescere per allevarlo con amore e cura, fino a diventare uno splendido albero, bello, forte e rigoglioso. Infatti questi incontri servono a togliere alcune lacune a livello educativo, avute sia in famiglia che a scuola, insomma, nella società tutta. Madre Teresa di Calcutta diceva, Quello che facciamo è soltanto una goccia nell'oceano.
ma se non ci fosse quella goccia
all'oceano mancherebbe.. con questa citazione volevo solo dire che ognuno di noi avendo partecipato a questi incontri, si è arricchito, potendo diventare con tutti gli altri volano di una civiltà nuova e senza distinzioni. Insomma insieme potremmo rendere davvero questo mondo migliore.


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