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Re Lear e la prematura (e sventurata!) consegna della propria eredità

 

Re Lear e la prematura (e sventurata!) consegna della propria eredità

""Figlie mie, poiché ci spoglieremo del potere, delle cure di stato ed anche d'ogni interesse territoriale, dichiarateci adesso quale di voi dovremo dire che ci ami di più, così da estendere la nostra munificenza a colei nella quale la natura fa a gara con il merito"…
Gonerill – Sire, il mio amore è più grande di quanto possano sostenere le parole, più caro della vista, della libertà, dello spazio, maggiore di quel che v'è di più raro e prezioso… un amore che rende povera la lingua e inetto il discorso. Io vi amo al di là di qualsiasi misura.
Cordelia (fra sé) – Che dirà mai Cordelia? Ama e taci.…
Regan – Son fatta nel medesimo conio di mia sorella e mi valuto alla sua stregua. Nel mio cuore sincero, trovo un identico contratto d'amore, ma il suo è un poco esoso; infatti io mi professo nemica di ogni altra gioia che i sensi nel loro prezioso equilibrio posseggono, e trovo l'unica mia felicità nell'amore della cara Altezza Vostra.
Cordelia (fra sé) – E allora povera Cordelia! Anzi non povera, poiché son certa che il mio amore è più ricco della mia lingua.…
Re Lear - Ed ora, gioia nostra, l'ultima e la più piccola… cosa puoi dire per assicurarti un terzo più opulento che non le tue sorelle? Parla!
Cordelia – Nulla, mio signore.
Re Lear - Nulla?
Cordelia – Nulla.
Re Lear – Da nulla non sortirà nulla. Parla ancora.
Cordelia – O mia sfortuna: non riesco a sollevare il peso del mio amore fino alle mie labbra: amo Vostra Maestà secondo il nostro vincolo, né più né meno.
Re Lear – Su, su, Cordelia! Fammi un discorso più accomodante se non vuoi guastare le tue fortune.
Cordelia – Mio buon signore, da voi fui generata, allevata ed amata; io ripago quei debiti al giusto valore: obbedendovi, amandovi e onorandovi profondamente. Perché le mie sorelle hanno mariti, se dicono di amare soltanto voi? Se mai mi mariterò, l'uomo a cui darò la mia fede porterà via con sé metà del mio amore, metà delle mie cure, metà dei miei doveri: certo, non mi sposerò mai come le mie sorelle, per lasciare a mio padre tutto il mio affetto.
Re Lear – Parli col cuore?
Cordelia – Sì, mio buon signore.
Re Lear – Tanto giovane e già tanto dura?
Cordelia – Tanto giovane, mio signore, e tanto sincera.
Re Lear- La tua sincerità sia dunque la tua dote: e infatti, per i sacri raggi del sole, per i misteri di Ecate e della notte, per tutti gli influssi delle sfere per cui esistiamo e cessiamo di esistere, qui io ripudio ogni mia cura paterna, affinità e legame di sangue, e d’ora in poi riavrò sempre straniera al mio cuore e a me”
da Re Lear di W. Shakespeare

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