Fregi, cornici, mensole e mascheroni a San Michele Salentino.
di Edmondo Bellanova
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Con questo lavoro, dopo le edicole votive, tento ancora di “promuovere” l’interesse alla conoscenza della nostro territorio.
Tanta parte della storia di San Michele Salentino è stata già scritta e documentata da don Antonio Chionna, dal prof. Vincenzo Palmisano, da Franco Gorgoni e dal compianto Marco Marraffa.
Io, per un’altra strada, tento di aggiungere un tassello a questa storia, restando, appunto, per strada “a testa in”, alla ricerca dei lavori dei nostri maestri scalpellini; fregi, cornici, mensole e mascheroni spesso severi ed umili, ma tante altre volte imponenti, armonici, maestosi, ricercati tanto da potersi definire “sculture”.
Pietre che portano incisi i segni di speranze, timori, rispetto, scongiuri, amore per il bello. Quelli che presento con questa selezione sono frammenti, o, come direbbe Mimino Carlucci, “exsuviae” di un patrimonio architettonico–culturale, che merita d’essere rilevato, catalogato, conservato e valorizzato.
Questa selezione di foto è parte di un altro lavoro, molto più complesso, che riguarda la toponomastica di San Michele Salentino. Con il prezioso aiuto dell’amico Rocco D’Urso sto approntando un progetto informatizzato, che aggiorna l’elenco di tutte le strade e piazze di San Michele con le indicazioni di date, luoghi, avvenimenti, successioni delle intitolazioni, e che, con semplice “clic”, ci porterà in giro per il paese, facendoci “vedere” vie e piazze, edifici signorili e povere case con tantissimi elementi architettonici , particolari, scorci di paesaggi urbani.
La solita speranza che accompagna questo nostro impegno è che si riesca a suscitare l’interesse per il recupero dei valori della nostra collettività, possibile solo con la partecipazione dell’Amministrazione Comunale, della Scuola e delle tante (troppe) associazioni.
30 luglio 2008

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