Politica
Devo, per regolamento, aprire questo incontro, dichiarando ufficialmente costituito il circolo del P.D. di San Michele Salentino.
Nel corso dell’assemblea, credo che ricorreranno più volte le parole “circolo” ( che, praticamente, corrisponde a ciò che, una volta, era detto “sezione”) e “coordinamento”, che, corrisponde a “direttivo”.
PD ( PARTITO DEMOCRATICO ): ASSEMBLEA PER LA COSTITUZIONE DEL CIRCOLO DI SAN MICHELE SALENTINO.
SALA CONSILIARE DI VIA PRINCIPESSA JOLANDA.
RELAZIONE DEL GARANTE ANGELO C. CIRACI
Domenica 10.02.08
Devo, per regolamento, aprire questo incontro, dichiarando ufficialmente costituito il circolo del P.D. di San Michele Salentino.
Nel corso dell’assemblea, credo che ricorreranno più volte le parole “circolo” ( che, praticamente, corrisponde a ciò che, una volta, era detto “sezione”) e “coordinamento”, che, corrisponde a “direttivo”.
Prima di procedere ad altre comunicazioni, però, devo informare che, a partire da questo momento ( sono le 9,50 ), si hanno sessanta minuti a disposizione ( cioè fino alle 10,50 ), per avanzare l’eventuale candidatura a componente del coordinamento di circolo e/o a delegato all’assemblea provinciale.
Naturalmente, per adempiere a questa formalità, ho bisogno di collaborazione.
Pertanto propongo all’assemblea di nominare vice presidente Michele Salonna e di affidare a lui il compito di accettare le candidature.
Cosa che, peraltro, abbiamo semplificato, nel senso che sarà sufficiente dare il proprio nominativo.
Una raccomandazione -dettata dalla “privacy”- : il tabulato dei nomi non deve uscire da qui e non può essere in alcun modo copiato.
C’è anche bisogno di un segretario verbalizzatore, che potremmo nominare -se si è d’accordo- nella persona di Giovanni Gigliola.
Ai sensi dell’Art. 5 del “ Regolamento per lo svolgimento delle assemblee di circoli territoriali e per l’elezione dei delegati alle assemblee provinciali” ( che è affisso in copia su una parete della sala ), a San Michele Salentino toccano venti componenti per il coordinamento cittadino ( più i membri di diritto. Nel caso nostro : Maria Caliandro, delegata nazionale, e il capogruppo consiliare a farsi ) e due per l’assemblea provinciale. Solo in un secondo momento, i venti eletti saranno chiamati ad eleggere, al loro interno, il coordinatore di circolo ( quello che una volta era il segretario di partito ).
Oggi, intanto, il tutto deve avvenire in forma paritaria tra donne e uomini. Pertanto, per il circolo cittadino risulteranno eletti le prime dieci donne e i primi dieci uomini, che avranno riportato più preferenze.
Stessa cosa per l’assemblea provinciale, alla quale saranno eletti la candidata e il candidato che avranno riportato più voti.
Inoltre, mi permetto di raccomandare che si ascolti bene, per favore : su ogni scheda si dovranno votare, scrivendone i nomi, una donna e un uomo.
Se una scheda riporterà solo il nome di una candidata, o solo il nome di un candidato, sarà dichiarata nulla.
È sufficiente leggere, a questo proposito, l’ultimo comma dell’Art. 4 del Reg.to.
Quindi: ognuno di noi, al momento di votare, riceverà due schede, su ciascuna delle quali scriverà il nome di una donna e il nome di un uomo, prendendo dall’elenco che, tra un po’, affiggeremo.
Ed a proposito di votazioni, che all’assemblea propongo di svolgere ( come suggeritoci a Brindisi, nell’incontro del 25 gennaio u.s. ) dalle 15 alle 20 di oggi, c’è bisogno di nominare un seggio elettorale.
La proposta che faccio è la seguente : componenti cinque, nelle persone di Pino Calò presidente, e Federico Blanda, Gianni Leo, Tonino Scatigna e Tonino Zizzi scrutatori.
A questo punto ( e non perché me ne fossi dimenticato, ma semplicemente perché volevo prima mettere al sicuro gli adempimenti previsti dal più volte richiamato Regolamento ), mi corre l’obbligo di salutare tutti gli intervenuti e di ringraziare coloro che hanno concorso alla messa a punto e, mi auguro, alla riuscita di questa, per noi di San Michele Salentino, storica manifestazione.
Ho discusso con alcuni esponenti del partito se invitare o meno le altre forze politiche presenti in San Michele Salentino. La conclusione è stata di soprassedere, per questa volta, essendo prevista, in queste ore, la continuazione della consegna degli attestati alle fondatrice e ai fondatori del P.D. nel nostro Comune. Di conseguenza, si sarebbe potuta creare un po’ di confusione, poco adatta alla circostanza.
L’occasione si ripresenterà –è stato osservato- dopo che sarà eletto il coordinatore cittadino.
Nel corso di questi giorni, ho cercato di fare, attenendomi al Regolamento e compatibilmente con le mie capacità, quanto era ( o sarebbe stato ) necessario fare.
Per tutto quello che non sono riuscito a fare ( o che avrei potuto far meglio ), me ne scuso senza mezzi termini, anche perché questo incarico non sono andato a cercarmelo e se, una volta appresolo, non ci ho rinunciato, è stato per evitare che potessero sorgere complicazioni per una nuova designazione.
Credo, infatti, che sia il senatore Gaglione – coordinatore provinciale provvisorio del Partito, al quale possiamo inviare un formale saluto- e sia il personale tutto di via Osanna stiano avendo il loro bel da fare in questi giorni, per l’avvio in provincia di Brindisi del P.D.
P.D del quale ormai si sa tutto, o quasi, specie da parte di chi ha partecipato – quando per scelta, quando per curiosità, quando magari su invito o sollecitazione di un amico- alle primarie del 14 ott. scorso.
Il P.D. è la realizzazione di un progetto politico, concepito già alcuni anni fa, da Prodi e D’Alema, con lo scopo di mettere assieme due grandi rappresentanze politiche, culturali, di provata ispirazione democratica e significativamente inserite nelle realtà territoriali, cioè i DS e la Margherita, per avviare l’Italia verso una più moderna e rassicurante pratica democratica.
L’ incontro tra queste due forze politiche è poi andato via via arricchendosi dell’adesione anche di espressioni della cosiddetta società civile, come di altre entità politiche e culturali.
Fu in questo spirito che si tennero le primarie del 14 ott., mentre oggi ci si incontra nuovamente, per porre le basi dell’articolazione territoriale di questo soggetto politico, mediante l’elezione dei coordinamenti dei circoli e delle assemblee provinciali.
Intanto va subito notato come sul P.D. si sono subito appuntate attese di crescita democratica e di ammodernamento del modo di sentire e di fare politica, al centro ( cioè nel Parlamento ) e in periferia ( regioni, province e comuni ).
Con la caduta del governo, con lo scioglimento delle Camere e l’indizione delle elezioni politiche, queste attese si vanno facendo ancora più pressanti, poiché è convinzione di tutti che l’unico baluardo contro un possibile ritorno del centrodestra alla guida del Paese passi attraverso un’affermazione del P.D.
E quanto a tempestività e coraggio decisionale Walter Veltroni non sta affatto deludendo.
Certo, della giustezza di certe scelte – il 13 e 14 aprile andremo da soli – soltanto fra due mesi si potrà dire con più precisione. Ad ogni modo quella serie di partiti più o meno piccoli che si situano a sinistra del P.D., sebbene dotati di sani principi, di una rispettabile storia e di ideali politici, presi, come sono, dal desiderio di apparire, col loro ripetuto e continuo aver da ridire, hanno influito non poco sulle difficoltà del governo Prodi, anche se poi la spallata allo stesso governo è venuta da una mastellata.
C’ è da sperare che gli elettori premino il coraggio e il modo di ragionare di Veltroni.
Qualche giorno fa, durante il servizio di un tg sulle primarie democratiche americane ( non ricordo se riferito ad Obama o alla Clinton, ma la cosa non è rilevante ), uscirono delle immagini che ripredndevano bambini, giovani e adulti mentre agitavano cartelloni con la scritta “ We have a hope” ( Noi abbiamo una speranza). La frase mi colpì, perché realistica e con i piedi per terra. Forse più concreta anche di “ I have a dream” ( Io ho un sogno ).
E “Noi abbiamo una speranza” è il grido che potremmo lanciare noi del P.D.
• Aderendo al P.D., noi abbiamo, noi coltiviamo, la speranza di una maggiore e vera libertà; una libertà che tenga conto, cioè, delle responsabilità e delle regole. Non la libertà di farsi leggi “ad personam” o di estromettere validi e coraggiosi giornalisti dalla tv di Stato, ecc..;
• La speranza di una vita più sicura, che veda ridotte e possibilmente cancellate la macro e la micro criminalità.
• Abbiamo la speranza che si realizzi, o si riaffermi, una maggiore e più seria uguaglianza, nei diversi campi della vita nazionale ( giustizia, retribuzioni, ecc.. ).
Se si pensa alla Resistenza; se si pensa cioè a coloro che persero la vita, per combattere il fascismo e riportare la democrazia nel nostro Paese, non si può tollerare che oggi ci siano persone condannate a vivere con meno di 500 euro al mese e altre che 500 euro li prendono in un giorno, assicurandosi così iperboliche liquidazioni.
• Concorrendo alla realizzazione del P.D., noi abbiamo la speranza di poter vivere in una società che abbia in maggiore considerazione tutti e ciascuno.
E quale dignità può vantare una nazione costretta a contare, ogni giorno, le sue vittime sul lavoro?
• L’ adesione al P.D. come speranza di assistere a manifestazioni di serio e reciproco rispetto delle e tra le diverse culture e le diverse competenze presenti nel Paese, come di un laico guardare ai progressi della scienza.
• Aderire al P.D. vuol dire anche avere la speranza di una società che tenga nella dovuta considerazione la solidarietà e la fratellanza, facendo pagare a ciascuno il dovuto, sforzandosi di ascoltare la voce e gli appelli dei più deboli, denunciando e superando la logica delle lottizzazioni, delle raccomandazioni e favorendo l’impegno a sanare le piaghe della disoccupazione e della precarietà.
• Con la nostra adesione al P.D., noi abbiamo anche la speranza che si risolvano annose questioni ( quali il conflitto d’interessi, il lobbismo, una reale attuazione delle liberalizzazioni, la rottura e il superamento del duopolio televisivo, che sta per far pagare all’ Italia – e quindi indirettamente a noi, alle nostre famiglie- una salatissima multa all’U.E.) e che si assista alla scomparsa dei cumuli di spazzatura nelle strade e all’avvio di una più seria ed organica politica a favore dell’ambiente e contro le ecomafie, coinvolgendo più intesamente i cittadini e le amministrazioni locali nella pratica della raccolta differenziata.
• Senza dire, poi, che la maggiore speranza emersa, e che continua ad emergere, è quella della lotta agli sprechi ( con esempi che vengano dall’alto ), della riduzione dei costi della politica ( numero di parlamentari e stipendi degli stessi ), visto che la politica è una scelta e non un obbligo. Ed un plauso va rivolto, al riguardo, al Presidente della Repubblica, Napolitano, che continua a tagliare le spese e i costi di gestione del Quirinale.
• Né sarebbe fuori luogo cominciare a sperare che qualcuno trovi il coraggio ( sì, proprio e solo il coraggio! ) di dire basta, dopo sessant’anni, all’esistenza delle cinque regioni a statuto speciale, le quali non fanno che spillare allo Stato pubblico denaro, del quale invece si potrebbe fare un uso sociale molto più produttivo.
Certo non bisogna perdere di vista la consapevolezza di quanto sia impegnativo gestire la quotidianità dei problemi, grandi e piccoli. Ma la speranza è che di tante attese si realizzi un chiaro elenco delle priorità.
E credo che debba collocarsi in questa prospettiva l’affermazione che W. Veltroni ha fatto, in questi giorni, quando, prendendo una frase di Barak Obama - che è poi diventata anche il titolo di un libro, pubblicato in Italia da Donzelli- ha detto: Yes, we can ! ( Si, ce la possiamo fare! ).
Dovendo fare un doveroso accenno alla situazione locale, mi resta poco da dire, poiché si tratta di cose note: La scommessa del P.D., qui, a San Michele Salentino, era di mettere assieme due realtà, fatte di gente desiderosa di impegnarsi – o già impegnata – nel politico e nel sociale, ma con alle spalle esperienze politiche ed umane differenti e a volte anche contrastanti.
Ora vedo che ci sono da parte di tutti gli interessati il desiderio e la disponibilità a continuare. Ed è quello che auguro a tutti e in particolare a coloro che, a seguito dell’odierna votazione, saranno chiamati a guidare il P.D. a San Michele Salentino.
Adesso dobbiamo stabilire quanto deve durare ogni intervento di coloro che vorranno prendere la parola, come pure da quando a quando votare.
A coloro che intendono intervenire, ricordo che potranno dare suggerimenti in materia di Statuto, di Manifesto dei Valori e di Codice Etico del P.D., che gli organi nazionali si apprestano ad esaminare e ad approvare.
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Salve, io vorrei la pace e le missioni di pace, il lavoro per tutti, il dialogo tra le religioni,gli stranieri educati ed inseriti, la monnezza nelle discariche, i ladri in carcere, i santi in paradiso, politici onesti,
la legge 194 ma anche la 194 v2.0, stipendi piu' alti, maggiore sicurezza e meno sprechi.
Però non vorrei che venisse regolamentato il conflitto d'interessi o eliminato il Duopolio, perche' tema troppo pericoloso, e non vorrei fossero eliminate le leggi ad personam.
Mi basta solo realizzare i sogni.
Posso entrare lo stesso nel Partito Democratico Sammichelano?