Finalmente qualcuno che ha il coraggio di dire:”scusate, ho sbagliato”
E sono contento che a farlo siano stati due miei amici.
Quest’atto, che fa loro onore, è segno di partecipazione consapevole e responsabile alla società civile ed esempio di rispetto nei confronti non solo dei diretti interessati all’accaduto, ma di tutti quanti considerano la discussione ed il confronto il sale della democrazia.
Nell’editoriale del secondo numero di Suddest sottolineavo proprio come non capiti mai “di ascoltare il rendiconto di qualcuno (in qualsiasi campo) che, con onestà e coraggio, faccia riferimento prima di tutto, agli errori commessi, proprio per ripartire da questi nella convinzione che l’errore non solo è fattore inevitabile dell’azione umana, ma addirittura essenziale in qualsiasi processo migliorabile”.
Che ci sarebbe di male, ad esempio, che il sindaco dichiarasse di aver utilizzato una frase infelice (perché tale è stata, citazione o non citazione) senza nulla togliere alla possibile e vecchia discussione di una sinistra autoreferente (ciò che costituiva in sostanza il nocciolo del suo intervento)?
Che ci sarebbe di male che alcuni amici della lista “Partecipazione è democrazia” prendessero atto degli errori commessi per ripartire proprio da questi, ma non per “vincere” a tutti i costi , ma per costruire un ambiente politico senza possibilità di confusione?
Che ci sarebbe di male se l’amico Lillino ripercorresse con animo sereno la genealogia del suo gruppo non certo immune dagli stessi errori di confusione altrui addebitati?
Certo che anche il mio agire è sicuramente non privo di errori, tutto ciò contribuirebbe a creare una San Michele più vivibile e civile.
nando de vitis
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