cinema
di Stefania Lombardi
----
Questo film tratta con elegante ironia e, perchè no, anche sarcasmo di temi classici che non passano mai di moda quali l'amore, la vita, la società, la religione.
E' un film di Woody Allen anche se il nostro caro maestro Allen non compare tra gli attori lasciando quella che sarebbe potuta essere la sua parte al comico Larry David che riesce ad essere molto più sarcastico di quanto lo stesso maestro Allen sarebbe riuscito ad essere.
Prima di interrogarci sulle possibili motivazioni dell'assenza del regista (rimando alla finale considerazione sulla visione d'insieme) come attore, veniamo alla storia.
Larry David interpreta la parte di Boris Yelnikoff, un tempo geniale fisico candidato al Nobel (non vinto perchè, si sa, si consegna sempre per motivi politici) che ora è solamente un vecchio misantropo burbero e cinico che non è stato nemmeno in grado di riuscire a suicidarsi dopo il fallimento del proprio matrimonio razionale e perfetto sulla carta.
Emblematiche le frasi legate al suo primo matrimonio fallito:
"Il nostro amore non è stato un roseto; botanicamente parlando sei più somigliante ad un'orchidea carnivora";
"Più importante di come mi guadagno da vivere è che mi prendo la pena di vivere".
Di colpo nella metodica, razionale e piatta vita di Boris entra, come un ciclone, la dolce, ingenua e svampita Melody.
Grazie a Melody Boris impara che un rapporto può funzionare anche se sulla carta è un fallimento perchè non si presenta come unione razionale.
Ma l'idillio con Melody dura poco.
Nella vita della ragazza scappata di casa irrompe la madre che finalmente riesce a ritrovare la figlia smarrita proprio mentre questa è felicemente sposata con Boris; unione che, inutile dirlo, la madre contrasterà fino alla fine.
La commedia analizza anche i vari punti di vista sulla vita e sul mondo.
La provinciale, bigotta e sempliciotta madre di Melody, viene "scoperta" da un amico di Boris, docente di filosofia e esperto di fotografia.
Come la fotografia è uno sguardo sul mondo da un'altra prospettiva e da un altro punto di vista (per questo affascina il pensiero filosofico con le sue teorie dello "zoom" e del "mettere a fuoco" a distanza proprio e paradossalmente perchè questo processo permette di vedere meglio per poter cercare una visione che si avvicini il più possibile all'insieme) così, la madre di Melody, provetta fotografa, viene vista da un'altra prospettiva: quella dell'artista.
Ma chi è che invece che limitarsi a guardare da un'altra prospettiva, possiede anche una visione d'insieme delle cose? Il regista, oppure il genio, oppure entrambi.
Ecco perchè Allen non può essere attore, perchè è l'unico che deve mantenere una visione generale che abbracci tutte le prospettive e punti di vista.
Ed ecco perchè il genio Boris oltre ad essere il protagonista del film, è anche l'unico che racconta la storia e si presenta al pubblico perchè, da genio quale egli è, possiede proprio quella visione completa delle cose (in questo caso la visione completa contempla anche il sapere di essere dentro un film)che mediamente all'uomo comune sfugge.
Film che invita, in virtù di queste considerazioni, a riflettere sul ruolo del cinema.
In fondo, basta che funzioni.
aggiungi nuovo commento