E' triste ammetterlo, ma la vicenda che vede coinvolti il sindaco e la preside sta prendendo sempre più la piega di un braccio di ferro che rischia, a questo punto, di trascinarsi in tribunale.
Io spero di no, e mi auguro che tutte le persone vicine al sindaco e alla preside si adoperino per favorire un contesto di conciliazione.
Spero di no perchè un siffatto epilogo sarebbe una sconfitta, volenti o nolenti, per tutta la comunità.
Perchè per una comuità come la nostra, con una scuola dove la grande maggioranza degli insegnanti svolge la propria funzione docente con onestà e motivazione, e con un sindaco scelto dal 60% dei votanti, (ossia un paese con una buona scuola e con un sindaco, come dicono i numeri, ben voluto dai cittadini), sarebbe assurdo e autolesionista che proprio queste due istituzioni entrino in conflitto.
Andare a diramare l'intricato filo delle colpe e delle responsabilità è e sarà sempre più difficile.
Certo anche il finale, tipicamente italiano, con tarallucci e vino è da evitare.
Ma prima che venga superato il punto di non ritorno è possibile, secondo me, trovare un punto di incontro.
Conosciamo il sindaco e conoaciamo la preside.
Entrambi sono caratteri forti e determinati e mai nessuno farà un passo indietro nei confronti dell'altro e, a questo punto, forse è anche giusto.
Ma entrambi possono, contemporaneamente, fermarsi, fare insieme mezzo passo indietro e da lì ripartire.
Io spero, questa redazione spera, che entrambi trovino il coraggio di giungere ad un chiarimento responsabile.
Che trovino il coraggio, perchè la soluzione contraria, quella di andare fino in fondo a testa bassa, sarebbe ora la più facile e la più prevedibile.
Ma sarebbe la peggiore, per tutti.
Nando