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Abbracciante Vincenzo

Il primo della famiglia Abbracciante a suonare la fisarmonica fu Vincenzo, carovignere di nascita, sammichelano d’adozione. Era un cordiale simpatico commerciante di elettrodomestici e fisarmoniche che insegnò a suonare a intere generazioni di giovani aspiranti fisarmonicisti.

Io non sono mai stato alla sua scuola né a quella di nessun altro maestro di musica, ma al suono della sua fisarmonica ho ballato d’estate davanti ai trulli: e d’inverno nelle feste familiari che in paese si organizzavano ovunque.

Era allora il ballo, insieme con il cinema, il divertimento preferito dai giovani.

Mi piace qui ricordarlo perché 'Zinudd (come tutti lo chiamavano) è stato uno dei personaggio più popolari della mia adolescenza a San Michele.

Il secondo Abbracciante a suonare la fisarmonica è stato ed è Francesco, ostunese di adozione, figlio di Vincenzo.

E’ un Maresciallo di Marina che, nel tempo libero, dà lezioni private di fisarmonica e trasmette agli allievi la passione per la musica inculcatagli dal padre.

Il terzo Abbracciante fisarmonicista è Vincenzo, figlio ventenne di Francesco.

Una vera dinastia, quindi, con una caratteristica inconfondibile: la musica nel DNA e nel cuore la fisarmonica. Ed è proprio il caso di dire che alla terza generazione è spuntato un fiore. Capirete fra poco perché dico: fiore.

Vincenzo ha appreso i primi rudimenti dal padre, dal quale è stato istradato e “allenato” con lungimirante rigore. Poi è passato alla scuola di prestigiosi maestri, italiani e stranieri. E oggi le sue doti naturali da “enfant prodige” e il suo virtuosismo esecutivo sono apprezzati ed esaltati dal pubblico e dagli addetti ai lavori.

“Più che talentuoso solista di fisarmonica”, lo ha definito Ugo Sbisà, un critico jazz di non facile contentatura, che conosce a fondo la musica leggera e ne segue gli sviluppi in tutto il mondo.

Da due anni, il ventenne fisarmonicista ostunese Vincenzo, in arte Vince Abbracciante, insieme con il batterista Antonio Di Lorenzo e il contrabbassista Davide Penta, forma il Trio “I Tangheri”, il cui esordio è coinciso con l’uscita di un CD dal titolo sudamericano Historias del sur.

Si tratta di un disco (prodotto dalla editrice siciliana Panastudio) nel quale la musica eseguita dai tre strumentisti è accompagnata dal noto attore Rocco Capri Chiumarulo, che nella lingua di Buenos Aires e di Parigi canta e declama le liriche dei brani prescelti, creando una amalgama di suoni e parole che incanta e fa sognare.

Oltre ai brani originali “T Rex”, “Todo tiene un final”, e “Rouge” l’album mette insieme la tradizione (“Caminito”, “La Cumparsita”, ecc.) e il Tango Nuevo di Piazzola, con un arrangiamento ancora più nuovo e intrigante.

Se è vero che “il tango è un romanzo in tre minuti”, ascoltare questo CD è come leggere un romanzo in 60 minuti sull’”universo affabulatorio del tango”e sulla nostalgia.

Per quanto riguarda la Puglia, il Trio si è esibito con successo al Festival internazionale barese “Notti di stelle”, ai Giardini di Rosa Marina, al Saint Patrick Jazz Club di Barletta, al ristorante d’arte Kaleido di Mola di Bari e, ultimamente, nella serata organizzata dal “Presidio del Libro” a Cellamare (BA).

Non ad Ostini. Nemo profeta in patria?

P.S.: Vincenzo ha già suonato come solista nel Chiostro San Francesco. Ma è cosa del tutto diversa ascoltarlo in formazione. Soltanto il Trio può farvi gustare la bellezza intimistica della sua raffinatissima esecuzione. Ricordo, per concludere, che Vince Abbracciante ha vinto numerosi premi, tra cui quello di Campione Mondiale di Fisarmonica, in Austria.

(articolo pubblicato su "Lo Scudo" di Ostuni del 7 luglio 2005, inserito su questo sito per gentile concessione dello stesso autore)

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