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Il ruolo dell'opposizione


Riceviamo dal Consigliere Comunale Maria Caliandro e volentieri pubblichiamo - 16/02/2010
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Caro Rocco,
a proposito “del caso Titino Ligorio”, sono lieta di aprire una discussione su tematiche sociali e confido sulla tua solita disponibilità a renderla coinvolgente. Del resto, mio obiettivo è quello, come ho sostenuto nel volantino, di costruire una rete di dialogo e non mi importa se questo avviene anche con gente che non si fa riconoscere. A me interessa sapere quello che gli altri pensano. Cercherò di sintetizzare il mio pensiero per evitare che la discussione sconfini in considerazioni e valutazioni che esulano dal campo pubblico.
Le vicende che hanno investito Berlusconi, Marrazzo, Bertolaso (solo per fare qualche recente esempio) ci testimoniano come i personaggi pubblici debbano dar conto di tutto. Da loro l’opinione pubblica pretende comportamenti, atteggiamenti, correttezza anche nel privato. Anche Morgan è stato defenestrato dal festival di Sanremo perché non era un bell’esempio da offrire attraverso un servizio pubblico.
Detto questo, ritorniamo alla questione locale che per brevità schematizzo nel modo seguente:
1) I dubbi sulle capacità del neo assessore Titino Ligorio sono solo frutto di indiscrezioni trapelate da ambienti a lui stesso vicino, alcuni dei quali evidentemente non hanno gradito quella soluzione, ma l’hanno dovuta subire. E, se qualcuno pensava di essere all’altezza dell’incarico più di Titino Ligorio, credo che avesse un diritto alla rivendicazione, così come credo fosse altrettanto onesto il dovere all’informazione.
2) Il tempo occorso al Sindaco (1 anno) per approdare a quella nomina denota l’aspra battaglia consumata all’interno della maggioranza in danno dei cittadini. Se poi la soluzione non appaga, al danno si aggiunge la beffa.
3) Quei giudizi non erano riferiti alla sua sfera privata (personale, professionale), ma a quella pubblica. Dopotutto è nel diritto di chiunque (e nel dovere di chi svolge funzioni di controllo) pretendere di avere rappresentanti adeguati, che per svolgere quelle funzioni sono ben remunerati con soldi dei cittadini, i quali, se nulla possono per interferire nella nomina (salvo poi a tenerne conto alle successive votazioni), credo abbiano quantomeno il diritto a denunciare l’inadeguatezza. Lo sviluppo di una società è direttamente proporzionale alle capacità della classe politica che amministra. E, una opposizione (politica) non può abbandonarsi ai sentimentalismi, alle emozioni, alla tenerezza, alla compassione. Una vera opposizione (politica) deve svolgere il suo ruolo e mostrarsi anch’essa all’altezza perché anche lei deve concorrere alla crescita e allo sviluppo sociale della società.
4) Screditato non è Titino Ligorio ma il Sindaco, responsabile di una nomina non condivisa e non rappresentativa. Lungi da me nell’interferire nella sfera privata di qualcuno e lungi da me l’idea di speculare su limiti comuni a tanti altri nostri amministratori. La verità è che la strategia del Sindaco ha un disegno ben preciso: circondarsi di gente che soffre una qualsiasi “condizione di inferiorità” (inadeguatezza, debolezza politica, subordinazione) che gli impedisce una piena e autonoma sfera d’azione che possa scalfire la sua autorità. Ovviamente con tutti i risvolti che ciò comporta, come ad esempio lo sperpero del denaro pubblico che avviene con “Il Comune Informa”, dove né il direttore (stipendiato), né altri hanno la capacità o l’autorevolezza di incanalare questo prezioso strumento di crescita sociale nella direzione che gli appartiene (fare informazione, non propaganda). Ma evidentemente questo è sufficiente a costruire un consenso personale.
Denunciare ciò rientra tra le responsabilità dell’opposizione. Di qui l’idea di costruire una rete di dialogo con i cittadini bisognosi di una informazione totale, non faziosa.

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