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Come se non bastasse la crisi del prezzo dell’olio!

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L’agricoltura del nostro paese è stata messa in crisi dal mercato che per la produzione delle olive da olio pratica prezzi assolutamente non remunerativi dei costi di produzione e raccolta sostenuti dai proprietari di terra. Volutamente non parlo d’imprenditori agricoli e o agricoltori poiché mi sembra assolutamente “pacifico” riconoscere che la maggior parte dei produttori sono pensionati, piccoli proprietari, artigiani, impiegati operai che finito il loro lavoro “corrono”nella campagna, ricevuta in eredità dai propri genitori, a lavorare questi uliveti che danno un’identità specifica al nostro territorio! Questa osservazione mi servirà in seguito!
Ora, come se non bastasse il malefico intreccio di globalizzazione, crisi economica mondiale e incontrollata sofisticazione, ora ci si mette anche il Padreterno!
Le piogge, con relative inondazioni, di novembre - dicembre 2008 e di questo mese hanno assestato alla nostra debolissima economia un ulteriore colpo mortale. Quintali d’olive non si sono e non si possono raccogliere perché i terreni sono imbevuti d’acqua se non completamente allagati. Quintali d’olive sono stati trascinati via e sono finiti in voragini ed inghiottitoi o sepolti sotto cumuli di terra trascinata dall’acqua. Quintali d’olive sono rimasti incollati sulle piazzole e seccati ed ammuffiti si sono persi!
Il danno è facilmente verificabile e quantificabile. In altri settori dell’economia, crisi simili sono state immediatamente prese in gran considerazione dai politici e governanti. Ci vantiamo d’aver risolto la crisi dell’Alitalia, delle banche, della Fiat, dell’immondizia di Napoli e per la nostra agricoltura…?
Sono a conoscenza che alcuni sindaci della provincia si stanno impegnando per dare “soddisfazione”alla nostra sacrosanta necessità di aiuto, ma credo non si abbiano le idee chiare rispetto alle possibilità di intervento previsto dalla normativa vigente. Come in altra occasione si possono creare illusioni e delusioni ed è per questo motivo che provo a mettere a disposizione le mie conoscenze in campo d’interventi assistenziali in caso di calamità naturali.

1 - Il decreto legislativo 29 marzo 2004, n°102 istituisce il Fondo di Solidarietà Nazionale al quale è possibile attingere finanziamenti per danni alle produzioni agricole. Quindi con questa Legge si potrebbe affrontare il nostro problema ma…attenzione! L’art. 5 descrive gli interventi possibili precisando che gli stessi sono previsti solo per “imprese agricole” ed esclusivamente per produzioni “assicurabili”. Da questo ne deriva che la maggior parte di noi cittadini (non imprenditori agricoli ma pensionati, impiegati, operai, commercianti) non potrebbe accedere a questi benefici e che anche gli imprenditori agricoli difficilmente potranno beneficiare della Legge 102/2004 perché l’ulivo è una produzione per la quale si possono contrarre assicurazioni; si possono, comunque, chiedere interventi per danni alle strutture! Per le motivazioni esposte mi sembra utile suggerire di non chiedere solo lo stato di calamità ai sensi del D:L.vo n°102/2004.

2- Lo strumento legislativo al quale fare riferimento mi sembra, invece la Legge 24 .02.1992, n°225. E’ la legge istitutiva del Servizio nazionale di protezione civile ed al comma “c” dell’art. 2 prevede interventi per calamità naturali in favore della generalità dei cittadini, enti ed amministrazioni . L’art. 5 dispone che “lo stato di emergenza” è dichiarato dal Consiglio dei Ministri, mentre gli artt. 14 e 15 determina le competenze dei sindaci e dei prefetti. Le domande d’indennizzo dovrebbero presentarsi entro 20 giorni dalla data di pubblicazione del Decreto dello stato di emergenza! Da non facili ricerche fatte su Internet ho potuto sapere che il Presidente del Consiglio dei Ministri con atto del 18.12.2008, pubblicato sulla G.U. del 24.12.2008 ha già deliberato lo stato di emergenza ,su tutto il territorio nazionale, sino al 31.12.2009 per l’eccezionalità delle piogge di novembre e dicembre 2008. Quindi sarebbe già possibile presentare le domande di indennizzo!
Da tutto questo, credo si possa evitare di perdere altro tempo in riunioni a livello provinciale per chiedere un provvedimento già esistente! Ora bisognerebbe stare attenti alle scadenze ed informare
in modo preciso e dettagliato come, quando ed a chi presentare le domande.

Spero che questo mio intervento sia ritenuto superfluo perchè i nostri amministratori sono già ampiamente coscienti ed a conoscenza degli atti amministrativi da assumere per tutelare gli interessi dei sanmichelani; ma…ripetere… aiuta !
sanmichelesalentinodomenica25gennaio2009

edmondobellanova

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