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contatto: midiesis(chiocciola)alice.it
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E’ raro incontrare 18nni con un senso critico come il tuo e sensibile al sociale. Ed è vero ciò che dici riguardo il fatto con non può avere la Chiesa l’esclusiva della “formazione” dei giovani. Ci sono tante persone di mia conoscenza che si sono formate in altri ambienti e da adulti hanno acquisito un senso civico, una sensibilità ed una dimensione spirituale che mi lascia sbalordito.
Le mie “origini” e la mia formazione, invece, sono prettamente “parrocchiali” (oggi, molto distaccato). Secondo me l’esperienza di un gruppo di parrocchia è importante per tanti motivi: ci si incontra, si condivide, si fa comunità, ci si confronta, si esplora la dimensione più profonda del proprio essere, ecc… E’ anche importante la figura dell’educatore e come essa si rapporta con la realtà giovanile. Se l’educatore vede il giovane come un recipiente “vuoto” (giovane che frequenti o no la parrocchia) da riempire con anatemi e “verità” preconfezionate, forse otterrà un pessimo risultato. Ho conosciuto in tutta la mia esperienza educatori e preti che si sono messi in discussione e si sono rapportati con noi, allora giovani, rispettando il nostro livello di crescita. Non ci hanno considerati dei recipienti “vuoti” da riempire, ma ci hanno stimolato a saper tirare fuori il meglio di noi stessi.
Se io fossi un educatore, porterei nel mio gruppo di giovani il tuo post e lo leggerei. Poi chiederei ai ragazzi cosa ne pensano per intavolare un dibattito. Stimolerei la ricerca delle cause che produce tutto questo e mi metterei in discussione io stesso, come educatore. Poi stimolerei ancora un confronto con ciò che Cristo ha testimoniato con il suo operato. Farei esprimere i ragazzi ed io mi limiterei solo a stimolare. Questa, in estrema sintesi, è stata la mia esperienza in parrocchia e, ti assicuro, che ne è valsa la pena e lo rifarei ancora se fossi giovane.
Comunque, la parrocchia di San Michele ha molte risorse umane interessanti. Conosco molti educatori ed apprezzo ciò che fanno. Un’altra cosa: anche noi, allora giovani, eravamo molto critici con i preti “di allora”; ma si dialogava e ci si confrontava…