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Submitted by midiesis on Dom, 2007-04-29 12:48.

Ho l'impressione che la chiesa scenda nel sociale e nella politica solo quando fa comodo. Mi chiedo allora: perché scendete in campo con forza sulla procreazione assistita, contro il divorzio, contro i DICO (come ha fatto e fa il nostro parroco) e poi chiudete gli occhi su altre questioni? Perché sulla gestione Torroni della cosa pubblica c'è stato massimo silenzio e grande collaborazione, di fronte alle ingiustizie e al clientelismo? E' possibile che non ci si è resi conto della strumentalizzazione e si è preferito chiedere ed incamerare? Se questo per te è normale prassi di una chiesa giusta ed impegnata, mi chiedo ancora, dove è finita la chiesa delle tue origini, quella che teneva la politica (allora democristiani) ben lontana dalla strumentalizzazione e dal beneficio? E' possibile che nella tua memoria non ti è rimasto niente ed ora difendi a spada tratta una istituzione che ha perso il senso del proprio essere? Credi veramente che chi pensa queste cose appartiene alla generazione dei sessantottini i quali (noi) devono rivedere il tutto perché il mondo è cambiato? E tutte le comunità cristiane di base? Le centinaia in Italia e migliaia in tutto il mondo? Che nascono e si rifanno al Concilio Vaticano II e che sono ancora attive e vive nella chiesa ma operano con un atteggiamento critico proprio sul potere e sul verticismo e sulle tante contraddizioni? Preti che obbediscono prima alla propria coscienza, comunità che si rifanno al Vangelo. Probabilmente conoscerai queste esperienze http://www.cdbitalia.it/ o forse è meglio ubbidire (anzi dir meglio è poco, diciamo COMODO ubbidire)?.
Il senso e le domande poste nel mio scritto vanno al di là di una mera quantificazione del problema, e mi dispiace che tu abbia colto proprio l’aspetto più superficiale. Ho voluto spostare la riflessione su un aspetto morale ed etico, alla luce delle tante contraddizioni, ma ho l’impressione che si viaggi su strade diverse.
Comunque, ci vediamo presto.
TVB

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