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Submitted by midiesis on Mer, 2010-02-17 14:32.

E’ da apprezzare la tua disponibilità a discutere e dialogare, presumo anche a metterti in discussione.
Nel tuo scritto hai messo sul tavolo tanti aspetti che riguardano la vicenda della nomina assessorile: l’indiscrezione trapelata dalla maggioranza, la capacità e la qualità che dovrebbe avere un amministratore, la strategia del Sindaco. Ma, secondo me, permane nell’articolo pubblicato sul volantino, una descrizione sarcastica del profilo culturale dell’assessore in questione. Non traspare, quindi, un’analisi politica dell’operazione messa in atto. Forse mi sbaglio, ma leggo e rileggo, e quindi, copio e incollo l’articolo:
“LA MONTAGNA HA PARTORITO IL TOPOLINO è Titino Ligorio
l’assessore che è subentrato nel posto lasciato vacante da Stefano Barletta .
Per approdare a questa scelta prestigiosa il Sindaco si è concesso circa un anno di
riflessione. Ma vediamo perché Titino Ligorio ha sbaragliato una agguerrita concorrenza.
Si dice che sia stato preferito a tutti gli altri per:
1) l’eccellente bagaglio culturale;
2) la spiccata personalità;
3) la grande competenza amministrativa;
4) la grande esperienza politica;
5) le doti oratorie;
6) il forte consenso elettorale.
In lui la cittadinanza ripone tutte le speranze per una imminente crescita e che al pari degli altri assessori si meriti la bella indennità che percepirà.”

Rimango della mia idea.
Mi piace, invece, soffermarmi su un aspetto che hai evidenziato nel tuo scritto riferibile al 3° punto che in sintesi riporto: ineguatezza degli amministrati di fronte alla complessità della società.
Per correttezza bisogna dire che i “parametri del buon politico”, da te esplicitati, non sono soddisfacenti ne a destra ne a sinistra. Ma vedo, in questa tua posizione due aspetti problematici:
1) Limitare la partecipazione attiva alla vita politica ai soli “titolati”, cioè a chi ha strumenti culturali ed informativi, mi sembra antidemocratico e anticostituzionale;
2) Vi sono “titolati” che non sono in grado di fare neanche una domanda scritta e c’è chi titoli non c’è l’ha ma è in possesso di capacità pratiche ed organizzative. Vi sono consiglieri comunali di opposizione e maggioranza molto “titolati” ma (metaforicamente) assenti nella vita politica, per cui il loro contributo è assimilabile a chi, per mancanza di strumenti culturali è incapace di fare di più.
Mi piace immaginare, invece, una società in cui chiunque può dare il suo contributo al di là del titolo di studio che ha. La nostra costituzione e la democrazia si basa su questo.

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