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In una delle rare occasioni di dialogo “in piazza” avevo appreso dal Sindaco Torroni l’intenzione di fare della Casa Cantoniera di borgo Ajeni un museo della civiltà Contadina.
Sapevo già dell’impegno assunto dal Presidente della Provincia Massimo Ferrarese, nella sua visita alla città , di mettere a disposizione del Comune di San Michele quella struttura attualmente abbandonata.
Quindi, le cose stanno maturando e forse si stanno compiendo i passi decisivi per il completamento del progetto di rivitalizzazione del borgo Ajeni.
Sembra il momento per le scelte decisive che possono portare a nuove prospettive di sviluppo economico, sociale e culturale e credo sia utile che tutta la collettività partecipi a queste scelte esprimendo le proprie idee. Io non mi sottraggo a quest’obbligo ed esprimo le mie opinioni.
Un museo della civiltà contadina?
Mi pareva che il territorio della provincia di Brindisi abbia già simili strutture e da una piccola ricerca mi risulta che almeno 5 sono i musei di questo genere e precisamente: Brindisi, Latiano, Pezze di Greco, San Vito dei Normanni, Ceglie Messapica (Montedoro). Non si contano invece quelli a livello regionale: Altamura, Tuglie, Alberobello, Crispiano, San Michele di Bari, Calmiera, Presicce, Cerignola, San Nicandro Garganico, Casalabate, Canosa, ecc.
Un’iniziativa del genere mancherebbe della particolarità, della novità, dell’unicità; dei motivi che possono essere la chiave per il successo dell’iniziativa.
Non si tratta di mettere in discussione il valore educativo, formativo della conoscenza e tutela delle nostre origini che sono radicate nel mondo agricolo-contadino. Io sarei in contraddizione con i tanti lavori eseguiti in questi anni; ricerche tese alla riscoperta di nomi, fatti, luoghi e persone che hanno fatto San Michele Salentino. Secondo me bisognerebbe non circoscrivere l’interesse al solo mondo contadino ma integrarlo con quello degli artigiani e bottegai, atri e mestieri oggi scomparsi del tutto o in via d’estinzione, quindi :
un museo-mediateca delle arti e dei mestieri!
Un impegno notevole per la collettività sanmichelana che può avere successo solo con l’interessamento e la partecipazione di tutta la cittadinanza: anziani, giovani, studenti, pensionati, nonni, nipoti, amministratori, scuola, chiesa, associazioni. Una cittadinanza attiva non frazionata da interessi di parte e di partiti.
Mi sono lasciato andare per qualche momento e ho sognato di un gruppo di studio e ricerca che va in giro a raccogliere informazioni, testimonianze, foto, oggetti, ricordi; ho visto tavoli di lavoro con tanti giovani intenti ad informatizzare il materiale raccolto, altri catalogare gli oggetti riscoprendo i loro nomi, le loro modalità d’uso collegandoli a fatti e persone che con nostalgia ricordano il mondo della loro giovinezza.
Ho visto quelle sale espositive frequentate da gente in cerca della propria origine, del proprio passato e da turisti curiosi di conoscere la provenienza dei nostri prodotti tipici ( acquistati sul posto ?) e la storia di quel territorio appena visitato. Ho visto tanti giovani impegnati a tenere aperto quel museo nel tentativo di non dimenticare il passato e di vivere compiutamente il presente.
Sarà stato solo un sogno?
Sanmichelesalentino03febbraio2010 edmondobellanova