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Segnalo che in periodo di raccolta delle olive preferisco privilegiare quel lavoro che trastullarmi con internet.
Quando tu, nel 1968, partisti da San Michele, io mi trovavo a Padova, presso l'Università di quella città, a studiare Scienze Agrarie; ma già da 17 anni ero in giro per l'Italia ed anche all'estero per lavorare durante le vacanze estive.
Partii con la speranza che un giorno potessi possedere un podere in paese ed inconsapevolmente, grazie alle attenzioni dei miei genitori, avevo assimilato la cultura che vigeva in questi posti fatto di un popolo di formiche che non si arrende mai e continua a produrre anche se, come ovunque, vi sono i topi che fanno razzia nel formicaio.
Come te sono tornato da pensionato, conduco un podere di due tomoli applicando le tecniche colturali che comunemente vengono attuate localmente, faccio lavorare altra gente e io fra loro, retribuisco secondo contratto sindacale, riesco a fare il bilancio secondo il mercato locale, non mi arricchisco e mi sento gratificato.
La tua nota, oltre a qualche provocazione, contiene molte imprecisioni, tutte finalizzate a gonfiare i costi (6 arature annuali, 80,00 euro a giornata), e ridurre i ricavi (olive a 7,00 euro al quintale). Fino a prova contraria, devo ritenere che sei incappato in raggiri o razzie e in tal caso sei giustificabile; ma se sei tu che, che per volertene fare una ragione, hai volutamente modificato i dati, stai barando e per me il discorso finisce qui.
Se invece, come dici, mi consideri un amico, se vuoi, puoi trovarmi in Piazza Marconi 29, dove collaboro, come volontario, in un sindacato che svolge pratiche anche per i contadini, piccoli proprietari e prestatori d'opera. Alcuni sono fra quelle circa 700 persone che ogni mattina, quando è buio, partono per percorrere anche 100 chilometri e più, per guadagnarsi "la giornata". E' il popolo degli "invisibili", perchè partono quando gli altri dormono ed in inverno tornano quando è già buio; in estate invece tornano verso le due o le tre pomeridiane, quando il paese è deserto perchè gli altri stanno al mare o a fare la pennichella e cosi al buio o nelle ore più luminose nessuno li vede.
Io quando parlo o scrivo mi sforzo per non ferire quella gente.
Tu, se vuoi, mettiti in discussione, poniti la domanda da che parte stai, e come può essere letta dagli altri la tua prima nota, quando ti vanti di aver trovato una soluzione nell'utilizzare il tuo oliveto come un bosco.
Sappi che i topi, anche se molto più grossi delle formiche, si scorgono meno; che siano consapevoli del loro parassitismo?
Faccio presente che ci sono anche le cicale, il loro frignare è considerato piacevole per alcuni, per altri invece è fastidioso, ma in fondo nessuno le considera perchè sono innocue.
G. Epifani