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Vi siete persi la luna di ieri sera?

 

Vi siete persi la luna di ieri sera?

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inviato da shaggy
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Ieri sera, al tramonto sono rimasto letteralemnte estasiato dalla luna con quelle due stelle a farle compagnia.
Sembrava il simbolo dell'islam.

(questa ritoccata orribilmente, solo per dare più risalto all asituazione)

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aahahah ci ho messo 4 ore (minuti) ma finalmente le ho inserite come si deve xD

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Submitted by midiesis on Mar, 2008-12-02 13:35.

Giovani reporter crescono. E spero di midiesis.it
PS: cliccando sulle foto si ingrandiscono e si appprezza la magia del creato.

Submitted by shaggy on Mar, 2008-12-02 14:50.

ho trovato alcuni articoli

http://www.corriereetrusco.it/modules.php?name=News&file=article&sid=3826

la "stella" che viene quasi coperta dalla luna è in realtà il pianeta Venere (in effetti al tramonto venere è sempre visibile nelle vicinanze della luna )

SI tratta in pratica di una specie di "eclissi venusiana" (venerea suonava male...)

Venere avrebbe dovuto essere coperto dal disco lunare e poi riapparire dall'altra parte... io però, intorno alle 18-18.15 ho solo visto venere molto vicino al profilo oscuro della luna, ma poi si è troppo ababssata dietro le case per seguire lo sviluppo

Submitted by lemico on Mer, 2008-12-03 00:11.

Ciao, si in effetti l'ho notata, bella immaggine. Quando l'ho vista io però la stella era più sotto, molto più vicino alla punta della luna. O provato a fotografarla col telefonino ma non ci sono riuscito, peccato, l'avrei messa volentieri sul mio blog.

Submitted by shaggy on Mer, 2008-12-03 12:14.

Io adoro la prima foto perchè si nota anche la parte oscura della luna (e sono quasi riuscito a non farla venire mossa, dato il tempo di esposizione e la sensibilità di "pellicola" necessaria a catturare quella poca luce)avendo impostato la macchina a cacchio perchè ancora non le ho capite tutte quelle cose tecniche.

Quella era la situazione alla 17.15 (credevo le 18, ma la macchina aveva l'orgologio indietro).
più tardi la luna è scesa troppo, coperta dalle case non ho potuto più scattare niente.

Srano però come sia stata poco "pubblicizzata" questa cosa.. ad esempio nei telegiornali; si tratta sempre di spettacoli interessanti, quasi mistici.

Submitted by martino (not verified) on Thu, 2008-12-04 09:27.

In realtà sono entrambi dei pianeti, a sinistra venere e a destra giove (vedi repubblica.it di ieri 3 dicembre).

Submitted by D Es Demon A on Fri, 2008-12-05 16:06.

la lancetta delle ore e quella dei minuti si scontrano...

nella luce della luna
posso specchiare
la trasparenza
di questa vita
arroventata.
Spavento gli sconcerti,
ammaliata dal suo riflesso
su un volto,
il mio,
stanco di aspettare
che il presente cambi

D Es Demon A ammalata

Submitted by midiesis on Fri, 2008-12-05 16:33.

...possono i nostri pensieri, che superano le distanze, che attraversano case, monti e pianure, alleviare le tue sofferenza?

Submitted by D Es Demon A on Fri, 2008-12-05 20:26.

la lancetta dei minuti è ferma, non si muove, il tempo inesirabile sembra pietrificato.

...ti rispondo così, d'istinto, cercando di lasciarmi guidare dalla luce della luna che ora mi copre e mi guarda, distratta.

"Piove sulla mia testa confusa l'uragano solerte di una vita, la mia, che non so definire. Mi sfugge, mi cattura la sua indulgenza, mi lascia attonita la sua indecisione. Naufrago in un mare sconosciuto, mentre con il cuore rimpicciolito e le mani tremanti cerco di farmi spazio senza riuscirci mai. Soffro, ma ho imparato a zittire l'indignazione. La titubanza mi veste.
E' la sciagurata maschera che la paura mi costringe a portare attaccata al volto come una malattia.
So di non aver conosciuto la mia reale estensione, ma ne sono attratta. Eppure resto ferma a guardare la mia vita fare passi avanti lunghi quanto anni, e tornare indietro, come se volessi rifugiarmi nell'utero materno che mi ha messo fuori troppo in fretta, e male.
Pensare a me, in una realtà diversa da quella che ho sempre conosciuto, mi atterrisce. L'idea astratta del mio dentro sconosciuto e ammaliante, disarma ogni dimenticata difesa e relega la forza che non sa più parlare e reagire, poi, alla subordinazione della normalità decantata, maledetta e ormai devastatrice.
Ho perso la mia raggiante propensione alla superbia, quella pratica, propositrice, degna erede di quell'orgoglio che tante, troppe volte soccombe e si piega all'idea materna di una realtà che ci dipinge tutti uguali, cloni dei luoghi comuni che sventrano le identità autentiche, le voci profonde e vere delle anime che scaraventano il loro coraggio nell'affannosa ricerca di se stesse.
Esco dalle mie stanze, e il freddo gelido di quest'inverno ormai alle porte mi stringe in una morsa di ricordi violenti, naufraghi ormai nella mente disillusa e persa. Ma il freddo, cos'è? Lacrime congelate che tagliano il mio viso. E allora tolgo la maschera, lo faccio per respirare, e mi accorgo che sono figlia di un destino sconveniente, irripetibile, artista nel dolore che mi fissa e non si placa. Chi sono? Me lo chiedo spesso, me lo sto chiedendo adesso che i pensieri viaggiano nelle mie vene danzando con il sangue incenerito dalla solitudine incombente di questo giorno senza turbamento. Ho provato a starnutire per liberare il mio respiro, ma il groppo alla gola ostacola il passaggio dell'aria ed io mi ritrovo a non poter nemmeno piangere. Sono stata sequestrata. Legata. Costretta a mangiare topi di fogna anneriti dalla melma. Mi sono guardata attorno, ed ho passato la notte scorsa fissando la luce della candela che si consumava. Intorpidita, ho raggiunto il bicchiere. L'ho afferrato, e ho dissetato la paura di esser sempre, e per sempre, destinata alla ferocia di un abominevole irritante destino. Non posso colmare la mancanza di comprensione. E non posso pretenderla completamente nemmeno dall'amore istintuale, o carnale. Non credo nei sentimenti. Sono illusioni. Sembrano i rossetti sbavati di quelle donne di strada tutte insudiciate, che si portano addosso miriadi di odori disgustosi e miserabili. E che resteranno lì per sempre, vivi nei ricordi di giorni passati a saltellare da un giaciglio all'altro, con le tasche piene e il cuore vuoto. Assente. Irrequieto. E perennemente in lacrime. Ho provato a tendere la mano al disfacimento della mia caparbia voglia di farmi spazio in questo girotondo prestigioso che è la vita, ma quanto beffarda la sorte quando sceglie solitaria, e silenziosa Son rimasta ferma a guardare, atterrita da una rabbia arbitraria e resa illegittima dal tradimento di una me istupidita dalla cattiveria che mi ha schiaffeggiato, e continua a farlo incurante. E mi chiedo spesso dove possa essere finita la dolcezza, quella fugace impertinente calda sensazione che lascia luccicare i fuggevoli dubbi che si accavallano all'inconstanza del mio vivere. Mi lascio turbare dal timore di un destino impenitente, dal quale non saprò difendermi, né lottare contro i suoi padri fantasmi. Si avviluppano tra loro le domande contraddittorie, ed io resto immobile con il mio piccolo cuore ormai marmoreo".

la lancetta è ancora ferma...
si muoverà?

Desdemona rinchiusa

Submitted by devina on Fri, 2008-12-05 20:33.

...desdemona grande

Submitted by D Es Demon A on Fri, 2008-12-05 20:47.

le mie lancette dicono che grande, devina, è il mio sconcerto di fronte ad un mondo in cui non so riconoscermi.

"ed allora resto immobile con il mio piccolo cuore ormai marmoreo"

Marmoreo perchè sono stata creata e gettata nella dolorosa condizione dell'incapacità d'amore, in un pantano putrido e disgustoso, dal quale non riuscirò a liberarmi. Perché i pugni presi fan più male di qualunque cosa bella possa esser sopraggiunta, seppur improvvisa, a scuotere la tempesta di lacrime che sono sempre stata costretta a vivere. Perché la vita è un percorso ad ostacoli, in cui ogni ostacolo è una pugnalata al cuore, sempre più profonda, sempre più dolorosa, sempre più vicina alla morte terrena. Ho paura di me stessa, e la paura viene generata dalla convinzione di non poter cambiare il mio sinistro, ferale destino al quale non riesco a contrapporre sorrisi e virgulti, e mi appiattisco al pavimento freddo di questi infruttuosi giorni.

Desdemona rinchiusa

Submitted by midiesis on Fri, 2008-12-05 22:08.

...e sia il silenzio allora, a rafforzare la tua voce.

Submitted by shaggy on Fri, 2008-12-05 20:03.

Sono contento degli interventi di Desdemona e di Midiesis.
Queste foto non le ho fatte in un riflusso della mia vecchia passione per l'astronomia, ma in uno stato di quasi trance, col naso all'insù.
Quanto possa essere apparentemente semplice ma affascinante l'universo e la natura che ci circonda. Due lucine in cielo a farci sentire così insignificati ma dandoci un motivo per sentirci parte di qualcosa di più grande, di infinito.

Cosa che comunque provo ogni volta che guardo le stelle, ma questo è un evento straordinario, la prossima volta sarà fra circa 25 anni, se non ho letto male.

Submitted by devina on Fri, 2008-12-05 20:29.

è vero,
mi ricordo quando da piccolo eri appassionato di astronomia.
Anzi, in sequenza, mi ricordo di quando sei stato un appassionato di:
bidoniere, ruspe e macchine varie;
astronomia;
aereoplani;
milan;
computer;
ed ora fotografia e, ovviamente, musica.

Bella la poesia di desdemona e bello l'intervento di rocco con il video di un pezzo di Benvegnù (che suoniamo con i synapsy).

Submitted by lemico on Fri, 2008-12-05 22:04.

Ciao a tutti, ei Shaggy, cosè quell'oggetto rossastro che si vede in basso a sinistra sulla prima foto?

Submitted by shaggy on Sab, 2008-12-06 12:03.

un Ufo oppure una fighissima loggia di una casa.

Diciamo l'angolo del tetto.

Submitted by midiesis on Fri, 2009-02-27 18:36.

Pierto, stasera 27/02/09 si ripetuto (quasi) lo stesso fenomeno. Bellissimo.


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