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GUCCINI

 

GUCCINI

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Ciao a tutti...
oggi mi sono imbattuto sul sito raiclick x l'ennesima volta, ma per la prima con questo documentario che riguarda F. GUCCINI.
x chi fosse interessato...ecco il link.

http://www.raiclicktv.it/raiclickpc/secure/folder.srv?id=1861#

certo non l'hanno fatto ieri, ma qualche anno fà comunque può essere piacevole..
Buona Musica a tutti.
Pezz@.

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Submitted by midiesis on Mar, 2008-07-01 20:02.

Tu ci proponi Guccini ed io non faccio altro che farvi ascoltare un suo pezzo di grande letteratura musicale e non solo, per me "UN MANIFESTO":

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il testo

CIRANO - Francesco Guccini
Venite pure avanti, voi con il naso corto, signori imbellettati, io più non vi sopporto,
infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio perchè con questa spada vi uccido quando voglio.

Venite pure avanti poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati,
buffoni che campate di versi senza forza avrete soldi e gloria, ma non avete scorza;
godetevi il successo, godete finchè dura, che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura
e andate chissà dove per non pagar le tasse col ghigno e l' ignoranza dei primi della classe.
Io sono solo un povero cadetto di Guascogna, però non la sopporto la gente che non sogna.
Gli orpelli? L'arrivismo? All' amo non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti,
venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false
che avete spesso fatto del qualunquismo un arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto, assurdo bel paese.
Non me ne frega niente se anch' io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato;
coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Ma quando sono solo con questo naso al piede
che almeno di mezz' ora da sempre mi precede
si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore
che a me è quasi proibito il sogno di un amore;
non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute,
per colpa o per destino le donne le ho perdute
e quando sento il peso d' essere sempre solo
mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo,
ma dentro di me sento che il grande amore esiste,
amo senza peccato, amo, ma sono triste
perchè Rossana è bella, siamo così diversi,
a parlarle non riesco: le parlerò coi versi, le parlerò coi versi...

Venite gente vuota, facciamola finita, voi preti che vendete a tutti un' altra vita;
se c'è, come voi dite, un Dio nell' infinito, guardatevi nel cuore, l' avete già tradito
e voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio è morto e l' uomo è solo in questo abisso,
le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali;
tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Io tocco i miei nemici col naso e con la spada,
ma in questa vita oggi non trovo più la strada.
Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo,
tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo:
dev' esserci, lo sento, in terra o in cielo un posto
dove non soffriremo e tutto sarà giusto.
Non ridere, ti prego, di queste mie parole,
io sono solo un' ombra e tu, Rossana, il sole,
ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora
ed io non mi nascondo sotto la tua dimora
perchè oramai lo sento, non ho sofferto invano,
se mi ami come sono, per sempre tuo, per sempre tuo, per sempre tuo...Cirano

Submitted by Lù Buff on Mon, 2008-09-08 17:32.

Ciao a tt ragazzi, sono stra contento che vi piaccia Guccini, il menestrello delle parole, giullare da niente, artista di strada, come lui ama definirsi, uno dei più magici cantautori anzi il primo a mio parere.
Le sue canzoni sono tutte belle ma ce un album e si chiama, ritratti assaggiatelo e poi ditemi, io ne sono rimasto come dire mmmmmmmmm confuso. ciao al prossimo post.

Submitted by midiesis on Mon, 2008-09-08 20:14.

Oooohhhh Ciccio, che piacere incontrarti su queste pagine. Passione in comune per Guccini e, ti ricordi?, De Gregori.

Submitted by Lù Buff on Mer, 2008-09-10 17:55.

Ciao qumbà, come non ricordare le rimembranze, i tempi della G.I.O.C , la passione per Ciccio de Gregori,le tue strimpellate con la chitarra allo stanzino,nostro ritrovo di tanti AMICI,le canzoni cantate a squarcia gola stonate al massimo, della serie anche i topi scappavano e urlavano noi non li conosciamoooooooo, i nostri amici, anche quelli che non ci sono più con noi,passati nelle nostre vite come delle meteore, e che rimmarranno indelebili nei nostri cuori, e nei ricordi che si accendono come dei fari,quando li ricordiamo.
Come eravamo stupidi, e felici, ci bastava un niente per divertirci, senzza una lira, nel vero senso della parola
Bà adesso basta a volte i ricordi fanno star male, nel senso che la lacrimuccia scende.

Il mio più che un saluto, e stato un modo per comunicare a chi legge questo post, si dice così Bò, spece ai ragazzi di oggi, basta poco per divertirsi anche con niente,e nel rispetto degli altri.
Ciao a tutti alla prossima,se avete qualcosa d'aggiungere scrivete scrivete crivete.

P.s. scusate l'eventuale ortografia, e punteggiatura

Submitted by Lù Buff on Dom, 2008-09-14 16:46.

UNA CANZONE
La canzone è una penna e un foglio
così fragili fra queste dita,
è quel che non è, è l’erba voglio
ma può essere complessa come la vita.
La canzone è una vaga farfalla
che vola via nell’aria leggera,
una macchia azzurra, una rosa gialla,
un respiro di vento la sera,
una lucciola accesa in un prato,
un sospiro fatto di niente
ma qualche volta se ti ha afferrato
ti rimane per sempre in mente
e la scrive gente quasi normale
ma con l’anima come un bambino
che ogni tanto si mette le ali
e con le parole gioca a rimpiattino.
La canzone è una stella filante
che qualche volta diventa cometa
una meteora di fuoco bruciante
però impalpabile come la seta.
La canzone può aprirti il cuore
con la ragione o col sentimento
fatta di pane, vino, sudore
lunga una vita, lunga un momento.
Si può cantare a voce sguaiata
quando sei in branco, per allegria
o la sussurri appena accennata
se ti circonda la malinconia
e ti ricorda quel canto muto
la donna che ha fatto innamorare
le vite che tu non hai vissuto
e quella che tu vuoi dimenticare.
La canzone è una scatola magica
spesso riempita di cose futili
ma se la intessi d’ironia tragica
ti spazza via i ritornelli inutili;
è un manifesto che puoi riempire
con cose e facce da raccontare
esili vite da rivestire
e storie minime da ripagare
fatta con sette note essenziali
e quattro accordi cuciti in croce
sopra chitarre più che normali
ed una voce che non è voce
ma con carambola lessicale
può essere un prisma di rifrazione
cristallo e pietra filosofale
svettante in aria come un falcone.
Perché può nascere da un male oscuro
che è difficile diagnosticare
fra il passato appesa e il futuro,
lì presente e pronta a scappare
e la canzone diventa un sasso
lama, martello, una polveriera
che a volte morde e colpisce basso
e a volte sventola come bandiera.
La urli allora un giorno di rabbia
la getti in faccia a chi non ti piace
un grimaldello che apre ogni gabbia
pronta ad irridere chi canta e tace.
Però alla fine è fatta di fumo
veste la stoffa delle illusioni,
nebbie, ricordi, pena, profumo:
son tutto questo le mie canzoni


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