Caro Rocco, mi tiri per i (pochi) capelli nella discussione sul voto politico 2008!
Allora chiariamo che solo l’esistenza di un articolo del codice penale (416/ter) mi consiglia di presentare come “scherzo” l’offerta di un voto in cambio di denaro.
Non vorrei proprio che, mentre altri scambiano il loro voto e quello d’interi partiti con un posto al
Parlamento e/o al governo, una presidenza di regione-provincia, una poltrona in uno delle migliaia d’enti pubblici-misti e privati, un rettorato universitario, un incarico da primario, un posto da spazzino, io (per 50 euro) debba difendermi in tribunale dall’accusa di “associazione di stampo mafioso, pactum sceleris o altro”.
Quindi anche questa volta con le elezioni non guadagnerò niente e in quei giorni me ne andrò e resterò in campagna o al mare con il rimpianto di dover rinunciare ad un mio diritto/dovere perché, purtroppo, non c’è scelta! Non siamo liberi di scegliere anche perché l’esercizio della democrazia presuppone lo stato di non necessità che, invece, vincola ogni nostra scelta.
Decidono loro! Hanno già deciso tutto loro! (berlusconi, veltroni, casini, mastella, pannella, di pietro); ci chiamano al voto solo per controfirmare, da notai, un loro accordo, un contratto privato.
Non votare, però, non è ( può non essere) una resa incondizionata nei confronti della”casta“; non è delegare ad altri la difesa degli interessi propri e di quelli della società; non significa rinunciare a quella funzione di critica e proposta, di controllo dell’azione politica senza sconti e senza sudditanze.
Io questo cerco, mi sforzo, di fare e, con tutti i miei limiti, sono sempre disponibile a dare il mio contributo alla soluzione dei problemi reali della nostra società.
Sarò un qualunquista, un nostalgico di ideologie che oggi tutti condannano e rinnegano e sostituiscono con egoismi personali, interessi solo tesi al conseguimento dell’utile di parte, ma io resto romanticamente rivolto ad un passato nel quale si sono commessi tanti errori ( oggi non più reiterabili) ma nel quale altri valori regolavano i rapporti interpersonali e sociali.
Allora, caro rocco, … chi si genuflette ?... chi la prende in quel posto?
edmondobellanova-sanmichelesalentino 27febbraio2008
Lo ha detto scherzando: “…sta volta metto in vendita il mio voto; mi bastano 50 euro. E che cazzo… tutti ci guadagnano con la politica…”.
In sintesi è stata questa la battuta di un mio amico, una foto istantanea della cultura dei nostri tempi, o meglio, la descrizione di una pseudo-democrazia vecchia 60 anni.
Si ha l’impressione che non solo la Chiesa persegue la strada a ritroso che porta al medioevo per il mantenimento/rafforzamento del potere frazionato dei miriadi di feudi e la plebe “schiavizzata”.
Si dice che il popolo dell’astensionismo, quella parte della società che rifiuta lo stato delle cose, è in crescita. Non so. La percentuale dei votanti si aggira intorno al 70-80%! A me pare che a tutti fa comodo avere il proprio “principe” che ti risolve una pratica in poco tempo, ti fa fare la TAC in una settimana, ti trova lavoro (più saltuario che indeterminato), ti fa accedere ai finanziamenti pubblici, ecc… e la genuflessione a 90 gradi non è nient’altro che una regola del “vecchio galateo”, il codice comportamentale a mo’ di contributo per il servizio ricevuto o da ricevere.
Ci lamentiamo, bestemmiamo come animali quando assistiamo alle magagne delle caste, ma abbiamo bisogno dell’interessamento di questo o quel politico e/o partito.
Tutti dentro in questo meccanismo: da destra a sinistra; dagli spudorati – sfacciati senza vergogna per l’etica e la giustizia ai ferrei moralisti.
Allora, siccome il cervello un po’ ci funziona e all’occorrenza elabora, calcola cause ed effetti, sa fare 2 + 2, mi domando se per evitare l’inculo o per dare un senso diverso alla politica bisogna non votare. Mi pare che il non voto è una ulteriore delega, che, metaforicamente parlando, vuol dire essere inculati allo stesso modo. Cambia il termine ma non la sostanza.
E proprio perché il cervello un po’ a tutti ci funziona, sarebbe auspicabile che chi ha una visione diversa, una capacità intellettiva ed un alto senso morale ed etico della stare in una società democratica, dovrebbe dare il suo contributo attivo.
Questa è una grande contraddizione. Anche la mia.
Midiesis