Mi colpì molto la proposta che ci fece Michele perché era rivolta a due giovani che la sua parte politica considerava “comunisti” e “brigatisti rossi” e che frequentavano la parrocchia con a capo un prete “rosso”, così dicevano. Lui, Michele Epifani, un democristiano del tempo, allora consigliere provinciale. Io e Tommaso due giovani “in difficoltà”. Ci propose, prima, di fare un corso per disabili, ad Ostuni, per prendere la qualifica di “strumentista elettronico” e negli anni successivi un corso di dattilografia a Brindisi, per la frequenza dei quali era prevista una retta, per noi molto ma molto importante. Con la qualifica di dattilografo, io, nel 1990, ho potuto partecipare al concorso riservato per l’immissione in ruolo presso la Provincia di Brindisi come esecutore dattilografo.
Erano i primi anni ’80. San Michele Salentino era divisa come lo è oggi con una sola differenza: in quei tempi c’erano due fazioni, nell’attuale presente la divisione è “ancor più frammentata”.
Il ricordo di Michele non l’ho mai dimenticato. Il suo semplice gesto di “partecipazione” (senza mai chiedere niente in cambio) nei confronti di chi veniva considerato essere “contro”, rimane per me forse l’unica cosa buona della politica di quegli anni, politica che per cultura e prassi rimane, purtroppo, simile ad oggi.
Ho seguito gli avvenimenti sociale di quegli anni con molto distacco. Ricordo, però, un personaggio di notevole spessore umano che ha ricoperto la carica di Sindaco ed insieme ai comunisti ha concretizzato, in una dimensione locale, il “compromesso storico”.
Oggi scompare uno dei più importanti politici sammichelani.
Ricordo Michele Epifani
27/10/2007

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