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Ass. Movimento Circolare: 20/10/2007 presentazione del cd Nuzzulu e Parole di Tonino Zurlo

 

Ass. Movimento Circolare: 20/10/2007 presentazione del cd Nuzzulu e Parole di Tonino Zurlo

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Presso la sala prove "Renzo Prete, sabato 20 ottobre 2007 - ore 19,00, l'associazione Movimento Circolare di San Michele Salentino presenterà il nuovo cd "Nuzzulu e Parole" di Tonino Zurlo. All'iniziativa sarà presente lo stesso Tonino Zurlo che eseguirà alcuni brani dal vivo e si intratterrà con i partecipanti.

E’ difficile per me scrivere qualcosa di sensato in merito a questo nuovo lavoro di Tonino, senza attraversare una profonda frustrazione derivante dalla limitatezza delle mie parole dinanzi a tale viva e profonda umanità e bellezza.
Posso solo dire che quando ho ascoltato questo disco per la prima volta, ad un certo punto mi sono seduto a piangere, perche’ mi sono sentito raggiungere dall’amore.
E, ad ogni ascolto di questo disco, qualcosa in me si scioglie, si ritrae.
E’ una certa durezza nel mio cuore a sciogliersi…
E sento nuovamente affiorare in me da un luogo lontano una speranza calda e gentile, una colorata fiducia nella Vita, nella sua bellezza delicata, e nell’essere umano, nella sua sconfinata profondità e possibilita’ di cambiamento.
Sento affiorare una nostalgia, un infinito anelito nel mio cuore.
E allora capisco Tonino quando dici che “un mondo diverso esiste gia’ e attende solo di essere svelato, che si creino le giuste tensioni…” .Cio’ che soprattutto mi colpisce ascoltando Tonino, e’ una qualita’ molto rara di questi tempi, tanto negli uomini quanto negli artisti. Questa qualità e’ l’umilta’. Un’umilta’ che quasi sconfina nella disistima di se e nel non esser certi di niente se non della propria necessità di essere un tramite, un veicolo per una verità essenziale, per “qualcosa che viene da lontano”. In questi tempi di violenza, che sono una “biologica” reazione alla dominante e asfissiante anestesia, credo che l’opera di Tonino abbia un potere profondamente “medico”, ovvero il potere di arieggiare quelle nostre ferite rimosse, che altrimenti soffocate sotto strati e strati di bende, ci rendono insensibili mummie viventi, alienati dalla vita in noi e, conseguentemente, dalla vita che e’ fuori.
Tonino si fa veicolo di un dolore profondo, il nostro dolore, continuamente evaso, nascosto, intellettualizzato.
E’ il dolore di questa nostra Umanita’ tradita, ferita e sofferente, da cui prendiamo abilmente le distanze e poi, insensibili, tentiamo soluzioni che non hanno forza, perche’ vengono dalla testa e non dal cuore.
Tonino da’ a questo dolore pieno riconoscimento e dignità.
E lo esprime, lo grida, attraverso la sua poEtica ed il suo Canto.
Ma anche di qualcos'altro Tonino si fa qui veicolo, oltre che del suo e nostro dolore.
Egli esprime pure il nostro urgente, insopprimibile anelito alla verita’, alla bellezza, alla delicatezza e all’amore, in breve, a quell’Uomo non ancora nato che e’ nell’uomo stesso.
Questo prezioso lavoro che Tonino ci rivolge e’ pertanto un’invocazione alla nostra Umanità sommersa, a quel seme vivo dentro a ognuno di noi, che soggiace al nostro io superficiale e spesso arrogante, poiche’ scollegato dalle piu’ profonde forze della vita, quel seme vivo in noi che struggentemente anela ad essere liberato, svelato, e coltivato

Buon Ascolto
Giuseppe Conoci

Tonino Zurlo è uno straordinario cantastorie e poeta popolare di Ostuni, citta in cui è nato nel Gennaio del 1946. In attività oramai da oltre trent'anni, osannato da importanti artisti, tra cui Moni Ovadia e Giovanna Marini, Tonino inventa canzoni per ‘un mondo diverso’, secondo la sua filosofia: ‘non è importante il ritmo del metronomo, ma quello del cuore’. Fra la tradizione letteraria dialettale pugliese, la musica popolare orale, e le sue originali intuizioni sull’essenza della natura umana e sull’assurdità del nostro tempo presente, il nuovo progetto musicale di Tonino, “Nuzzole e Pparolu” - semi e parole - pubblicato da Anima Mundi e accompagnato da un libretto contenente la sua poEtica, si propone di farci riflettere sul potere insito nelle parole che pronunciamo, dalle quali come dei semi puoi germogliare una forza vitale, a condizione pero’ che esse siano espressione di sincerita’, di un sentimento vero, e trovino nell’interlocutore un altrettanto ascolto autentico. Dice Tonino: così come il seme per trasformarsi cerca la terra, allo stesso modo la parola cerca il cuore per cambiare. Affinché questo mondo cambi, e’ necessario che le parole ci escano dal cuore. Quando una parola esce dal cuore quante cose può cambiare!

Moni Ovadia scrive:
Tonino e’ l’erede di una immensa tradizione e la incarna come prima di lui Matteo Salvatore.
La voce di Tonino viene da lontano e va lontano, erompe dalle radici profonde di una cultura bassa, dalle viscere della terra di una storia secolare entra nelle sonorità odierne che si inchinano davanti al nerbo del suo talento e hai la netta impressione che ogni possibile invenzione tecnica e stilistica del futuro sarebbe onorata di mettersi al servizio della sua nobile arte “cafona” che e’ simultaneamente passato, presente e futuro.

Estratti intervista Tonino
Io non mi sono mai sentito un artista. Io preferisco ritenermi più che altro un tramite in quanto penso che molte volte gli artisti per avere la fama perdono la vista, questo è il mio motto.
Io non so come è nata la mia vena poetica oppure artistica, c’è un poco di confusione.
Dico che tutto nasce da scompensi che uno ha durante l’infanzia e con i quali la natura ti bacia, ti da grande capacità di intuire, di sentire e di poter modificare, per un mondo differente.
L’arte dovrebbe servire per modificare e coltivare l’animo umano.
Sono convinto che nessuno abbia creato nulla. Sono le tensioni interne che creano alchimia e svelano cio’ che esiste già nell’etere.
L’artista deve avere la modestia, meglio sentirsi l’ultimo che il primo.
Mi sono sempre lasciato andare ed oggi se incido questo disco è perché mi sento più ricco. Ma non sono io. Io non so da dove provengano le cose che io canto.
Avevo grandi paure di diventare qualcuno, paure che ho tuttora. Anche se d’altra parte a me piace esternare, cantare, pur avendo sempre paura di non riuscire a comunicare bene ciò che ho dentro.
L’esibizione per me ha una grande importanza. Per esempio ti racconto uno dei miei ultimi concerti, a Crispiano, in un teatro. Prima di salire sul palco ho avuto un totale vuoto di memoria, mi sono chiesto cosa dovevo dire. Appena sono salito sul palco, si sono create dentro di me delle tensioni incredibili che provenivano dal silenzio della sala. Ho ascoltato il silenzio, e poi ho iniziato a cantare, ma sinceramente era come se non fossi io a cantare. Era come se fossi entrato in trance.
C’è un detto popolare molto bello: “nu vullanu l’aiuta la terra e l’artista lo aiuta Dio” “il contadino lo aiuta la terra e l’artista lo aiuta Dio”. Vuol dire che il forte contatto fisico che ha il contadino con la terra attraverso i piedi, è come se gli desse energia, quella energia essenziale che gli da vita. Così io vedo l’artista: non è lui a sapere, è Dio, o meglio il divino, a dire all’artista cosa dire.
Io non so cosa sia il divino. Insomma, l’artista non inventa niente, è solo il tramite di Dio.
Viene baciato da Dio.
L’artista nella contemporaneità deve dare luce al buio, deve essere una luce.
Ma deve essere sempre comunque un tramite, altrimenti la luce non sarà mai forte.
La follia nella psiche per me è rappresentata dal vento che sposta le cose. Chi ha la facoltà di percepire in maniera forte, allo stesso modo accresce il suo stato di follia. Da noi si dice che il folle è colui che è fuori di testa. Ma cosa vuol dire “essere fuori di testa”?!!! In realtà il termine “essere fuori di testa” significa non riuscire più a controllare la mente, significa ancor meglio essere fuori dalla testa, adilà di essa. Ora fammi fumare una sigaretta...
La cosa importante da capire è che tutto ciò che l’uomo ha svelato, già esisteva.
Occorre spingere il mondo verso nuovi saperi, nuove coscienze, affinchè tutto appartenga a tutti in una maniera differente.
Ciò, sia io che tu non lo potremo vedere perché è un processo molto lento. Ma noi dobbiamo seminare questa nuova cultura, che gia’ c’e’, dobbiamo porre le basi affinchè ci siano nuovi maestri. Dio non ha fretta. Dio è una orchestra perfetta, non sbaglia una nota e a chi ha orecchio Dio dice “la fretta uccide”.

Una persona che ha coscienza non ha fretta, sa aspettare.

Track List
1) L’automatismo
2) Minguccio/Banda per Minguccio
3) Il canto dell’anima
4) La congreca
5) Paperino
6) Nuzzule e pparolu
7) Core d’oro
8) Sole e Luna
9) Don Ceccelluzze
10) Cristu mia
11) Lu jaddu
12) Luce luce
13) Nuzzole e pparolu (strumentale)

http://www.suonidalmondo.com/drupal/node/15

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Submitted by midiesis on Fri, 2007-10-05 17:49.

Abbiamo parlato in queste pagine degli anni 70-80, di cosa significava vivere da giovani in quegli anni a San Michele, delle tensioni sociali, civili, culturali e politiche, della rivoluzionaria esperienza di un prete che privilegiò stare dalla parte degli ultimi e degli emarginati per testimoniare la "buona novella", il "mondo nuovo". In quegli anni abbiamo fatto la conoscenza, tramite Don Angelo Colucci, di un personaggio molto particolare: Tonino Zurlo. Compaesano e amico dell'allora parroco di San Michele Salentino ci colpì subito per il suo modo di cantare e suonare la chitarra.

Ora, che c'entra un personaggio ostunese nelle pagine di un sito locale sammichelano?

Intanto voglio subito dire che Tonino Zurlo è un cantautore (o meglio, cantastorie) che scrive e canta le sue canzoni direttamente in dialetto. Canzoni che parlano della nostra terra, dei tanti drammi del sud, di storie di vita e saggezza della filosofia popolare, che non si discostano poi mica tanto dalle nostre radici culturali. L'altro motivo per cui Tonino viene ospitato su queste pagine riguarda un avvenimento molto importante che lo coinvolge: l'uscita del suo secondo CD. Poi, credo, Tonino (ma anche Don Angelo) ha contribuito a farci conoscere ed amare la cultura, quella popolare della nostra terra, a farci riflettere sui mali del sud, a rafforzare e ricercare le nostre radici.

Nonostante la sua fama risalga agli anni 70, conosciuto ed apprezzato sin d'allora nel panorama nazionale della cultura e musica popolare, Tonino ha sempre rifiutato l'idea "commerciale" della produzione musicale. I suoi CD di commerciale hanno solo il costo, contenuto, della realizzazione.

Submitted by midiesis on Sab, 2007-10-06 21:13.

Sarà proprio Angelo Colucci (don) a presentare l'artista Tonino Zurlo nella serata del 20 ottobre a San Michele Salentino.


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