www.midiesis.it

Tonino Zurlo: Nuzzulu e Parole

 

Tonino Zurlo: Nuzzulu e Parole

| | |


Il talento di Tonino Zurlo, 61 anni, cantastorie ostunese, raccolto in tredici brani del suo ultimo cd “Nuzzulu e Parole” (semi e parole). Il canzoniere popolare si è fatto guidare per la seconda volta dalla passione o “l’ardore” come lui la chiama ad incidere un’altra raccolta di canzoni, da lui scritte e musicate, dopo il successo del 2003 grazie a “Jata Viende” (soffia vento). Questa esperienza artistica l’aveva riportato in breve tempo alla ribalta dei palcoscenici nazionali riservati ad una ristretta e qualificata cerchia di artisti e cultori della musica e dell’arte popolare.
“Qualche sera fa ero a Castrignano dei Greci durante una serata in cui ero stato invitato per presentare il mio album – racconta emozionato – quando ho finito di cantare “Lu Iaddu”, un brano tratto dall’ultimo disco, non ho sentito niente, nessuno applaudiva, erano tutti zitti. A me quel silenzio è piaciuto, mi ha fatto pensare che qualcosa nel cuore e nell’anima di chi mi ascoltava stava succedendo”. Parole senza sentimento sono come “pallu de cemende”, questo recita la canzone, riferendosi a tutti coloro che non si rendono conto di quanto con frasi inopportune e con dicerie, possano ferire le persone deboli. Ed a conclusione della stagione estiva, annuncia nuovi appuntamenti nel mese di settembre ad Ostini per presentare ed ascoltare le sue ultime canzoni.

“Non sono un artista. Canto la natura”

La parola cerca il cuore ed un cantastorie accarezza con il suono il silenzio dell’ascolto. Verso questa meravigliosa scoperta Tonino Zurlo, “Trebbisca” per i più affezionati, musicista e canzoniere popolare ostunese accompagna il suo pubblico. E lo fa con la semplicità di chi non si accorge di ciò che compie. Lo fa e basta, librando nei versi quelle parole raccolte nei suoi pensieri e liberate dal chiuso dell’anima perché li non riescono più a stare. Tonino Zurlo, incrociando racconti tra il dialetto e la lingua comune, incarna le vesti di una tradizione popolare nata per le strade e cinta dalla passione per la vita: “Non mi sento un’artista – commenta, guardando le ultime creazioni artigianali che nel suo laboratorio stanno prendendo forma dal tronco di alberi secolari di ulivo – semmai sono il tramite di qualcosa di divino. Sono sottoposto a tensioni interiori, come degli scompensi che mi portano a svlarmi o a modificare ciò che già esiste. Per questo – continua – io non mi sento un’artista perché non creo nulla di nuovo, ma posso solo modificare o coltivare ciò che la terra e la natura ci ha già dato”.
Modificare: questo il messaggio che la sua mente non stanca a diffondere: “Con lavoro dei campi, il contadino rende fertile un terreno, dà ad esso acqua e semi per farvi crescere la vita, allo stesso modo le arti, la filosofia, l’istruzione devono dare linfa alla nostra anima, modificandola, migliorandola, slacciandola dagli spasmi interiori. Da questo – aggiunge – nasce la parola “cultura”, originata dalla parola latina còlete per indicare il lavoro della terra, traslata nel significato attuale di nutrizione della mente”. Tonino Zurlo, dopo una pausa durata quattro anni, esce con un nuovo e secondo disco “Nuzzulu e Parole” (semi e parole), 13 brani che colpiscono, uno dopo l’altro, la spalla di un amico che lo ascolta come a dire “cumme stame combinate! (come ci siamo ridotti) o anche solo per ricordare storie di persone comuni che gli ricordano il passato e che nel bene o nel male hanno sfiorato le sue emozioni. Storie raccontate prima di diventare versi, storie ascoltate prima di incendiarsi in canzoni.
Emozionanti, ma anche malinconiche le sue note parlate e cantate non vogliono applausi, non chiedono conferme, ma vanno solo a cercare il silenzio dell’ascolto. Di quell’ascolto capace di modificare le sensazioni interiori. Se c’è silenzio, qualcosa è avvenuto.
Sa. Ma.

Articolo apparso sul Quotidiano di Brindisi del 31 agosto 2007

------

Chi fosse interessato al nuovo CD di Tonino Zurlo, può rivolgersi a Ciccio Elia (Ciccie lu pustin).

aggiungi nuovo commento


Dal 14 marzo 2010, midiesis.it rinnova la sua struttura e la sua grafica pur mantenendo sempre lo stesso indirizzo www.midiesis.it.
Il presente sito, invece, rimane on-line come archivio, a disposizione di tutti e rintracciabile al seguente indirizzo: win.midiesis.it.
Per chi volesse ricevere via mail le news degli ultimi articoli pubblicati sulla nuova piattaforma www.midiesis.it, può registrarsi puntando al link in fondo alla pagina, a destra, oppure cliccando qui.