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Riprendo dal sito www.ilmucchio.it, un articolo di Massimo Del Papa, (dal titolo L'Esorcismo), per quei quattro sfigati (come me) che pur facendo parte della società civile, o meglio proprio perchè fanno parte della società civile, e partecipano alla democratica discussione, hanno scelto di non votare.
Giusto per capire che cos'è il qualunquismo, quello vero.
nando dvt
Qual è il senso del successo, un successo annunciato, di un libro come “la Casta” dei giornalisti del Corriere Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella? È la catarsi, l'esorcismo di sentirsi dire quello che gli italiani sanno già ma non sanno dire, quello che sanno per sentito dire: che l'Italia è un immenso pentolone di sprechi, di privilegi, di situazioni paradossali, comunità montane a 39 metri sul mare, neoprovince inutili come questa di Fermo, solo per partire 50 milioni di euro che sborsano i cittadini giulivi, formazioni politiche beneficiarie di donazioni detassate quaranta, cinquanta volte più che ai bambini lebbrosi. Grande è l'inventiva italica specie nel peggio, geniale, perversa e anche questo l'italiano lo sa, per il semplice motivo che la condivide, ci mette del suo, in ossequio all'unica legge che davvero rispetta che è quella di arrangiarsi, della quale ha fatto un'arte. Dal libro a parte lo sconforto catartico esce una morale: l'Italia è una Repubblica fondata sul mestiere della politica, un Paese idiota dove cinquantasette milioni di furbi fanno un popolo di coglioni. Diceva l'altra sera Giovanni Sartori a un dibattito proprio con Stella condotto da Gianni Riotta: “La sostanziale accettazione del peggio, pur di farne parte al meglio, non è un buon motivo per sposarla, per rassegnarcisi, ma va preso atto che c'è”.
Rizzo e Stella non vogliono cambiare il mondo, non sono della razza dei Santoro, fanno semplicemente il loro lavoro sapendo che oltre non si va, perché l'Italia non la cambi governandola, figuriamoci raccontandola. È stato pure detto che col loro libro i due finiscono per fomentare il qualunquismo dell'antipolitica. Ma cosa c'è di più qualunquista del “canta che ti passa”, del “ca' vulimo fa'?” come diceva quel dirigente napoletano di fronte allo spettacolo del proliferare di consorzi per l'eterna emergenza immondizia che danno lavoro a quattromila assunti che non lavorano mai, spaccano i camion e si dedicano a secondi e terzi lavori tra i quali il contrabbando? È forse meglio ostinarsi a sopportare una politica di casta, sperando di entravi in qualche modo, piuttosto che prendere atto della sua sostanziale antidemocrazia?
Il dibattito in corso sugli sprechi e i guasti della politica è stato prontamente scippato ai giornalisti Rizzo e Stella che lo hanno originato, dagli stessi responsabili, i politici che fingono di dolersene, di volerli emendare e intanto parlano, parlano, parlano fino a far scoppiare ogni logica, ogni soluzione, ogni possibile intervento concreto, creando un effetto di saturazione, di rifiuto nell'opinione pubblica che infine rimuove il problema, lo assorbe, lo accetta e i politici continuano a rubare come prima. Missione compiuta.
Massimo Del Papa
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