Arte, cultura, tradizione
Tra gli artisti italiani presenti alla Biennale di Venezia ci sarà anche Angelo Filomeno. Di seguito l'articolo apparso su Repubblica il 6 marzo 2007.
Biennale del controsenso
Alla sua 52esima edizione, l'Esposizione d'arte di Venezia diretta da Robert Storr vanta 77 paesi, quasi 200 artisti, un Padiglione italiano nuovo di zecca, ma pochi italiani, capitanati da Giuseppe Penone e Francesco Vezzoli
Roma - L'esposizione d'arte di Venezia arriva alla sua monumentale cinquantaduesima edizione, con apertura dal 10 giugno al 21 novembre e con un titolo che sembra preso in prestito da un delirio poetico di William Burroughs "Think with the Senses/Feel with the Mind Art in the Present Tense (Pensa con i sensi/ Senti con la mente l'arte al presente), ma rischia di passare alla storia come la Biennale del controsenso. Perché se finalmente inaugura - o meglio restituisce, come piace dire al presidente Davide Croff - l'atteso Padiglione italiano, di artisti italiani, invece, ne ospiterà un numero imbarazzantemente esiguo, il più basso di questa storica kermesse. Se, come insistono a sottolineare presidente e curatori nella conferenza di presentazione dell'evento, la vera novità che attende il pubblico degli appassionati dell'arte contemporanea è il nuovo Padiglione italiano incastonato con i suoi mille metri quadrati ristrutturati lo scorso anno dall'architetto Franco Purini nella suggestiva scenografia delle Tese delle Vergini all'Arsenale in stretta joint venture con la Direzione per l'arte e l'architettura del Ministero per i beni culturali, due soli sono gli artisti italiani che vi entreranno con le loro opere, il maturo maestro dell'Arte Povera Giuseppe Penone, e il versatile e controverso Francesco Vezzoli, astro ipersponsorizzato di una sua personalissima "film-arte". Gli altri protagonisti made in Italy, Giovanni Anselmo, Gabriele Basilico, Luca Nuvoli, Paolo Canevari, Angelo Filomeno e il collettivo di Alterazioni Video, saranno distribuiti nella mostra centrale internazionale allestita tra le Corderie e parte delle Artiglierie dell'Arsenale e nel Padiglione Italia ai Giardini.
Solo questo manipolo sui cento artisti da tutto il mondo selezionati dal direttore artistico, l'americano, il primo a dirigere la Biennale di arti visive, Robert Storr. Poco importa se su questi cento, che compresi quelli dei padiglioni arriveranno a circa duecento, più della metà hanno superato i sessant'anni, e Robert Storr ha voluto costruire "una mostra che guarda al futuro ma non al passato". E se "quest'anno per la prima volta esiste il Padiglione italiano, una vetrina in cui l'arte italiana può essere completamente espressa, frutto di una strategia per far fronte al deficit di partecipazione italiana alla mostra da tempo avvertito, augurandoci che il sistema dell'arte italiana possa riprendere fiato e quota", come ha sentenziato il direttore della Darc Pio Baldi, appare ancora più limitante che solo Penone e Vezzoli vi prendano posto, considerando che il bravo Vezzoli è stato già protagonista dell'ultima edizione della Biennale del 2005 con una intera saletta a lui dedicata trasfigurata in un cinema per il suo film che parodiava "Io, Caligola" di Tinto Brass.
"Perché li abbiamo scelti? Con Penone era il momento di riaffermare una pratica classica come la scultura - dichiara la curatrice del Padiglione italiano Ida Giannelli - Penone è un artista fortemente legato al lavoro sulla materia e fin dall'inizio della carriera si è affermato come innovatore della scultura, dall'utilizzo delle travi di legno, all'oro, al cristallo, al granito, al bronzo, al marmo e al metallo, in un processo di sublimazione dell'opera. Con la maturità di oggi che mantiere viva la ricerca che l'ha rivelato nel '68. Era tempo che il suo paese lo riconoscesse, cosa che accade raramente agli artisti in vita. Quanto a Vezzoli, è giovane ma già affermato, grazie ad un lavoro che si concentra su opere-film e video che inglobano le ossessioni del nostro tempo, le manie di protagonismo e presenzialismo. Due artisti che non potrebbero essere più diversi ma perfetti per convivere nel Padiglione". E se le si obietta perché solo due artisti e perché di nuovo Vezzoli, la Giannelli replica che "quello italiano non doveva essere un padiglione di serie B, che proponesse una caotica grande collettiva. Non si possono presentare tutti gli artisti italiani, bisogna fare una scelta e le scelte sono condizionate da un momento storico. Per Vezzoli era il momento giusto. E' un artista che sta crescendo molto, ha avuto successo in tutto il mondo. Un successo conquistato con le sue forze ed è importante appoggiarlo da parte delle istituzioni italiane".
A fronte del scarso numero di italiani, la nuova Biennale conferma, però, la sua predisposizione alle grandi cifre, vantando la partecipazione di ben 77 paesi con diversi esordi fortemente voluti dal direttore Storr, come la Turchia con un suo padiglione nazionale alle Artiglierie dell'Arsenale, e come il Libano, "un paese sulla difficile via della pace e della ricostruzione", come dice Croff, e si è ancora in attesa della disponibilità dell'Iran, dell'India e dell'Indonesia. Tra le particolarità "calde" anche una mostra come testimonianza delle ricerche attuali nel continente africano, un "Check List", come recita il titolo, della Sindika Dokolo African Collection of Contemporary Art, a cura di Fernando Alvim e Simon Njami, e si riconferma l'apertura alla Repubblica popolare cinese con il suo personale spazio espositivo all'Arsenale dove aveva già esordito nel 2005. Non mancano i grandi nomi che rendono più trepida l'attesa, come la provocatoria Tracey Emin in rappresentanza dell'Inghilterra, Sophie Calle per la Francia, l'ironica e caustica artista che ha ispirato lo scrittore newyorkese Paul Auster per il personaggio di Maria nel suo romanzo "Leviatano", Felix Gonzales-Torres per gli Stati Uniti.
E tra le celebrities compaiono anche Ilya ed Eilia Kabakov, Sol LeWitt, Steve McQueen, Bruce Nauman, Sigmar Polke, Melik Ohanian, Gerhard Richter, Robert Ryman, Elisabeth Murray. Il tutto sarà affiancato, come ogni edizione, da un calendario fitto di eventi collaterali sparsi per la laguna. E se il sessantenne Giuseppe Penone porterà in scena le sue "Sculture di linfa", un'installazione composta da sculture di grandi dimensioni di legno e marmo, insieme a disegni, il trentaseienne Francesco Vezzoli firma la videoinstallazione "Democrazy" dove una star di Hollywood segue una vera campagna elettorale americana, insieme a due spo elettorali prodotti in collaborazione con due team di media advisor, professionisti della politica americana, capitanati dal primo consigliere della campagna di Gorge W. Bush nel 2004 Mark McKinnon e dal portavoce di Bill Clinton nella corsa alla casa Bianca del '96 Bill Knapp.
Un altro contentino al belpaese lo offre il Padiglione Venezia ai Giardini della Biennale con una selezione di artisti veneti, com'era nelle origini di questo spazio, e dalla quarta edizione del Premio per la Giovane arte italiana attribuito dalla Darc al trentunenne Nico Vascellari (la sua mostra "Revenge" sarà allestita nella sala Marceglia all'Arsenale). Infine, quest'anno la Biennale di Venezia sigla un progetto virtuale con le altre maggiori istituzioni d'arte contemporanea, Documenta di Kassel, Art Basel, Skultur Project di Münster, per l'attivazione di un sito Internet www. grandtour2007. com dove i naviganti troveranno quanto necessario per prenotare hotel, transfer viaggi in aereo e treno e altri sostegni logistici.
di LAURA LARCAN
Notizie utili - "52. Esposizione Internazionale d'Arte", dal 10 giugno al 21 novembre, Giardini della Biennale e Arsenale. Venezia.
Orari: tutti i giorni, 10-18, i Giardini chiudono lunedì (escluso l'11 giugno), l'Arsenale, il martedì.
Ingresso: intero €15, ridotto €12.
Informazioni: 0415218828
www.labiennale.org
Catalogo: Marsilio
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Ho sentito dire di un pullman per la Biennale sabato e domenica prossima. Ma è un servizio che sta organizzando il Comune?