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SINDACATO - LAVORO - AGRICOLTURA

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L’appuntamento era per le 16,30, ma solo alle 17,30, nella sala del Consilio Comunale di San Michele Salentino in via Principessa Jolanda, si tiene il 5° Congresso FLAI CGIL-16° Congresso CGIL.
Il tema del convegno è: Tutelare il lavoro-Salvare l’agricoltura.
Autorizzato da “la cittadinanza è invita” anche io che non sono mai stato vicino né a questo né ad altri sindacati partecipo ai lavori e ascolto l’interessante relazione di Maria Ciraci che sollecita l’intervento dei convenuti sui temi da lei sollevati. Si è parlato di Pil, globalizzazione, aliquote fiscali, riforme costituzionali, finanziaria, crisi bancarie, pace nel mondo e forse per questo i lavatori presenti hanno difficoltà ad esprimere le loro opinioni. Io e Pino Epifani, un po’ più allenati in queste cose, prendiamo la parola per smuovere le acque, per “provocare” altri interventi. Qualcuno s’inserisce nei discorsi con cenni di domande e poche parole ma la discussione rimane sostanzialmente ferma!
Quello che mi ha spinto a riflettere (e scrivere qui) su quel dibattito è invece l’intervento del funzionario sindacale il quale come premessa, preliminare precisazione ha tenuto a chiarire che il ruolo precipuo del Sindacato SLAI-CGIL è quello di tutelare i diritti dei lavoratori braccianti agricoli e non quello dei proprietari terrieri anche se piccoli e medi; il ruolo del Sindacato è quello di tutelare e mantenere integri i diritti acquisiti continuamente messi in discussione dalla politica della destra e dalla economia globalizzata.
Mi è sembrato di ascoltare un intervento fuori del tempo e dalle vere problematiche del momento!
Come si può! Come si pensa di tutelare il lavoro agricolo non interessandosi delle condizioni e fattori economici e politici che in pratica stanno determinando la morte dell’agricoltura?
Quando i proprietari piccoli, medi e grandi non percepiranno più reddito dalle loro proprietà, quando le spese supereranno le entrate, chi darà lavoro ai braccianti? Una volta i nostri braccianti e artigiani hanno risolto il problema della perdita dell’occupazione e del lavoro con l’emigrazione; oggi sarà possibile? Spero che il Sindacato riveda queste sue posizioni assolutamente necessarie e condivisibili quando il lavoro stesso c’è, esiste, ma non nel momento in cui è in atto una crisi generale che sconta la scellerata politica d’abbandono dell’agricoltura. Il lavoro dei braccianti agricoli si tutela anche cercando di capire le vere ragioni di questa crisi e trovando soluzioni per garantire il giusto reddito alla proprietà che nel nostro caso spesso corrisponde con i braccianti stessi.
Terminando vorrei rifare l’ultima drammatica domanda, quella di Domenico che è rimasta senza risposta in quel congresso: ”Allora, a chi ci possiamo rivolgere?”.

Sanmichelesalentino19gennaio2010

edmondo bellanova

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