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Abbiamo conosciuto don Gallo in una delle nostre "uscite" estive tra la fine degli anni 70 e gli inizi degli 80. Don Angelo Colucci, con il suo pulmino fiat 850 carico di bagagli e con i suoi 9 posti tutti, da noi, occupati, ci portava in giro per l'Italia a visitare posti ed esperienze che avrebbero stimolato ed arricchito i giovani della parrocchia di San Michele Salentino.
Dicevo, che in una di queste uscite abbiamo conosciuto don Gallo e la sua comunità (San Benedetto) di Genova, una delle prime in Italia ad occuparsi di tossicodipendenza, diseredati ed emarginati.
Mi ha fatto piacere ascoltare questa recente omelia di questo prete lontano dal potere dei potenti e che con coerenza e costanza porta avanti la sua scelta dalla parte degli "ultimi". La condivido con voi a testimonianza del fatto che esiste anche una chiesa "diversa".