spiritualità e religione
Riceviamo e pubblichiamo
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IL NATALE NEL RICORDO DEL PAPA
Dopo l’evento della Visita del Santo Padre (14-15 giugno), ecco davanti a noi la festa del Santo Natale che ci vede uniti nella gioia pur con le sofferenze della vita, nella speranza pur nelle esperienze di delusione, nella luce della fede pur con tante ombre umane. Gli aspetti positivi ci rivelano la grandezza di Dio, l’efficacia della sua Parola, la bellezza della sua promessa, il fervore del suo amore che non viene mai meno; gli aspetti negativi ci testimoniano le nostre debolezze, con dubbi e incertezze, che però non annullano il nostro desiderio di salvezza definitiva, affidata all’amore fedele del Padre.
Chi infatti può realizzare questo nostro desiderio intimo, reale, universale? Non certo le parole degli uomini, bisognosi e ansiosi come noi, come tutti, ma la Parola di Dio, che ha creato l’uomo e l’ha inserito in un progetto esistenziale aperto alla trascendenza che dona la vera speranza.
La Parola si è fatta carne, si è fatta uno di noi: «Et Verbum caro factum est et habitavit in nobis» (Gv 1,14).
Questo è il Natale: l’Incarnazione del Figlio di Dio che causa la Redenzione degli uomini, perché resi figli dello stesso Padre e, quindi, eredi del Regno, destinati alla vita eterna.
Il Natale è la visita di Gesù agli uomini, che ci rivela la carità. La visita del Santo Padre a noi «carissimi brindisini» è la vicinanza della Chiesa che ci manifesta la speranza. La visita che ognuno di noi fa al suo prossimo, ogni incontro con le persone, è la possibilità di un atto di amore, di solidarietà, di giustizia, di pace. E questo sarà il nostro Natale, un Natale con Cristo, perché sorga sempre qualcosa di nuovo, di bello, di vero, di giusto davanti a Dio e davanti agli uomini. Com’è triste vedere tante cose brutte, che turbano le città!
Con questo spirito vogliamo vivere le feste natalizie. Noi non parliamo solo di feste, ma di feste natalizie: è festa perché è nato Gesù, perché nasce il nuovo, rinasce l’umanità. Nasce e rinasce la nostra dignità. Se non nasce nulla di nuovo, non è Natale, non c’è luce, non c’è speranza.
Il Santo Padre ci ha invitati alla speranza, e noi, così lietamente sostenuti, vogliamo portarci a Roma per vivere il pellegrinaggio “ad Petri Sedem” il giorno 18 febbraio 2009. Sarà un pellegrinaggio petrino e paolino. Petrino per l’incontro con il Vicario di Cristo e Successore di san Pietro, e per confermare la nostra fede e la nostra comunione. Paolino perché siamo nell’anno dedicato all’Apostolo delle genti nel bimillennario della sua nascita. Pregheremo sulla sua tomba nell’omonima Basilica, per aprirci alla missione, quella di saper evangelizzare anche noi, per annunciare agli altri la Parola che salva e che illumina il nostro cammino.
Anche il Sinodo diocesano è un “pellegrinaggio”, perché cammino di comunione e di missione. Abbiamo concluso la prima sessione riferita all’ambito della Pastorale organica, e di questo ne siamo lieti e grati al Signore che viene.
A tutti auguro un buon Natale, anche a nome del Santo Padre.
Brindisi, 22 dicembre 2008
Rocco Talucci
Arcivescovo di Brindisi-Ostuni
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