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Submitted by D Es Demon A on Mer, 2008-10-08 11:17.

mentre le lancette del mio fatiscente orologio si sfiorano, ti leggo...e mi viene in mente che effettivamente la mia condizione interiore riflette il mio punto di vista, scatenando le mie furie che non devono necessariamente essere nè comprese fin nel profondo nè accettate.
Le lingue biforcute non bloccano la mia estensione nel mondo.
Le serpi che timorosa vedo strisciare mi fanno pena, una pena disgustosa, e solo perchè vorrei che il mondo fosse diverso.
Più intelligente.
Più emotivamente coinvolto nell'essenza della vita, e non nella superficialità.
"L'invidia fa male a chi la prova", non è un luogo comune...ma è la verità, la pura e semplice meravigliosa verità che mi ha sempre dato la forza per andare avanti e per superare, indenne, le mie difficoltà. Innumerevoli e dolorose.
Ma perchè devo nascondere che io soffro in questo mondo mediocre?
La mia anima non sposa nessuno dei "nuovi valori", e non riesce ad adeguarsi.
Perchè, poi, dovrei adeguarmi?
A cosa?
Ecco perchè i sogni di cui io dico sono sì portatori sani di dolore, perchè sono irrealizzabili.
I bambini, i loro sorrisi, la loro meravigliosa innocenza addolciscono, ma non cambiano.
Calmano, ma non appagano il senso di vuoto che avverto non solo in questo borgo, ma nel mondo...nel mondo che ci abita e ci veste e non il contrario.
Mia, è vero, il mio intento va oltre il tuo commento, ma è bello poter interagire su una questione così delicata e dolorosa. Mi aiuta a comprendere che non sono un'aliena o la sola a prendere coscienza di questa non-vita. Solo che la mia sensibilità mi impedisce di poter "far finta di niente".
L'ignoranza mi ferisce come un'arma pungente, perchè nell'ignoranza non ci può essere confronto.
E cos'è una vita senza confronto?
Futile respiro nell'attesa della morte, dice Hegel.
A volte sono d'accordo, altre volte no.
A volte, come adesso, sono serena dentro ma infelice. Incompleta. Sola.
E' giusto vivere per sperare e sognare, non smettere mai di farlo...come non smetterò mai io con la mia intensa e nera tristezza.
Io non sono un bersaglio immobile per il mondo, la mia superiore sensibilità me lo impedisce fortunatamente. Ma sono un bersaglio immobile per le mie innumerevoli debolezze, per le mie false speranze, per le bugie che sono costretta a raccontarmi per non restare imprigionata nella menzogna che sono costretta a vivere.
Ma è un'illusione, una vana stupida illusione. E sai perchè?
Perchè menzogna e bugia sono la stessa cosa, sono sinonimi e parole sorelle.
E' puro pessimismo, il mio. Me ne rendo conto.
Ma la distanza, o il distacco raffreddano il sangue scoprendo un cinismo incredibilmente autentico.

Desdemona

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