Pur essendo stata di un’ora (dalle 19,30 alle 20,30) l’attesa è risultata piacevolissima, in un giardino nascosto ed incantato, pregno di echi di storia , di “presenze” di nobildonne e gentiluomini nei lori vestiti medioevali, di servi intenti a tirare su l’acqua dalle tante cisterne ed alimentare il fuoco del caminetto nel corridoio che, furtivamente, apre la vita del castello alla “cursia”.
Attesa allietata dalla conoscenza di persone con cui credo d’avere in comune l’interesse per la conoscenza e la giusta valorizzazione dei nostri territori.
Poi, il prof, Vincenzo Gasparro, con accento che tradisce la sua origine cegliese (eccezione che conferma la regola), ha presentato il relatore prof. Franco Antonio Mastrolia e gli autori del libro . Un accenno alla necessità di una maggiore partecipazione alla vita culturale del paese, anche attraverso il periodico “Ceglie Plurale”; poi il tuffo nel passato, in botteghe affollate, in strade popolate da bambini-apprendisti per la via indicata dal dott, Nicola Santoro e da Michele Ciraci , autori per i quali il prof. Gasparro testimonia profonda amicizia e stima.
Dotta e documentata è la relazione del prof. Mastrolia che colloca il testo nel più ampio respiro della storia della Terra d’Otranto e sollecita l’Amministrazione Comunale ( il Sindaco, prof. Pietro Federico, arriva con ritardo giustificato da altro impegno istituzionale) ad avere maggiore attenzione ai valori del mondo degli artigiani, anche con la creazione di un centro studi-museo.
Il dott.Nicola Santoro illustra la tecnica di rilevazione e catalogazione di questo lavoro, che è parte di uno studio più completo e complesso ,al quale è impegnato con Michele Ciraci.
Il Sindaco esprime vivo apprezzamento per l’impegno degli autori e per il valore intrinseco del libro, strumento indispensabile per tramandare ai giovani i valori del ”saper fare”, del “lavoro duro e faticoso” e l’orgoglio delle proprie origini, senza nostalgici rimpianti per un mondo che non è più, ma fondamentale per la crescita morale delle future generazioni.
Non manca un accenno polemico alla difficoltà di relazione del mondo politico con quello sociale e culturale, ma gli appunti del prof. Gasparro e la replica del Sindaco Federico sembrano facilmente riconducibili ad un’auspicabile, serena e fattiva collaborazione.
L’ora tarda e la piacevolissima fresca arietta di tramontana consigliano a Michele Ciraci di concludere la serata con poche parole di ringraziamento, con la speranza che la sua disponibilità trovi adeguata corrispondenza dimostrando d’essere un uomo schiavo dell’amore per il suo paese, semplice, schivo e modesto. Un uomo, a mio parere, indispensabile per la testimonianza di un passato assolutamente necessario a mantenere vivo l’orgoglio delle radici cegliesi negli anziani e favorire la crescita culturale dei giovani.

                      edmondo bellanova

10 luglio 2008

Ceglie Messapica-Il giardino del Duca-Relax cafè-corso Garibaldi

Michele Ciraci JARTJSANE DE CEGGHIJE
Nicola Santoro Arti, artieri e mestieri della città di Ceglie Messapica
Quaderno n° 2 di “Ceglie Plurale”
Tiemme s.r.l.-Manduria (TA) luglio 2008

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