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Gazzetta del Mezzogiorno - 14/05/2008
È stata effettuata nei giorni scorsi un’altra tappa del progetto “I cantori di Puglia” dell’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII di San Michele Salentino: un viaggio sulle rotte della tradizione musicale pugliese attraverso l’incontro con alcuni degli ultimi testimoni. Dopo i cantori di Villa Castelli, gli alunni delle classi quarte della scuola primaria hanno incontrato Antonio Piccininno dei Cantori di Carpino.
La città, abbarbicata sul promontorio del Gargano, davanti al lago di Varano, ha riservato ai bambini un’accoglienza calorosa e inaspettata. L’Amministrazione Comunale, la Pro-Loco e l’Associazione Cantori di Carpino, con un impegno corale e con la loro presenza, hanno ospitato il gruppo salentino sotto una cupola ubicata nella piazza, dimostrando di credere nel valore della musica popolare che favorisce l’incontro legato alla promozione turistica e alla persona di Piccininno.
Zio Antonio, come lo chiamano tutti, è un vero monumento vivente della musica del Gargano ed è rispettato, onorato e ossequiato come una celebrità, perché depositario della cultura musicale del luogo, oltre che per la sua mitezza e per la sua voce profonda e delicata. L’incontro è stato entusiasmante e stimolante e i bambini si sono rivolti a lui come se fosse una persona familiare, un nonno dolce e affettuoso. Prima gli hanno mostrato il lavoro di ricerca sulle tradizioni musicali popolari della Puglia, legato alle origini contadine della nostra cultura e alla semplicità e alla ricchezza del dialetto. Poi accompagnati da una piccola orchestrina formata dagli stessi alunni (chitarre e violino), da Sante Arpino, unico e ultimo suonatore di organetto di San Michele Salentino, e Andrea Antelmi, giovane tamburellista, hanno presentato i canti e le danze. Hanno fatto ascoltare una Serenata che cantavano i loro nonni quando erano giovani, hanno danzato il “Ballo dei quattro passi”, lo Scottisc, e la pizzica che si balla a San Michele Salentino. La curiosità dei bambini di conoscere i canti e le danze del Gargano, soprattutto la Tarantella, è sfociata in un’intervista a Zio Antonio, con tante domande che hanno riguardato la sua vita e la sua passione per il canto.
Nato nel 1916, rimasto subito orfano di padre e di madre, è cresciuto col nonno materno in povertà. A otto anni fu mandato a pascolare le pecore e incominciò a cantare guardando gli agnelli. Poi lasciò la pastorizia e lavorò la terra col nonno, così la sera andavano a fare le serenate e a cantare durante i matrimoni. Dopo la guerra e fino ai giorni nostri sono arrivati a Carpino diversi studiosi: nel 1954 l’etnomusicologo Diego Carpitella, in seguito nel 1966 il maestro Roberto De Simone, direttore artistico della Nuova Compagnia di Canto Popolare e, negli anni recenti Eugenio Bennato. Con tutti questi ricercatori Piccininno ha collaborato per la comprensione e l’approfondimento della cultura musicale garganica. Ha tenuto concerti in tutta l’Italia e anche all’estero, in particolare, molto toccante è stata la presenza a Gerusalemme e a Nazareth.
Il prossimo 13 maggio riceverà dall’Università Bocconi di Milano il premio “Ambasciatore di Terra di Puglia” insieme al regista Sergio Rubini.
Il sindaco Rocco Manzo intervenuto nell’incontro era fiero del riconoscimento ricevuto da Piccininno e si è compiaciuto della compagnia itinerante della scuola salentina che fa conoscere le proprie tradizioni musicali nella regione.
Zio Antonio poi, con le castagnole tra le dita e accompagnato dai Cantori di Carpino, ha cantato alcune canzoni a cui era particolarmente affezionato e la toccante Ninna Nanna che ha commosso tutti i presenti.
Per il dirigente scolastico Maria Giuseppa Lotti: “L’incontro di Carpino è stato un scambio proficuo, un baratto culturale, in un’atmosfera cordiale e gioiosa, dove generazioni di diversa età hanno vissuto momenti intensi ed emozionanti di condivisione. Ad Antonio Piccinino, voce, cuore e memoria della musica popolare di Puglia, un augurio di lunga vita”.
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Nella prima foto il gruppo degli insegnanti delle classi quarte con A. Piccininno, Sante Arpino e Andrea Antelmi; nella seconda foto Antonio Piccininno mentre esegue la Tarantella del Gargano con i bambibi che la ballano.
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