Ho riletto questo post che mi aveva colpita l'anno scorso. Anche allora ho provato il bisogno di dire la mia in questo sito, ma non l'ho fatto. Ritengo Rocco e i suoi amici molto fortunati ad aver avuto la possibilità di conoscere e di passare qualche serata con questi ragazzi di cui ignoravo l'esistenza. Nel senso che non avevo idea di chi fossero gli ospiti della S. Vincenzo.
Domenica sera, ero ferma in macchina, ad aspettare una pizza che non arrivava.FORTUNATAMENTE. Ho visto arrivare un corteo... una processione (senza Dio), altre volte li avevo visti, ma non così da vicino e in una serata così particolare...
Mi sono passati accanto, sereni, tranquilli, non si guardavano attorno, sembravano smarriti...
Ricordando quello che avevo letto, li ho osservati: "quale sarà Annamaria? quali Mino e Giuseppe?" Avranno tutti una storia!!! Come noi!!!
Anch'io mi sentivo persa nei miei pensieri, come loro, ma io aspettavo la pizza... poi l'avrei mangiata in famiglia, coi figli attorno, fra gli schiamazzi dei nipoti... sono ricca...ho una famiglia...sono fortunata...
Li ho seguiti con lo sguardo finchè hanno svoltato nella loro strada... cosa faranno, mi sono chiesta, fra le mura della S.Vincenzo? Aspetteranno una telefonata che non arriva? Si perderanno ancora con lo sguardo dietro a ricordi di gioie passate, sognando il futuro....
Ho pianto... e ho regalato loro col pensiero una preghiera e le mie lacrime...
Son tornata a casa con mia figlia e la nostra pizza.
Sarei felice se davanti a casa mia ci fosse un marciapiede sul quale farli passare, ma il mio non porta da nessuna parte. Però ho una terrazza e ho anche una Fender e anche se non ho più voce, mi piacerebbe tanto cantare una sera d'estate con loro e farli sentire "amati" e "accettati".