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mi inserisco in questa discussione non per fornire una presa di posizione politica, non credo sia importante, quanto invece per commentare alcune frasi di specifico contenuto economico scritte da Francesco Nigro nel post "Caro mio, purtroppo che". Non conoscendo l'autore, vorrei precisare che quanto segue non vuole essere un attacco assolutamente..vuole esclusivamente fornire elementi oggettivi per una più serena e soprattutto corretta interpretazione della realtà economica, mio pane quotidiano da ormai diversi anni..iniziamo dall'inflazione..quando si analizza l'andamento dei prezzi nel tempo occorre fare due nette distinzioni: bisogna distinguere quella strutturale da quella congiunturale. la prima si riferisce alla permanenza del livello dei prezzi ad un determinato livello (alto o basso che sia); la seconda, invece, riguarda l'aumento o la diminuzione momentanea dei prezzi dovuta a cause accidentali (l'impennata del prezzo del petrolio, l'aumento del consumo di fonti energetiche, ecc..). ora, senza entrare troppo nello specifico, la prima può essere assolutamente controllata dalle istituzioni, la seconda no inquanto appunto indotta da eventi esterni. quell'aumento notevole a cui tu ti riferisci è proprio congiunturale francesco, e le liberalizzazioni non avrebbero assolutamente risolto il problema (se fosse aumentato il numero di benzinai in italia, non sarebbe certo sceso il prezzo del petrolio..avremmo esclusivamente avuto la possibilità di non rimanere senza benzina per la presenza di distributori in ogni angolo)..in questo caso, il discorso da fare non è tanto di quanto sia aumentato o meno il tasso d'inflazione, quanto interrogarsi, invece, sulle iniziative da prendere per evitare quell'eccessiva dipendenza dell'italia da tali eventi esterni..l'investimento in forme energetiche alternative potrebbe essere un esempio, ma non usciamo fuori tema..il vero problema dell'impennata del tasso di inflazione è da ricercarsi, invece, nella terribile gestione politica nel passaggio avvenuto nel 2000 dalla lira all'euro..quello si, quello è strutturale..è lì che gli italiani hanno perso potere d'acquisto, è di quella transazione storica che il berlusca dovrebbe parlare se proprio volesse discutere del tasso d'inflazione..cos'ha fatto francesco il suo governo per evitare la completa scomparsa della classe media finita ad accrescere la consistenza delle classi meno agiate e ad arricchire sempre più quelle nobili?io credo niente, tu che pensi? inoltre, l'effetto di riduzione dei prezzi apportate da politiche di liberalizzazione oltre ad essere di forte discussione teorica, ha manifestazione di lungo periodo..voglio dire che qualora considerassimo positivo l'avvento delle liberalizzazioni sull'andamento dei prezzi e qualora fossero state attuate dal governo prodi, avrebbero avuto effetto dopo 5-6 anni(periodo indicativo) e non dopo un anno soltanto. poi, l'ingovernabilità del governo prodi e l'ingovernabilità del prossimo governo (berlusconiano o veltroniano che sia) è stata definita da una legge elettorale fatta con i piedi e che apporterà instabilità futura in qualsiasi coalizione..si potrebbe passare all'analisi della gestione del debito pubblico e ad altri argomenti economici ancora..ma non voglio ne farti perder tempo ne annoiarti se le questioni non dovessero interessarti..l'unica cosa che mi sento di dire sia a te che a tutti quelli che svolgono dibattiti come quello a cui ora partecipo, di stare attenti alle parole dette durante le campagne elettorali..anzi, partite da quelle parole e andate a ricercare le argomentazioni che le mettono in discussione anche se dette dal vostro "paladino" politico..solo cosi vi avvicinerete alla vostra verità..alla vostra e basta..non a quella degli altri..
un caro saluto a tutti, sandro