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"Laicità, pari opportunità e legge 194, le donne riprendono la parola"
Vi condivido il mio modesto intervento
Il tema di oggi ci riporta inevitabilmente alla mente il percorso delle donne nella storia della nostra Repubblica, le conquiste dei diritti, dal diritto di voto al diritto di scelta di una maternità consapevole, superando numerose difficoltà sociali, culturali e politiche di una società troppo improntata al maschile.
Non sono dell’idea che il rispetto delle quote sia un elemento irrinunciabile,
possono essere il 50% ma anche il 40 %, ritengo invece un elemento irrinunciabile la valorizzazione delle donne con le proprie specificità, valorizzare la capacità di accogliere, di saper coniugare cuore e cervello, la capacità di saper leggere oltre e di intuire i cambiamenti e le speranze anche quando sono nascoste.
Permettetemelo le donne in questo sono davvero brave.
Ci portiamo dietro la responsabilità di essere lavoratrici, mogli, madri e figli; nel corso della nostra vita siamo chiamate a svolgere questi ruoli con non poche difficoltà, spesso con l’assenza totale di sostegno da parte delle istituzioni.
Le braccianti agricole vivono questa situazione con l’ansia e l’angoscia di lasciare i propri figli, i propri genitori alle tre del mattino e di rivederli alle 17 del pomeriggio, tutto questo viene aggravato dalle condizioni di vita precarie e dallo sfruttamento sul lavoro.
Le donne hanno meno forza contrattuale!!
I continui attacchi alla legge 194, l’invadenza della chiesa sullo stato laico, sono segnali che ci indicano una regressione dei diritti individuali, sociali e civili.
Non è sull’aborto, che si può misurare la coerenza tra fede e laicità ( quella sana laicità di cui parla il Papa che rivendica il diritto della Chiesa di dire la sua sui temi etici e morali e non muove un dito sulla povertà e sullo sfruttamento delle multinazionali ai danni delle donne e dei bambini nei paesi in via di sviluppo. "Gli insegnamenti ufficiali di Roma indicano che un prete non può dare la comunione ad una donna che prende la pillola; allo stesso tempo, uno che ha un miliardo in tasca, mentre migliaia di persone muoiono di fame, può ricevere la comunione." Non sono parole mie queste ultime ma sono di padre Alex Zanotelli).
L’aborto è un fatto negativo, contro una nuova vita, ma lo è anche contro la vita stessa delle donne; nessuna donna fa una scelta del genere con superficialità.
Occorre integrare la legge 194 con strategie di prevenzione, dall’educazione alla diffusione della contraccezione, con politiche sociali e di sostegno ad una genitorialità consapevole.
Se la senatrice Binetti afferma che nessuno cerca di arroccarsi sulle proprie posizioni e che i discorsi di Veltroni la convincono quando dice che la Chiesa non fa "ingerenze ma sollecitazioni", allora devo seriamente preoccuparmi perchè sento che il rapporto tra laici e politici all'interno del PD è sbilanciato.
Le persone bisognose che ci chiedono di occuparci di loro, sono spesso quelle lontane dalla chiesa e ai margini lontani della società. Mi dispiace pensarlo, ma è ancora lontana la "Chiesa del Grembiule" di don Tonino Bello.
L’ONU in questi giorni ha lanciato una campagna mondiale contro la violenza alle donne; definendola una “questione che non può più aspettare”, perché le donne e le ragazze hanno diritto di vivere libere dalla violenza, oggi e in futuro, e perché la violenza contro le donne non è mai accettabile, mai giustificabile, mai tollerabile.
Per questo oltre a riprendere la parola è necessario ritrovare una voce comune.
Maria V. Ciraci