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Lo ha detto scherzando: “…sta volta metto in vendita il mio voto; mi bastano 50 euro. E che cazzo… tutti ci guadagnano con la politica…”.
In sintesi è stata questa la battuta di un mio amico, una foto istantanea della cultura dei nostri tempi, o meglio, la descrizione di una pseudo-democrazia vecchia 60 anni.
Si ha l’impressione che non solo la Chiesa persegue la strada a ritroso che porta al medioevo per il mantenimento/rafforzamento del potere frazionato dei miriadi di feudi e la plebe “schiavizzata”.
Si dice che il popolo dell’astensionismo, quella parte della società che rifiuta lo stato delle cose, è in crescita. Non so. La percentuale dei votanti si aggira intorno al 70-80%! A me pare che a tutti fa comodo avere il proprio “principe” che ti risolve una pratica in poco tempo, ti fa fare la TAC in una settimana, ti trova lavoro (più saltuario che indeterminato), ti fa accedere ai finanziamenti pubblici, ecc… e la genuflessione a 90 gradi non è nient’altro che una regola del “vecchio galateo”, il codice comportamentale a mo’ di contributo per il servizio ricevuto o da ricevere.
Ci lamentiamo, bestemmiamo come animali quando assistiamo alle magagne delle caste, ma abbiamo bisogno dell’interessamento di questo o quel politico e/o partito.
Tutti dentro in questo meccanismo: da destra a sinistra; dagli spudorati – sfacciati senza vergogna per l’etica e la giustizia ai ferrei moralisti.
Allora, siccome il cervello un po’ ci funziona e all’occorrenza elabora, calcola cause ed effetti, sa fare 2 + 2, mi domando se per evitare l’inculo o per dare un senso diverso alla politica bisogna non votare. Mi pare che il non voto è una ulteriore delega, che, metaforicamente parlando, vuol dire essere inculati allo stesso modo. Cambia il termine ma non la sostanza.
E proprio perché il cervello un po’ a tutti ci funziona, sarebbe auspicabile che chi ha una visione diversa, una capacità intellettiva ed un alto senso morale ed etico della stare in una società democratica, dovrebbe dare il suo contributo attivo.
Questa è una grande contraddizione. Anche la mia.
Midiesis