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L’immigrazione nella ricca Masserianova

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Aggiornato il 18/07/2009
Nonostante i dati numerici degli immigrati comunitari ed extracomunitari nel comune di San Michele Salentino, ufficialmente, non hanno subito variazioni significative (n. 115 al 24/09/2009), di fatto possiamo segnalare la presenza in loco di circa 200 immigrati assistiti dalla Caritas parrocchiale di San Michele Salentino. Si potrebbe dedurre, a questo punto, che il dato potrebbe essere ancora riduttivo e non realistico considerando tutti quelli che non si rivolgono alla Caritas.

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Aggiornamento al 24/09/2008: immigrati comunitari ed extracomunitari n. 115 (di cui 64 donne) ripartiti per cittadinanza:
7 albanese
3 cubana
2 svizzera
1 tedesca
1 spagnola
1 irlandese
7 britannica
26 marocchina
4 macedone
1 olandese
1 polacca
52 rumena
4 burundi
1 russa
3 cinese
1 ucraina
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Aggiornamento al 28/02/2008: immigrati comunitari ed extracomunitari n. 101 ripartiti per cittadinanza:
7 albanese
1 bangladesh
2 cubana
1 svizzera
1 tedesca
1 spagnola
1 irlandese
8 britannica
22 marocchina
4 macedone
1 olandese
1 polacca
44 rumena
3 burundi
1 russa
2 cinese
1 ucraina
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Aggiornato al 31/12/2007: totale 83 di cui 45 donne.
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San Michele Salentino sta cambiando. Al di là degli interventi urbanistici e di tutte le iniziative culturali con relativa ricaduta “positiva” in ordine alla movimentazione sociale ed economica, si percepisce con forza un paese multietnico e globalizzato per la presenza, in loco, di molti immigrati.
Terminato, o quasi, il fenomeno della emigrazione lavorativa, di sammichelani, verso i paesi nord europei, ad eccezione della "emigrazione intellettuale" che si rafforza sempre di più e che priva San Michele di quelle risorse giovanili indispensabili al rinnovamento dei futuri quadri politici/amministrativi/imprenditoriali, come un paradosso, si constata un fenomeno inverso: l’IMMIGRAZIONE.
Venti anni fa i marocchini, gli unici residenti, si potevano contare sulla punta delle dita di una sola mano, oggi, settembre 2007, ci incontriamo per strada e a scuola, lavoriamo, condividiamo il nostro piccolo paese con provenienti dall’Albania, Bangladesch, Burundi, Cina, Cuba, Germania, Macedonia, Marocco, Olanda, Polonia, Inghilterra, Romania, Russia, Spagna, Ucraina. Totale n. 54 residenti in San Michele di immigrati comunitari ed extracomunitari di cui il 60% donne.
Ai residenti bisogna poi aggiungere gli inglesi che hanno comprato i trulli e che vengono nei WE e tutti i probabili extracomunitari senza permesso di soggiorno tra cui gli ospiti temporanei della Casa Famiglia.
Il fenomeno della immigrazione è esploso in pochi anni ed è in una fase crescente. Basti pensare che dal dicembre 2006 ad oggi, settembre 2007, in poco meno di un anno, è quasi raddoppiato.
Le nostre origini di popolo emigrante ci impediscono di essere inospitali, anzi, la loro presenza, quella degli immigrati, sopperisce a quella richiesta di prestazioni lavorative ed assistenziali che sarebbe soddisfatta in parte dai sammichelani: la badante rumena, il guardiano di masseria ed il venditore marocchino, il bracciante albanese, il commerciante cinese, ecc. Le nostre famiglie hanno accolto ed assistito negli anno ’90 il popolo albanese; la Caritas locale assiste da anni gli immigrati più bisognosi; l'esperienza interessante e positiva di una scolaresca che all'interno ospita un bambino di un altro paese. Ma questo, però, non ci impedisce di riflettere su cosa sta accadendo, le conseguenze sociali che ne derivano, cosa ci riserva il futuro.
E’ bastato, per esempio, il ripresentarsi del fenomeno dei furti nelle abitazioni e subito con il dito puntato, verso chi?; oppure: è giusto “svendere” il nostro patrimonio culturale e storico qual è un trullo? A quali conseguenze, positive e/o negative andiamo incontro? Conosciamo le loro esigenze? I loro problemi? Come vivono? C’è integrazione? E se il fenomeno dovesse ancora crescere, siamo pronti?
Apro questo spazio esclusivamente per ricercare testimonianze e spunti di riflessione.

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