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contatto: midiesis(chiocciola)alice.it
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Abbiamo parlato in queste pagine degli anni 70-80, di cosa significava vivere da giovani in quegli anni a San Michele, delle tensioni sociali, civili, culturali e politiche, della rivoluzionaria esperienza di un prete che privilegiò stare dalla parte degli ultimi e degli emarginati per testimoniare la "buona novella", il "mondo nuovo". In quegli anni abbiamo fatto la conoscenza, tramite Don Angelo Colucci, di un personaggio molto particolare: Tonino Zurlo. Compaesano e amico dell'allora parroco di San Michele Salentino ci colpì subito per il suo modo di cantare e suonare la chitarra.
Ora, che c'entra un personaggio ostunese nelle pagine di un sito locale sammichelano?
Intanto voglio subito dire che Tonino Zurlo è un cantautore (o meglio, cantastorie) che scrive e canta le sue canzoni direttamente in dialetto. Canzoni che parlano della nostra terra, dei tanti drammi del sud, di storie di vita e saggezza della filosofia popolare, che non si discostano poi mica tanto dalle nostre radici culturali. L'altro motivo per cui Tonino viene ospitato su queste pagine riguarda un avvenimento molto importante che lo coinvolge: l'uscita del suo secondo CD. Poi, credo, Tonino (ma anche Don Angelo) ha contribuito a farci conoscere ed amare la cultura, quella popolare della nostra terra, a farci riflettere sui mali del sud, a rafforzare e ricercare le nostre radici.
Nonostante la sua fama risalga agli anni 70, conosciuto ed apprezzato sin d'allora nel panorama nazionale della cultura e musica popolare, Tonino ha sempre rifiutato l'idea "commerciale" della produzione musicale. I suoi CD di commerciale hanno solo il costo, contenuto, della realizzazione.