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Submitted by devina on Thu, 2007-07-05 23:24.

tutte le volte che si giunge a risolvere una controversia, di qualsiasi natura essa sia, in tribunale, è la società tutta ad uscirne sconfitta.
Figuriamoci poi quando una controparte è la chiesa.

In un forum precedente da me aperto ” Midiesis, Don Tony, Don Pino, opinioni e confronto: mettiamo un po’ d’ordine”, avevo già sottolineato come la redazione si dissoci apertamente quando i toni di chi interviene sul sito diventano gratuiti; pur senza stare a ribadirlo tutte le volte.
In quello stesso post, lanciavo l’idea (che a ben leggere era una richiesta vera e propria) di un confronto aperto, con don Tony, Don Pino, midiesis e la comunità interessata.
Richiesta questa che non ha avuto alcuna risposta.
Ma l’abbiamo detto anche di persona a Don Tony, dopo la messa celebrata presso la casa di cura San Vincenzo nella settimana di Pasqua, dove come tutti gli anni animiamo la funzione con le chitarre.
In quell’occasione ci intrattenemmo (io e Rocco) a parlare con Don Tony spiegando che i post offensivi vengono censurati; pur consapevoli come alcuni utenti con l’impeto “provocatorio” di chi vuole urlare al mondo le idee e il disagio proprio dei giovani, alzi a volte un po’ il tiro.
Ma Don Tony, da galantuomo, ci rassicurò dicendo che non c’erano problemi e che anche a San Michele come in tutti i paesi si tende ad esagerare.
Non mi spiego quindi cosa sia successo dopo.
Ci possono essere state delle frasi “politicamente scorrette”?
Delle argomentazioni spiacevoli?
Ma sempre senza alcuna presunzione (anche se così può essere sembrato) di possedere incontestabile verità.
Sempre con lo scopo di aprire un confronto, una discussione, un colloquio.
E se così è stato, se ciò che è stato scritto ha dato fastidio, o se vogliamo, ha giustamente dato fastidio perché ritenuto offensivo, ebbene se le cose stanno così, perché non cercare un chiarimento?
Soprattutto quando dall’altra parte questo confronto è stato più volte sollecitato.

Perché lasciare che il “passaparola”, la “staffetta di bocca in bocca”, il “mi hanno raccontato”, “ho saputo”, (fermo restando i post di cui sopra), mettessero sale su una ferità già aperta?
Perché non cercare di rimarginarla?

Ora caro Don Tony con la consapevolezza di chi non pretende di avere ragione a tutti i costi, ma nello stesso tempo con la convinzione che Rocco è persona corretta al di là dell’immaginabile (e al di là dell’idea che i post possono aver generato), cosa che può essere confermata non solo da chi come me lo considera il più caro amico, ma da tanti parrocchiani che lo conoscono, chiedo nuovamente: perché non confrontarci? Perché non incontrarci? Perché non chiarire?

In attesa di aprire un dialogo,
cordiali saluti

nando de vitis

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