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Grazie per il contributo molto sofferto... Vorrei chiederti tante cose, ma forse non è il caso... Don Angelo (Colucci) è stato coerente fino alla fine, al di la della sofferenza che ha provocato nella comunità per il suo abbandono. Quando ci siamo incontrati per la prima volta, alcuni anni dopo, ho trovato un uomo a metà, cito le sue parole "un angelo con un'ala spezzata". Il dramma di chi ha una vocazione ed è escluso dalla chiesa cattolia perché vuol vivere pienamente il suo essere è in Don Angelo e in tanti ex preti, uno status che altre chiese nel mondo hanno risolto ed invece la nostra relega nell'emarginazione. Anch'io condivido con te le ultime frasi del post: il nostro parroco è una brava persona, ma, secondo me, dovrebbe privilegiare i rapporti e le relazioni umane, il dialogo, l'accettazione concreta e reale di chi è diverso e vive nel disagio, e mettere da parte tutto ciò che è apparenza, sontuosità, grandezza.