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PRESENTAZIONE

Con l’avvento della seconda meta’ degli anni ’60 il contesto sociale giovanile muta passando dall’originaria ingenuita’ ad una consapevole ribellione verso i massimi sistemi. I movimenti studenteschi si moltiplicano dapprima negli Stati Uniti poi in Europa. Si diffonde la visionarieta’ delle avanguardie artistiche che spesso si integreranno con le manifestazioni di protesta.

Esplode la musica psichedelica che diventera’ ben presto la colonna sonora della lotta per la rivendicazione dei diritti umani e civili anche per i ‘colored’ d’America. Verra’ cosi’ in parte restituita la giusta dose di melanina alla musica rock che, partendo dalle radici progenitrici del Blues aveva poi subito una totale operazione di candeggio da parte dell’ establishment dei ‘bianchi’.

Sul finire del decennio si giunge infine a WOODSTOCK che promuoveva l’idea che si potesse essere contro il sistema pur facendone parte. Abbaglio macroscopico alla pari dell’idea che gli assetti del mondo fossero rivoluzionabili per via generazionale. Fragili fondamenta, istituzioni transitorie per un’aspirazione velleitaria, come dimostrera’ la tragedia di Altamont meno di 4 mesi dopo.

L’utopia di una generazione si frantumava al contatto col decennio successivo,autentico bivio temporale nella storia del costume giovanile con diversi modi d’essere e di vivere. Il nuovo POP, dopo Woodstock, si travestira’ di colori ‘tramonto ed industria’.

La storia insegna quanto sia facile adeguarsi al sistema una volta varcata la soglia dell’eta’ adulta. Il percorso di BILL CLINTON e TONY BLAIR lo dimostrera’ compiutamente: da giovani ‘fiancheggiatori’ dell’utopia Hippy a leaders politici in sintonia col professionismo di maniera ed i suoi ‘assilli mercantili’. Politica e Guerra. Nonostante fossero a capo delle due nazioni più impregnate di ‘cultura rock’ del globo !!!

Non si trattera’ pertanto qui di fermare l’orologio del tempo sui rintocchi della nostalgia e vagheggiare impossibili restauri. Nonostante la forte tentazione, non avrebbe senso anteporre gli antichi fasti all’odierna ‘miseria confezionata’ in quanto saremmo lontani dal cercare di capire gli spazi della creativita’ odierna. Riproporre la maniera d’un tempo e’ tuttavia utile per andare alla ricerca di quei ‘germi di inquietudine’ che hanno svolto un ruolo essenziale nella definizione dei contorni espressivi ed emotivi futuri.

Cercheremo quindi di offrirVi una proposta d’ascolto tendenziosa che prenda le distanze dal comune sentire della liturgia della consuetudine.

Nel farlo, immaginiamo altresi’ di prendere le distanze anche dall’odierna dilagante e strumentale ostentazione delle proposte cosiddette culturali.

Auspichiamo in definitiva che quei sani ‘verdi’ propositi sostenuti nella prima stagione della vita non vengano poi dissipati dall’oblio dell’incalzante senilita’, in nome di una certa musica e di quegli ideali giovanili………da non consumare!

L’ALTERNAUTA.

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