Arte, cultura, tradizione
Si dice che l’Epifania ogni festa si porta via e con sé quell’atmosfera lieta e speciale che contraddistingue il Natale e che in nessun altro periodo dell’anno si respira.
Anche quest’anno i grandi pranzi, le grandi abbuffate, le serate con gli amici e i parenti aggiungendo poi il grande consumismo, la corsa ai regali…ma ciò che lascia un segno tangibile del Natale e della nascita di Gesù è sicuramente una grande tradizione, unica
nel suo genere ma affascinante e suggestiva come l’arte in generale: il Presepe.
Viene tramandata di padre in figlio, ma la capacità di mia madre di ricreare l’ambientazione reale in cui nacque Gesù è davvero incredibile, la sua immensità, la sua cura per i dettagli, la dovizia dei particolari e nello stesso tempo la rappresentazione naturale e modesta lascia senza parole.
C’è dietro un lavoro intenso e straordinario fatto di ritagli di tempo, di studio, di composizione delle scene, di prospettive e proporzioni ma il tutto guidato da una grande passione, da tantissima fantasia, da un indescrivibile abilità nel realizzare le idee, e soprattutto da una genialità straordinaria nel saper riciclare oggetti, pezzi, cose antiche che potrebbero servire per realizzare qualcosa del presepe.
Il paesaggio inizia con le montagne innevate dalle quali si snodano intorno alla cascata, illuminata da luci, le diverse abitazioni dove i personaggi nel glorificare la nascita del Messia svolgono antichi mestieri. Ogni personaggio, il lattaio, il calzolaio, il
fornaio è nella propria casetta che può esser di cartone, di carton gesso o di
polistirolo, ognuna ha un caminetto diverso, ognuna ha ornamenti diversi e tutti
hanno i propri attrezzi del mestiere, fatti con pasta di sale o cartone.
Davvero suggestiva è l’osteria con di fronte il pozzo, non so se dalle foto emerge il fatto che tutto sembra di vera pietra grazie ai vari intagli, le decorazioni e la
pitturazione del carton gesso. Questa rappresenta la locanda dove Giuseppe e Maria non trovarono ospitalità prima della nascita di Gesù e che poi ebbe luce nella capanna, semplice ma importante nello stesso tempo, illuminata dalla stella cometa che indicò la via ai Magi d’Oriente.
La rappresentazione di quest’ultimo paesaggio, l’Oriente, con le piramidi,
l’oasi nel deserto, i cammelli, i resti di antichi archi e colonne è indescrivibile a parole…
Quando il presepe è allestito lo guardo in tutto la sua bellezza e mi fermo a contemplarlo e nello stesso tempo a riflettere…mi sembra impossibile che mia madre da sola abbia potuto realizzare tutto…sembra di rivedere la vita di Gesù…trascorsa in quei luoghi e in quei tempi e il tutto riempie e illumina davvero il Cuore.
Il presepe secondo me è amare la vita è viverla pienamente, e ogni anno mia madre me lo dimostra…nonostante le difficoltà, i problemi di ogni giorno, la mancanza
sempre più estrema di tempo libero, fa di tutto per realizzarlo, per creare un
simbolo nella casa, per farci sentire più uniti e più vicini intorno a lei, così come la riempiono di gioia le visite sia dei grandi che dei bambini che rimangono sbalorditi ed impressionati di fronte ad una simile opera d’arte.
Rossella Ceglie
Il presepe è di Franca Romanelli, che da anni realizza personalmente questa opera d'arte nei minimi particolari. La passione e
la tecnica gli è stata tramandata da suo padre Giuseppe Romanelli.
Clicca qui per entrare nella galleria foto del presepe 2006 di Franca Romanelli
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