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Ricordi del cinema Vittoria


di Maria Cristina Ciciriello.
La prima volta che misi piede nel cinema Vittoria fu all'inizio degli anni '60.
Mio padre,che aveva prestato servizio nell' Arma dei Carabinieri in Sicilia, portò tutta la famiglia ad assistere alla proiezione del film "Salvatore Giuliano".
Forse voleva far conoscere a noi figli il luogo in cui aveva lavorato, o forse semplicemente per nostalgia di quelle terre a lui tanto care. Ricordo che era una serata infrasettimanale perchè la domenica il biglietto d'ingresso era molto costoso.
Per tutti e quattro spese intorno alle 200 £ o qualcosa in piu.
Papà fece i biglietti e dopo che Guido strappò la matrice ci avviammo verso la sala di proiezione.
Alzammo la pesante tenda scura che divideva l'ingresso dalla sala cinematografica ed entrammo in platea.
Che paura: era tutto buio!
Il film era già iniziato e chissà da quanto tempo (bisogna dire che allora si poteva entrare in qualsiasi momento e poi, giustamente, si aspettava che il film terminasse per poter rivedere tutto dall'inizio... in parole povere, volendo, si poteva assistere alla proiezione per due volte).
Il buio mi fece tanta impressione che mi aggrappai a mio padre e non lo lasciai piu.
Ci venne incontro Gerardo con la torcia e ci fece sedere nelle ultime file. Forse per non disturbare gli altri che erano gia seduti o forse era preoccupato che potessimo inciampare e cadere. Le poltroncine erano di legno e ricordo che c'era un gran silenzio e si sentiva solo il fruscio della bobina che girava; ma sopratutto c'era un gran puzzo di fumo perchè allora si poteva fumare liberamente e senza posacenere. Quando accesero le luci tra il primo il secondo tempo ci guardammo intorno e ricordo che c'erano pochissime persone forse sessanta o settanta e quasi tutti adulti.
In seguito mi sono recata al cinema altre volte insieme alle mie cugine già adulte. Per le ragazze di allore il cinema era l'unica alternativa allo "struscio" domenicale nel corso Vittorio Veneto,o all'ascolto dei racconti dei nonni e dei genitori intorno al braciere. Ci recavamo al cinema solo di domenica perchè in settimana per noi ragazze da sole era proibito.
Andavamo in galleria anche se il biglietto era leggermente piu costoso rispetto alla platea. Ricordo che c'era sempre il pieno e spesso rimanevamo in piedi perchè i posti a sedere erano tutti occupati (allora si poteva entrare anche se non c'erano piu posti a sedere).
Noi ci posizionavamo vicino al muro posteriore per non essere di intralcio ai ragazzi che passavano in cerca del posto.
Il secondo film che andai a vedere fu "Elena di Troia". Era il pomeriggio di Natale e quello fu il regalo che ci fecero i nostri genitori. Dopo questo film ho assistito alla proiezione di tutta la serie Kolossal-storico: Il Ratto delle Sabine - L'ultimo giorno di Pomepi - Ulisse - Quo vadis? - Scipione l'Africano - Sodoma e Gomorra.
Ma sopratutto ricordo la serie drammatica-strappalacrime: Catene - Tormento - I figli di nessuno - Chi è senza peccato - Torna - Angelo bianco... tutti con Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson.
Erano film che suscitavano commozione perchè c'era sempre l'impedimento amoroso.
Quando si accendevano le luci tutti avevamo gli occhi lucidi e adirittura alcuni continuavano a singhiozzare. Com'era travolgente il Cinema di allora!!!
Ma eravamo noi cosi facili alla commozione o erano i film particolarmente coinvolgenti?
Oggi, quando mi capita di portare i ragazzi della scuola media al cinema Andromeda, anche se assistiamo a film particolarmente toccanti perchè nessuno di noi è con gli occhi lucidi?
Booh!!
Forse erano altri tempi o era l'effetto del cinema Vittoria?
Poi ho continuato a frequentare il cinema quando proiettavano film musicali come Metello con Ranieri, Serafino con Celentano, Nel Sole con Albano, ecc...ecc...
Infine negli anni '70 con l'avvento della televisione in tutte le famiglie (o quasi) al Cinema si cominciò ad andare poco o niente. E cosi dopo un pò il cinema Vittoria chiuse i battenti.
Peccato che San Michele abbia perso un importante punto di ritrovo sia per i giovani sia per gli adulti.
Dimenticavo un ultimo aneddoto: la famiglia Azzarito gestiva anche una cartoleria sita in piazza Marconi e ogni qualvolta che acquistavamo un quaderno ci dava un buono timbrato che noi raccoglievamo e custodivamo gelosamente perchè ogni dieci buoni si aveva diritto all'ingresso gratuito al cinema, però sempre nelle serate infrasettimanali.
Noi ragazze spesso li scambiavamo con i maschietti in cambio di francobolli da collezione o figurine,oppure se proiettavano un film che a noi piaceva ci facevamo accompagnare da un genitore.

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