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Quel ragazzo aveva solo 22 anni, si chiamava Abdelhafid Es-Saady lavorava come bracciante agricolo da più di cinque anni sin da quando era minorenne ed aveva solo il torto di non potersi regolarizzare visto il lavoro precario che aveva
trovato. Ben conosciuto nella comunita marocchina viene descritto come un ragazzo allegro e gran lavoratore. I suoi genitori stanno preparando i passaporti per tentare di venire in Italia e ne sapremo di piu' nei prossimi giorni. Mobilitiamoci perche' la verita' venga fuori perche' la versione letta suoi giornali non convince molto. Come possa "suicidarsi" una persona, in una cella di sicurezza che dovrebbe essere sorvegliata a vista e lasciandosi "cadere" sulle ginocchia e' assolutamente inverosimile... e l'istinto di sopravvivenza ? e poi che motivo
aveva per suicidarsi un ragazzo ben integrato nella sua comunità e che periodicamente inviava i pochi soldi che guadagnava ai propri genitori ?
I genitori Es-Saady Rahal e Malika sono di Freita Kalaa provincia di El Saraghna poverissimi non sono in grado di pagarsi neppure le spese di viaggio per venire in Italia e sono disperati è indispensabile che le autorità italiane garantiscano loro la possibilità non solo di poter venire in Italia ma anche di poter trasportare la salma del loro figlio in Marocco, in questo senso faccio un appello al Sig. Prefetto di Brindisi, al Presidente della Provincia e della Regione Puglia affinché vi sia un immediato interesse del Ministero degli Esteri.
Lorenza Conte cell- 360389389
www.caporalato.it