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Giuseppe Gallone

 

Ho conosciuto Giuseppe l’anno scorso in occasione di una manifestazione sindacale tenutasi a San Michele Salentino nella quale erano previsti dei momenti di spettacolo e musica. Entrambi eravamo stati invitati per fare qualcosa: io con la chitarra, i miei inseparabili amici tra cui Vito Francioso, il nostro repertorio genere cantautoriale e Giuseppe Gallone con la sua fisarmonica. Inizio a raccontare la storia di Giuseppe partendo da quell’incontro perché mi hanno colpito due aspetti di questo giovane artista che, tra parentesi, non avevo mai conosciuto prima: Giuseppe mi sembrò un ragazzo basato (ha 20 anni), semplice, con le idee chiare e con la “strada già tracciata” e la conferma di ciò l’ho avuta ascoltando la sua storia; l’altra cosa che mi ha colpito di Giuseppe è stato il suo modo molto particolare di suonare la fisarmonica, infatti tocca i tasti non con i polpastrelli ma con la punta delle dita (come fa un chitarrista…) tanto da risultare diversa l’impostazione della mano sulla tastiera rispetto a tanti altri bravi fisarmonicisti di San Michele Salentino. “E’ una tecnica francese basata sul rapporto simbiotico corpo-strumento che ho imparato e perfezionato nei vari stage, tenuti da maestri di fama internazionale, ai quali ho partecipato”. Così risponde Giuseppe alla mia curiosità. Non nascondo una grande ammirazione per questo ragazzo: la sua risposta è carica di orgoglio, che nemmeno lui nasconde, ed i suoi occhi brillano di una luce che viene da “lontano”.

La sua storia

La sua storia di musicista ha inizio a 13 anni, quando il padre gli concede la possibilità di imparare a suonare la fisarmonica. Il prof. Festante, docente di musica presso la scuola Media, ha già percepito le doti del ragazzo e stimola i genitori affinché il giovane musicista approfondisca e sperimenti le sue capacità: i voti più alti sono quelli della disciplina musicale. Giuseppe Gallone ha sempre manifestato, sin da piccolo, questa sua passione ma i genitori hanno rinviato la decisione in prossimità di un’età più consapevole e responsabile, che, finalmente, arriva. Immagino la gioia di Giuseppe quando per la prima volta imbraca la sua fisarmonica, che il papà acquista già usata, ed inizia a studiare musica dal M° Stefano Bellanova. E’ il 1997.

Due anni dopo possiede già un’ottima tecnica che gli permette di eseguire pezzi virtuosi.

La passione è sempre forte e la voglia di imparare di più lo inducono a parlarne, insieme a suo padre, con il M° Bellanova della volontà di andare avanti negli studi per poi passare al Conservatorio. Si decide, allora, di prendere lezioni da Annibale Sanese di Mesagne (già affermato fisarmonicista) che seguirà Giuseppe per altri due anni: il M° Sanese verrà a San Michele Salentino una volta a settimana, escluso l’estate. Gli esercizi diventano più difficili ed i brani che impara sono più curati e particolari. Si prepara anche un repertorio per eventuali spettacoli di liscio che non tarderanno ad arrivare. Infatti, proprio in questo periodo, Giuseppe conosce Francesco Maggiore, anche lui musicista, ed insieme ininterrottamente dal 2000 suonano nei locali delle province di Brindisi, Taranto e Lecce: Giuseppe alla fisarmonica e Francesco alla tastiera, sax, clarinetto e voce (foto sotto).

 

 

Con il M° Sanese, nel 1999, si prepara per partecipare al suo primo concorso nazionale. L’evento è a Ostuni. Giuseppe si esibisce con un brano particolare: un valzer musette di Pino Di Modugno dal titolo “Don Camillo”.

Giuseppe si classifica al 1° posto e l’avvenimento lo induce, sempre stimolato dal suo maestro, ad approfondire di più la sua passione, questa volta viene preso in considerazione l’aspetto teorico-musicale. La proposta è quella di frequentare l’Accademia Musicale di Ostuni di Vito Parisi e Adele Morciano, che Giuseppe frequenterà per circa un anno. Nel 2000 partecipa al suo primo stage su “Le tecniche francesi” tenuto dal M° Gianluca Pica di Anagni (di fama internazionale) assistito dal M° Angelo Pignatelli presso l’Accademia Musicale di Villa Castelli. Sarà la stessa Accademia, con il supporto professionale del M° Pignatelli, ad ospitare il nostro Giuseppe per approfondire sempre di più le sue tecniche, proponendogli di studiare il genere “varietè” (francese) con fisarmonica a sistema pianoforte a bassi standard, nonché quello “classico” con fisarmonica cromatica a bassi sciolti.

Si può dire che l’Accademia Musicale di Villa Castelli, per Giuseppe, è stata ed è molto importante per la sua formazione. Gli ha permesso di diplomarsi in teoria e solfeggio, titolo che ha conseguito nel 2001 presso il Conservatorio “Umberto Giordano” di Rodi Garganico (FG), a seguito un’ottima preparazione teorica, ottenuta con il M° Vito Bernardino Ciracì, e studio del pianoforte con il M° Mino La Penna, sempre dell’Accademia di Villa Castelli.

Nel 2002 si diploma in pianoforte (5° anno complementare) al Conservatorio “N. Piccinni” di Bari e attualmente frequenta l’ultimo anno del C.D.M.I. di Ancona per conseguire il diploma per l’insegnamento nelle Accademie Musicali e si esibisce sempre nei locali, attività, questa, che gli permette di finanziarsi gli studi.

Anche gli stage sono fondamentali per la formazione di Giuseppe, ne ha fatti 4 su vari argomenti: Tecniche francesi, compressione, sub-compressione, tocco lourè, rapporto corpo-strumento. L’ultimo a cui ha partecipato, tenutosi a Villa Castelli dal 28 al 30 settembre 2003, è stato condotto dal M° Mario Stefano Pietrodarchi di Chieti, già campione del mondo 2001 di fisarmonica (foto sotto).

 

 

Di seguito si elencano gli altri concorsi, nazionali ed internazionali, a cui Giuseppe ha partecipato, sempre piazzandosi ai primi posti:

- 3 - 6 agosto 2000 - Montalto Uffugo: concorso internazionale di fisarmonica - secondo posto;

- 2 - 7 aprile 2001 - Torre Canne: concorso nazionale - primo premio;

- 3 giugno 2001 - Altamura: concorso Europeo di musica - primo premio;

- 6 - 13 aprile 2002 - Altamura: concorso Europeo di musica - finalista;

- anno 2003 - Palagianello: concorso nazionale “Il trofeo” - primo posto.

Non sono un fisarmonicista né tanto meno un maestro di musica, ma a giudicare dal repertorio (tra i quali trovano posto pezzi particolari e colti) e dalla tecnica con cui esegue i suoi brani, posso dire che è molto bravo e gli auguro che con la sua giovane età possa raggiungere i traguardi più ambiti.

12 ottobre 2003