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Cosimo Galetta

 

Cosimo Galetta, nato nel 1925, è uno dei pochi musicisti sammichelani ancora in attività. Alla bellezza di 77 anni ancora lo vediamo suonare l’organo in chiesa e la grancassa nella banda.

La sua storia di musicista è davvero esemplare in quanto si colloca in un arco di  tempo dove opportunità, risorse economiche ed umane erano scarse e molte volte inesistenti. La dedizione, il sacrificio, la passione superano tutte le difficoltà e ci lasciano, a noi amanti della musica, un messaggio ed una testimonianza ben precisa.

 

Suo padre Michele (1985 – 1963), musicista organista in attività dal 1900 al 1945, suona ad orecchio nelle tre chiese di San Michele Salentino che in quegli anni erano funzionanti: Chiesa di San Michele Arcangelo, Chiesa Madre e Chiesa di Pompei. Ed è proprio papà Michele che trasmette la passione per la musica ai figli Domenico, Francesco, Rosario e Cosimo.

 

A 16 anni Cosimo Galetta va a lezione di musica dal M° Antonio Pecoraro di San Vito dei Normanni, già insegnante di organo di papà Michele e del fratello Domenico. Per due anni consecutivi si reca due volte a settimana a San Vito con la bicicletta per imparare a suonare. La passione è talmente forte che mitigare il caldo afoso dell’estate ed il freddo pungente dell’inverno. Molte volte, proprio d’inverno, dopo la pedalata che lo portava a San Vito, giungendo nello studio del Maestro, le dita delle mani erano talmente anchilosate da non permettergli di suonare. Allora il Maestro riscaldava una bacinella d’acqua nella quale Cosimo ritrovava  sollievo e mobilità articolare.

 

Già dopo le prime lezioni inizia a suonare l’organo in chiesa e con i 30 soldi (100 soldi erano una lira) che percepiva si pagava le lezioni di musica.

Sono gli anni in cui la vecchia chiesetta di San Michele, ubicata dove ora si erige l’edificio scolastico della scuola Elementare viene demolita (1935) ed iniziano i lavori di costruzione dell’attuale Chiesa di San Michele Arcangelo. Nel 1939 viene terminata la costruzione della prima navata laterale destra con i contributi dei cittadini raccolti dal Sac. Pietro Galetta, zio di Cosimo. La famiglia Galetta, con papà Michele ed i fratelli Cosimo, Francesco e Domenico, è impegnata ad animare la liturgia nelle tre chiese, alternandosi in base alle esigenze delle varie funzioni religiose.

 

Agli inizi degli anni ’50, Cosimo decide di suonare nella banda. Il ruolo di percussionista alla grancassa non ha avuto soluzione di continuità e lo si vede, infatti, tutt’oggi a sfilare nelle vie del paese, quasi a voler significare quel filo conduttore che ha unito generazioni di musicisti sin dall’inizio del secolo scorso.

 

La sua storia, quindi, continua e ci piace concludere questa testimonianza con un aneddoto di papà Michele, proprio per sottolineare l’amore e la passione per la musica della famiglia Galetta e di tutti i musicisti sammichelani. Erano gli ultimi anni di vita. Avendo problemi di salute, gli fu proibito suonare l’organo a pedali e come escamotage i figli nascosero il suo strumento musicale. Allora lo si vedeva mettere in fila delle forchette a mo’ di tasti e simulare gli accordi e melodie, come se stesse suonando veramente.